Rimozione e smaltimento dell’amianto
Contributi per la rimozione di coperture e altri manufatti contenenti amianto in edifici privati
La Regione Lombardia con Deliberazione XI /3724 del 26/10/2020 ha approvato i “Criteri per l’assegnazione di contributi ai cittadini per la rimozione di coperture e di altri manufatti contenenti amianto da edifici privati” al fine di favorire la loro rimozione sul territorio regionale.
Chi può chiedere il contributo?
I privati cittadini (persone fisiche , anche associate in condomini) proprietari di edifici aventi qualsiasi destinazione d’uso.
Entità dell’agevolazione
Finanziamento a fondo perduto fino alla concorrenza massima del 50% dell’importo della spesa ammissibile e, in ogni caso, con soglia massima del contributo pari a € 15.000,00 per ogni intervento.
Interventi ammissibili
- Saranno oggetto di finanziamento regionale le spese sostenute per la rimozione e lo smaltimento di manufatti contenenti amianto (cemento-amianto, vinyl-amianto, amianto friabile) oggetto di denuncia all’ATS competente alla data di presentazione della domanda di finanziamento.
- Potranno essere finanziati unicamente progetti i cui lavori saranno iniziati e realizzati dal giorno successivo alla data di pubblicazione sul BURL del bando.
- Potranno essere finanziati unicamente lavori per i quali non sia stato ottenuto altro finanziamento pubblico.
- Gli interventi verranno realizzati nei Comuni lombardi.
Gli interventi dovranno essere conclusi entro il 15/10/2021.
Spese ammissibili
- Lavori di rimozione dei manufatti contenenti amianto, costi di trasporto e di smaltimento dei rifiuti contenenti amianto.
- Oneri della sicurezza ed amministrativi relativi all’esecuzione dei lavori di rimozione dei manufatti contenenti amianto (es. ponteggi, allestimento cantiere, predisposizione e presentazione piano di lavoro,…);
- IVA sulle voci di cui sopra.
Informativa ATS Val Padana : caduta a terra di materiali in cemento amianto conseguente ad eventi metereologici estremi
L’ATS Val Padana informa i propri Comuni che, a seguito dei sempre più frequenti eventi metereologici estremi che stanno colpendo il territorio e a causa di manufatti in cemento amianto che potrebbero essere ancora presenti, è prevedibile che, il disturbo traumatico di materiali in cemento amianto (lastre di copertura e simili) potrebbe essere tale da provocare la caduta a terra, in frammenti di varia dimensione. Di conseguenza, i soggetti che dovessero essere colpiti/interessati dall’evento, in situazioni di emergenza, dovranno seguire le seguenti indicazioni operative:
- Rivolgersi a ditte specializzate di cui all’Albo di Gestori Ambientali Categoria 10. Tuttavia qualora i cittadini si trovino in situazioni di reale e inequivocabile emergenza e siano costretti ad intervenire senza poter attendere l’intervento di personale specializzato, devono osservare, nel proprio ed altrui interesse la seguente procedura:
- la raccolta dei suddetti materiali ed il successivo accumulo provvisorio, in attesa di smaltimento da parte di ditta specializzata, devono avvenire nel rispetto delle seguenti modalità:
- verifica della condizioni di compattezza del materiale;
- allontanamento preventivo di persone eventualmente presenti nelle vicinanze dell’area operativa.
- utilizzo, durante tutte le fasi dell’attività, di idonei dispositivi di protezione individuali (da smaltire a fine lavoro come elementi potenzialmente contaminati, alla stregua del materiale assoggettato a raccolta).
Nello specifico:
- maschera di tipo FFP3, preferibilmente con valvola di espirazione.
- Tuta in Tyvek monouso con cappuccio (il cappuccio deve sormontare i tiranti della maschera, in modo che quest’ultima possa essere tolta per ultima).
