Istituzioni, Enti e Associazione insieme in difesa delle donne. Venerdì 15 marzo, nella Sala Consiliare del Comune di Mantova, si è svolta la cerimonia di sottoscrizione del protocollo d'intesa per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione e al contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne. Il documento è stato firmato, tra gli altri, dal sindaco di Mantova Nicola Sodano e dal prefetto Mario Rosario Ruffo. Gli altri sottoscrittori sono: Provincia – Tribunale – Ordine Degli Avvocati - Aiaf(Associazione Italiana Avvocati Famiglia E Minori)–Azienda Sanitaria Locale – Azienda Ospedaliera "Carlo Poma" – Ufficio Scolastico Territoriale – Caritas Diocesana – Associazione "Telefono Rosa"-Associazione "Centro Di Aiuto Alla Vita" – Cooperativa Sociale "Porta Aperta" – Cooperativa Sociale "Sos Villaggi Dei Bambini" – Servizio Pronto Intervento Sociale Del Distretto Di Mantova (Se.P.R.I.S) – Istituto Don Calabria. Nel protocollo sono definite le modalità di funzionamento del tavolo territoriale permanente sulla violenza di genere, le competenze che i soggetti sottoscrittori mettono in rete, nonchè le procedure operative da attivare a livello territoriale in caso di episodi di violenza.
Promotore e coordinatore del tavolo interistituzionale che ha lavorato alla stesura del protocollo è stata l'Amministrazione comunale di Mantova, il cui sindaco Sodano ha esaltato l'importanza del progetto descrivendolo come "un segnale importante di civiltà nel nostro territorio". "Si tratta anche di un punto di arrivo - ha continuato - per la costruzione di nuove importanti iniziative volte a far capire l'importanza dell'azione sinergica che i diversi enti partecipanti hanno fornito contro la piaga della violenza sulle donne". Poi, il primo cittadino ha ringraziato i sottoscrittori e le numerose istituzioni intervenute.
"Sono due gli aspetti fondamentali - ha evidenziato l'assessore comunale alle pari opportunità Roberto Irpo - da una parte l'aspetto educativo, formativo e culturale perché il problema va risolto alla radice. La scuola è il punto di snodo di tutta l'opera di prevenzione per poter poi trasferire l'attività educativa alle fami glie. Poi c'è l'aspetto più operativo che è conseguente alla violenza. È un'attività che mira a riparare il danno che provoca la violenza stessa. C'è un'opera sanitaria, psicologica, di sicurezza e di protezione della donna che spesso deve essere allontanata dal luogo di residenza abituale dove si è consumata la violenza". "Con questo protocollo ha continuato Irpo - la donna sa a chi può rivolgersi. Prima c'erano comportamenti e prassi operative che ogni soggetto svolgeva naturalmente, ognuno slegato dall'altro. Adesso è tutto coordinato, è tutto messo in rete". Al termine della cerimonia ogni rappresentante di ciascun ente ha posto la propria firma sul protocollo.