Questo sito web utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione. Utilizzando il nostro sito web acconsenti a tutti i cookie in conformità con la nostra policy per i cookie.

ambiente 1mantova2017

A+ A A-

Ambiente

La disciplina in materia di bonifica dei siti contaminati è normata dal D. Lgs. 152/2006 e s.m.i., nonché da specifiche norme regionali che disciplinano le attività di bonifica dei siti contaminati in Regione Lombardia.
Il decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 ha assegnato alle Regioni gli adempimenti tecnico-amministrativi per la bonifica dei siti contaminati, fatta eccezione per quelli di interesse nazionale la cui competenza rimane del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
La Regione Lombardia, con legge regionale n. 30 del 27 dicembre 2006, ha trasferito ai Comuni le funzioni amministrative inerenti gli interventi di bonifica di siti contaminati che ricadono interamente nel territorio comunale e, con D.g.r. n. 8/4033 del 24 gennaio 2007, ha dettato le modalità di trasferimento delle competenze a carico dei Comuni.
A carico della Regione viene posta la responsabilità del procedimento per i siti contaminati ricadenti sul territorio di due o più comuni.

Il Comune di Mantova, già con l’entrata in vigore del D.M. 471/99, aveva provveduto all’attivazione delle procedure per i siti con situazioni di inquinamento, anche attraverso la perimetrazione sul Piano Regolatore Generale dei siti contaminati presenti sul territorio comunale. Tale attività aveva portato all’individuazione delle aree sulle quali dovevano essere condotte le attività di caratterizzazione ed i successivi interventi di bonifica e di ripristino ambientale.

Sui vari siti sono in corso, con diversi stadi di avanzamento, le procedure previste prima dal D.M. 471/99 e oggi dal D.Lgs. 152/06 e s.m.i..

I siti di competenza comunale bonificati per i quali è stato rilasciato il Certificato di avvenuta Bonifica sono i seguenti:

- "Ospedale Carlo Poma" - 4.100 mq
- "S. Maria della Vittoria" - 249 mq
- "Bottoli ex Scia, P.le Porta Cerese" - 4.921 mq

 

 

I Siti di Interesse Nazionale (SIN) sono riconosciuti dallo Stato in relazione alle caratteristiche del sito, alle quantità e pericolosità degli inquinanti presenti, al rilievo dell'impatto sull'ambiente circostante in termini di rischio sanitario ed ecologico nonché di pregiudizio per i beni culturali ed ambientali.
I Siti di Interesse Nazionale in Italia sono stati istituiti a partire dal 1998 con la legge n. 426 del 9 dicembre 1998, che prevedeva l'adozione del Programma Nazionale di bonifica e identificava un primo elenco di interventi di bonifica di interesse nazionale. La legge n. 179 del 31 luglio 2002, "Disposizioni in materia ambientale", ha aggiunto altri siti da bonificare di interesse nazionale, riconoscendo anche il sito "Laghi di Mantova e Polo Chimico".
In seguito a D.M. 11 gennaio 2013, 18 dei 57 SIN non sono più ricompresi tra i siti di bonifica di interesse nazionale e la competenza per le necessarie operazioni di verifica ed eventuale bonifica all'interno di questi siti è stata trasferita alle Regioni territorialmente interessate che subentrano nella titolarità dei relativi procedimenti.
Si riporta di seguito l'elenco aggiornato dei Siti classificati di Interesse Nazionale:
BALANGERO (Piemonte)
CASALE MONFERRATO (Piemonte)
SERRAVALLE SCRIVIA (Piemonte)
PIEVE VERGONTE (Piemonte)
CENGIO E SALICETO (Piemonte – Liguria))
EMARESE (Valle D'Aosta)
PIOLTELLO RODANO (Lombardia)
SESTO SAN GIOVANNI (Lombardia)
BRESCIA CAFFARO (Lombardia)
BRONI (Lombardia)
LAGHI DI MANTOVA E POLO CHIMICO (Lombardia)
TRENTO NORD (Trentino Alto Adige)
VENEZIA - PORTO MARGHERA (Veneto)
LAGUNA DI GRADO E MARANO (Friuli Venezia Giulia)
TRIESTE (Friuli Venezia Giulia)
COGOLETO STOPPANI(Liguria)
FIDENZA (Emilia Romagna)
MASSA CARRARA (Toscana)
LIVORNO (Toscana)
PIOMBINO (Toscana)
ORBETELLO (Toscana)
TERNI PAPIGNO (Umbria)
FALCONARA MARITTIMA (Marche)
BUSSI SUL TIRINO (Abruzzo)
NAPOLI ORIENTALE (Campania)
NAPOLI BAGNOLI - COROGLIO (Campagna)
MANFREDONIA (Puglia)
BARI FIBRONIT (Puglia)
TARANTO (Puglia)
BRINDISI (Puglia)
TITO (Basilicata)
AREE INDUSTRIALI VAL BASENTO (Basilicata)
CROTONE - CASSANO - CERCHIARA (Calabria)
MILAZZO (Sicilia)
GELA (Sicilia)
BIANCAVILLA (Sicilia)
PRIOLO (Sicilia)
AREE INDUSTRIALI PORTO TORRES (Sardegna)
SULCIS - IGLESIENTE - GUSPINESE (Sardegna)