- Guanti monouso
- Calzari monouso soprascarpe
- Bagnatura preventiva del materiale in cemento amianto assoggettato a raccolta con apposito prodotto incapsulante , utilizzando una pompa/nebulizzatore a bassa pressione;
- Individuazione di idonea area di stoccaggio temporaneo di rifiuti. Non è consentito il trasporto del materiale in amianto, è consentito lo spostamento solo per brevissimi tratti (nel perimetro della proprietà per le aree private);
- Accurata verifica finale dell’area, provvedendo alla raccolta dei pezzi più minuti, sfuggiti ad una prima osservazione;
- Confezionamento del materiale all’interno di fogli in nylon polietilene bianco di spessore minimo 0.20 mm o sacchi idoneamente etichettati, in base alla tipologia del manufatto;
- Sigillatura in maniera accurata con nastro adesivo in plastica o con apposite fascette;
- Apposizione, se non già integrata nel materiale plastica, di idonea etichettatura inerente alla presenza di amianto.
- Lo smaltimento (prelievo dal sito di raccolta, caricamento su mezzo per il trasporto e conferimento in discarica) del materiale può essere effettuato esclusivamente da imprese iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali – Categoria 10. L’elenco delle imprese autorizzate è reperibile sul sito www.albogestoriambientali.it, alla voce “elenchi iscritti”.
- E’ da prevedere l’aggiornamento dell’obbligo di censimento dei luoghi con amianto posto in capo ai titolari del sito.
Relativamente ad eventuali spazi di operatività afferenti ad imprese non iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali , si richiama quanto previsto dalla Circolare Ministeriale in materia di ESEDI (Esposizioni Sporadiche e di Debole Intensità) emessa in data 25/11/2011 dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali , in attuazione di quanto previsto dall’art. 249 del D.Lgs. 81/08.
Il Progetto ASBESTOS FREE
Nel corso del 2017 il Comune di Mantova ha promosso il progetto “Asbestos Free”, monitoraggio delle coperture in cemento amianto del territorio comunale attraverso l’utilizzo di droni.
Il progetto è orientato a migliorare la qualità della vita e la salute dei cittadini. I voli eseguiti nel corso del 2017 sono stati effettuati dalla Società AeroDron di Parma che ha condotto in molte città italiane lo stesso tipo di rilievo.
I confortanti risultati mostrano Mantova tra le migliori città, dove sono stati eseguiti i rilievi con presenza di coperture in cemento amianto.
Il progetto chiamato Asbestos Free ha previsto una prima fase di identificazione delle coperture con cemento amianto analizzando immagini multispettrali del territorio. L’analisi multispettrale di queste immagini aeree ha prodotto una mappa della probabilità di presenza di coperture in cemento-amianto (MCA), che indica la loro ubicazione e la loro distribuzione territoriale. Tale informazione però non è esaustiva, ci sono molte coperture (circa il 30%) per le quali l’informazione ricavata dalle immagini multispettrali non è sufficiente per assicurare una diagnosi corretta. Per ovviare a questo limite la metodologia utilizzata dalla società Aerodron prevede il sorvolo con un drone delle coperture definite come “incerte” nella fase precedente. L’alta risoluzione delle immagini scattate dal drone (4cm/px) permette di risolvere, nella maggior parte dei casi l’incertezza.
La fase preliminare e quella di controllo hanno infine permesso d’individuare 516 coperture con segnali positivi nel territorio comunale per un totale di 281.660 mq pari a circa 4.225 tonnellate di materiale che presumibilmente contiene amianto.
Il grafico mostra un’importante concentrazione (40%) del numero di coperture di ridotte dimensioni (<100 mq) rispetto a quelle di grandi dimensioni. Invece in termini di superficie, la concentrazione maggiore la si trova in coperture di elevata metratura. In altre parole, si riscontrano tanti interlocutori per coperture di piccole dimensioni mentre la maggior quantità di amianto è concentrata in fabbricati di grandi dimensioni.
Ad oggi l’Amministrazione possiede una mappatura precisa di tutti gli immobili presenti sul territorio che hanno presenza di cemento amianto sulle coperture.
Il software ad uso interno del Settore Ambiente del Comune di Mantova è utilizzato per segnalare ai proprietari, qualora non avessero già provveduto alla notifica all’ATS e al Comune, di procedere con la notifica e la Valutazione dello stato di conservazione delle coperture, effettuata attraverso tecnici specializzati.
In accordo con ATS Val Padana , il Comune di Mantova con questo progetto sta promuovendo la rimozione e bonifica delle situazioni più critiche e sensibilizzando i cittadini sul tema amianto. Qualora il proprietario non dovesse intervenire il Comune emanerà apposita Ordinanza di rimozione.