SIN “Laghi di Mantova e Polo Chimico”

Il Sito di Interesse Nazionale “Laghi di Mantova e Polo Chimico” è stato riconosciuto ed inserito nel Programma Nazionale di Bonifica con Legge n. 179 del 13 luglio 2002, in relazione alle caratteristiche del sito, alle quantità e pericolosità degli inquinanti presenti.

La perimetrazione del sito è stata definita con Decreto del Ministero dell’Ambiente del 7 febbraio 2003. La sua estensione corrisponde a poco meno del 15% del territorio del Comune di Mantova, pari a 9.519.678 mq. Oltre alle aree di pertinenza produttiva, sono state inserite nel Sito anche le aree dei Laghi di Mezzo, Inferiore e della riserva regionale della “Vallazza”.

Tra le principali aziende del Polo Chimico si ricorda lo stabilimento petrolchimico Versalis, la centrale di Enipower Mantova che produce energia elettrica, la Raffineria IES, l’industria metalmeccanica Belleli Energy CPE, l’industria metallurgica ITAS che opera nel settore della trafileria di acciai speciali ed il colorificio Industria Colori Freddi San Giorgio.

Le attività di caratterizzazione condotte in questi anni hanno permesso di ricostruire nel dettaglio lo stato di contaminazione dei terreni e delle acque presenti all’interno del Sito di Interesse Nazionale; ad eccezione di alcune aree non ancora caratterizzate o nelle quali la caratterizzazione deve essere completata.

I dati ottenuti hanno evidenziato una forte contaminazione dei terreni dovuta a solventi organici aromatici, solventi organo-alogenati, idrocarburi leggeri e pesanti, MTBE, metalli pesanti e localmente anche PCB e PCDD/PCDF.

Per quanto riguarda lo stato qualitativo delle acque di falda, monitorato periodicamente attraverso campagne coordinate di rilevamento idrochimico, oltre a idrocarburi totali, composti aromatici ed MTBE, sono state evidenziate alcune situazioni critiche legate alla presenza diffusa di prodotto surnatante in corrispondenza della Raffineria IES, dello stabilimento Belleli Energy CPE e dello stabilimento petrolchimico Versalis, e alla presenza di solventi organici clorurati che, nel settore settentrionale del SIN, raggiungono concentrazioni estremamente elevate.

Nel 2008 si sono concluse le attività di caratterizzazione delle aree lacuali e fluviali incluse nel SIN, nonché le analisi effettuate su sedimenti, acque, benthos, bivalvi e pesci. Tra le principali criticità si segnala la contaminazione dei sedimenti nell’area lacuale della Vallazza.

Conferenze di Servizi SIN Laghi di Mantova e Polo Chimico

Accordo di Programma per il SIN “Laghi di Mantova e Polo Chimico”

Con Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare n. 308 del 26 novembre 2006 che modifica ed integra il Decreto Ministeriale n. 468 del 18 settembre 2001 concernente il Programma Nazionale di Bonifica dei siti inquinati, sono state assegnate al sito “Laghi di Mantova e Polo Chimico” apposite risorse finanziarie per il completamento degli interventi di messa in sicurezza e di bonifica.

Al fine di accedere ai finanziamenti previsti dal Programma nazionale di bonifica e quindi di assicurare la messa in sicurezza d’emergenza, la bonifica ed il recupero ambientale delle aree pubbliche contaminate, senza pregiudicare i necessari ammodernamenti impiantistici delle aziende presenti nel sito, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Regione Lombardia, Provincia di Mantova, Comune di Mantova, Comune di Virgilio, Comune di San Giorgio di Mantova e Parco del Mincio hanno sottoscritto, in data 31 maggio 2007, l’Accordo di programma per la definizione degli interventi di messa in sicurezza d’emergenza e successiva bonifica nel Sito di Interesse Nazionale di “Laghi di Mantova e Polo Chimico”.

Nel marzo 2013 è stato sottoscritto l’Atto sostitutivo del sopra citato Accordo di Programma in quanto, a seguito dell’assegnazione di nuove risorse finanziarie, si è reso necessario aggiornare il quadro tecnico-finanziario e procedere alla rimodulazione/riprogrammazione degli interventi e dei relativi costi.

L’Atto sostitutivo è articolato in due distinte sezioni: una “Sezione Attuativa”, nella quale vengono indicati gli interventi di immediata attivazione da realizzarsi con le risorse immediatamente disponibili, ed una “Sezione Programmatica”, nella quale vengono indicati gli interventi ritenuti necessari, coerenti con gli obiettivi dell’Accordo stesso, ma che non dispongono al momento delle condizioni tecnico-finanziarie necessarie per essere attivati (progettazione, copertura finanziaria, ecc.). Tale atto, attraverso gli interventi immediatamente attivabili inseriti nella “Sezione Attuativa”, contestualmente alla riqualificazione ambientale delle aree ricadenti nel SIN intende favorire gli obiettivi di sviluppo e riqualificazione del tessuto produttivo che insiste sul medesimo sito, con diminuzione degli impatti sull’ambiente, sui cittadini e sulla sicurezza dei lavoratori.

La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) dei Piani e dei Programmi (P/P) serve ad assicurare che l'attività pianificatoria si svolga nel rispetto delle condizioni necessarie per uno sviluppo sostenibile. Grazie ad essa è possibile effettuare una valutazione preventiva integrata degli impatti ambientali all'atto dell'elaborazione, adozione e approvazione dei P/P.
La Vas costituisce parte integrante del procedimento di adozione o approvazione dei piani/programmi; i provvedimenti di approvazione della Pubblica Amministrazione, adottati in sua assenza, sono annullabili.

La Valutazione ambientale - VAS si applica a tutti i piani e programmi:

1. elaborati per i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli, e che definiscono il quadro di riferimento per l'approvazione, l'autorizzazione, l'area di localizzazione o, comunque la realizzazione dei progetti sottoposti a VIA e a Verifica di assoggettabilità;

2. per i quali, in considerazione dei possibili impatti sulle finalità di conservazione dei siti designati come zone di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e di quelli classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali, della flora e della fauna selvatica, si ritiene necessaria una valutazione d'incidenza ai sensi dell'articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357 e successive modificazioni
Per informazioni più dettagliate sulla normativa si consiglia di visitare il link di SIVAS della Regione Lombardia all'interno del quale è possibile visualizzare anche tutti i Piani soggetti a procedura di VAS o verifica di assoggettabilità del Comune di Mantova.