Si ricorda che attualmente per la rimozione ci sono importanti sgravi fiscali sia per le imprese che per i privati cittadini , infatti l'allegato alla finanziaria ha ribadito gli sgravi, sotto forma di detrazione, per le imprese autorizzate che rimuovono amianto. L'INAIL ha ribadito il finanziamento pari al 50% a fondo perduto per tutti quegli edifici che ospitano imprese produttive e artigianali intenzionate a rimuovere amianto dai capannoni/edifici. Il privato cittadino che rimuove l'amianto dal tetto e ristruttura il tetto stesso, gode dei relativi sgravi decennali (tale azione si intreccia anche con la ristrutturazione del tetto ed il suo efficientamento energetico).
Il Comune di Mantova collabora con l'ATS Val Padana , non solo ricevendo e gestendo segnalazioni, ma anche attraverso la Polizia Locale, effettuando sopralluoghi presso privati.
La normativa
A fine 2005 in applicazione della norma nazionale è stato varato il Piano Regionale Amianto Regione Lombardia (P.R.A.L.) , con l'obiettivo di eliminare la presenza di amianto dal territorio entro il 2015.
Strumento base del piano è la realizzazione del censimento per conoscere quantità effettiva, tipologia e condizioni del manufatto, localizzazione dei materiali.
La Legge Regionale 14 del Luglio 2012, interviene con alcune modifiche sulla normativa precedente per rafforzare l'obbligo di censimento, definendo anche i criteri applicativi delle sanzioni previste per chi non adempie, e per facilitare le attività di bonifica.
Il piano incarica l'ASL, i Comuni, le Province e l'ARPA di incentivare l'autonotifica e supportare i cittadini e le imprese nella compilazione. Al censimento sono tenuti tutti i proprietari, pubblici e privati di edifici, impianti o luoghi nei quali vi sia presenza di amianto o di materiali contenenti amianto, utilizzando la modulistica di legge (Mod. NA/1).
Il modello NA/1, da trasmettere alla ASL, prevede solo la dichiarazione della percentuale della superficie eventualmente danneggiata (maggiore o minore del 10%); il calcolo dell'indice di degrado, ottenibile applicando l'algoritmo regionale, permette di definire con facilità lo stato di conservazione del materiale e le conseguenti scelte rispetto a eliminazione e/o messa insicurezza.
L'indice di Degrado
Per accertare lo stato di conservazione si deve utilizzare il protocollo di valutazione dello stato di conservazione delle coperture di cemento amianto (DDG Sanità 13237/2008). L'indice di degrado (ID), autocertificabile a cura del proprietario o del responsabile dell´attività, consente di valutare lo stato di conservazione delle coperture esterne in cemento amianto attraverso l'ispezione visiva del manufatto. Il risultato dell'applicazione dell'ID è un numero, cui corrispondono le azioni che il proprietario dell'immobile e/o il responsabile dell'attività che vi si svolge dovrà attuare.
In base al risultato ottenuto gli interventi da attivare saranno:
nessun intervento e riesame con frequenza biennale (ID inferiore o uguale a 25)
esecuzione della bonifica entro 3 anni (ID compreso tra 25 e 44)
rimozione della copertura entro i successivi 12 mesi (ID uguale o maggiore di 45)
Il termine previsto per l'invio della comunicazione era fissato per il 31 gennaio 2013. Si ricorda però che la trasmissione tardiva del modulo NA/1 non comporta sanzione; la sanzione scatta solo in caso di mancata comunicazione.
La sanzione amministrativa da 100,00 euro a 1.500,00 euro, definita secondo i criteri definiti nel DGR 477 del 30 Gennaio 2013, è modulata in base alla seguente tabella:
In caso di segnalazione
Il Comune ingiunge al proprietario di provvedere alla stima dello stato di conservazione, secondo il protocollo sopra descritto.
Il proprietario, entro trenta giorni, trasmette la stima dello stato di conservazione, effettuata da un tecnico abilitato, al Comune e all'ATS Val Padana.
In caso di inadempimento il Comune emette apposita Ordinanza.