  • SEMPRE impiegare dissuasori o sistemi di allontanamento É il modo più sicuro, semplice ed efficace per proteggere la propria casa da piccioni e altri ospiti indesiderati (ratti, gatti randagi...).
  • SEMPRE proteggere ogni “ingresso di servizio” (abbaini, solai, sottotetti...) Qualsiasi apertura di dimensioni superiori a 5x5 cm. è, agli occhi di un piccione, una “porta” da cui intrufolarsi in casa vostra. Assicuratevi che la trovi ben chiusa, dunque: reti o griglie strategicamente piazzate dissuaderanno anche il più tenace degli intrusi.
  • MAI dare da mangiare a un piccione Tornerà la volta successiva, poi quella dopo, quella dopo ancora e così all’infinito. Portando con sé figli, amici e amici degli amici. E i piccioni, a fine pasto, non aiutano a sparecchiare. Anzi.
  • MAI usare colle o esche avvelenate Per almeno due ottimi motivi: primo, perché la legge lo vieta (e ha in serbo multe salate per i trasgressori!); secondo, perché tali metodi sono controproducenti, oltre che discutibili: i resti degli animali presi in trappola, infatti, attireranno ratti, insetti, batteri, e via dicendo. Dalla padella alla brace, come si suol dire.

Origine
Il colombo selvatico (Columba livia livia) è una specie di origine orientale che si è successivamente diffusa nel Mediterraneo e nel resto dell’Europa occidentale e comprende circa venti sottospecie.
PROGETTO PICCIONI Fin dai tempi dell’antica Roma, l’uomo ha selezionato dagli animali selvatici razze domestiche utilizzate come fonte di cibo o a scopo ornamentale. L’attuale colombo di città è frutto degli incroci tra i colombi selvatici inurbati e i colombi domestici randagi.
Comportamento
Il colombo selvatico ha iniziato a insediarsi nelle città poiché gli edifici che si sviluppano in altezza sono molto simili al suo ecosistema originario, le scogliere rocciose. I palazzi sono così diventati un sito adatto alla riproduzione e hanno permesso al colombo di diffondersi anche in zone molto lontane da quelle di origine.
Altra caratteristica peculiare della specie è la separazione tra le zone di nidificazione e i siti di alimentazione. Il colombo si nutre prevalentemente di cereali e si alimenta in spazi aperti: ciò lo rende particolarmente vulnerabile all’attacco dei predatori e quindi si è evoluto in modo tale da nutrirsi rapidamente (fino a 145 beccate al minuto) e fare rifornimento di acqua accumulando il tutto nel gozzo. Solo in un secondo tempo, sui posatoi al riparo dai pericoli, avviene la digestione. In città la specie ha imparato a utilizzare le risorse alimentari, grazie alla sua adattabilità ed intelligenza. Le diverse colonie sono in grado di sincronizzare la loro attività giornaliera spostandosi dai siti di riposo/nidificazione ai siti di alimentazione. In generale il piccione di città è più sedentario del colombo selvatico perché l’ambiente urbano è in grado di fornire contemporaneamente cibo, acqua, siti per la nidificazione e il riposo
Tutti questi fattori, insieme alla temperatura mediamente più elevata e all'assenza di predatori, rendono le città un luogo molto appetibile per la specie, contribuendo ad aumentarne considerevolmente la fertilità, tanto che il colombo di città arriva in alcuni casi a riprodursi 9 volte l'anno contro le 1-2 del suo cugino selvatico.


Strategia del Comune di Mantova per il controllo dei Piccioni
Il Comune di Mantova ha scelto, per affrontare nel modo migliore e più flessibile i piccoli e grandi problemi posti dalla presenza dei piccioni in città, la strada dell'approccio integrato. Un approccio, cioé, che combina attività e strategie differenti, che vanno dalla stesura di nuovi protocolli operativi all'attuazione di misure di contenimento da parte di tecnici specializzati, passando attraverso azioni di coinvolgimento della cittadinanza.

Il Comune provvede, attraverso l'attività del gestore del servizio d'igiene ambientale, alla pulizia delle strade e delle piazze più frequentate dai piccioni con interventi periodici, la cui frequenza dipende dal grado di intensità del problema. Le aree più critiche, concentrate in gran parte nel centro città, sono oggetto di interventi settimanali, mentre le aree meno problematiche vengono trattata con cadenza quindicinale.
Il Comune di Mantova, infine, ha previsto nel proprio Regolamento d'igiene norme che impongono misure atte a ridurre le opportunità di sosta e nidificazione in tutti gli edifici del territorio comunale nonché il divieto alla somministrazione di cibo. Eccone, di seguito, l'estratto:
"3.2.11. Misure contro la penetrazione dei ratti e dei volatili negli edifici

1.In tutti gli edifici presenti nel territorio comunale, compresi quelli soggetti alla conservazione nel centro storico, devono essere adottati i necessari accorgimenti tecnici idonei ad impedire:
a) la penetrazione di piccioni, ratti o animali randagi o selvatici negli edifici;
b) la nidificazione o la sosta di piccioni o animali randagi o selvatici sopra gli edifici.

2.Nei sottotetti, non abitabili, vanno rese impenetrabili con griglie o reti le finestre e tutte le aperture di aerazione.

3.Nelle cantine sono, parimenti, da proteggere, senza ostacolare l'aerazione dei locali, le buffe, le bocche di lupo, tutte le aperture in genere: le connessure dei pavimenti e delle pareti devono essere stuccate (...) 1.1.19. Misure preventive ...

4. Ai cittadini e' fatto divieto di:
a) somministrare ai piccioni alimenti di qualsiasi tipo ed in qualunque luogo;
b) somministrare agli animali randagi o selvatici alimenti di qualsiasi tipo in aree pubbliche o in aree private soggette ad uso pubblico;
c) gettare o depositare in qualunque luogo, rifiuti o sostanze utilizzabili come alimento dai piccioni;
d) gettare o depositare in aree pubbliche o in aree private soggette ad uso pubblico, rifiuti o sostanze utilizzabili come alimento dagli animali randagi o selvatici."

Coinvolgimento della cittadinanza
Il ruolo della collettività è fondamentale: l'azione diretta dei cittadini è in assoluto la risorsa più importante per la buona riuscita della strategia di contenimento dei piccioni. Prestando attenzione a non fornire cibo "facile" alle colonie di piccioni evitando di nutrirli direttamente, dotando le proprie case di semplici e non invasivi dissuasori (come, ad esempio, reti o coperture).
Altro aspetto innovativo della strategia, infine, è la redazione di un Abaco degli interventi di dissuasione, documento che prevede una serie di azioni mirate per la riduzione dei siti di nidificazione e sosta, da effettuarsi tanto sugli edifici pubblici quanto su quelli privati. Proprio in questa prospettiva i tecnici comunali presteranno, ai fini del rilascio di autorizzazioni per nuove costruzioni o per la manutenzione di edifici esistenti, massimo riguardo alle indicazioni fornite dall'abaco.
Di seguito è possibile scaricare  la "scheda di segnalazione" e l'abaco degli interventi di dissuasione.

 

Il Comune di Mantova ha attivato, nell'ambito del Piano di Derattizzazione 2013, la posa di 330 erogatori d'esche, ubicati all'interno della cerchia Mincio, Lungo Lago Gonzaga, Argine Anconetta, Risorgimento, Repubblica, Piave, Pitentino. Tale attività ha implementato le attività di derattizzazione già in essere nell'ambito della manutenzione del verde.

Per eventuali segnalazioni compilare il seguente Modulo.

Per eventuali segnalazioni compilare il seguente Modulo.

emas2020
Il Comune di Mantova è Registrato EMAS e certificato ISO 9001:2005 e ISO 14001:2015

Comune di Mantova Via Roma 39, 46100 Mantova - Centralino 03763381 - P.IVA 00189800204 - PEC Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Copyright by Comune di Mantova

Login or Register

LOG IN