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I giardini della Corte della Saviola di sopra, poi Ghirardina

I giardini della Corte della Saviola di sopra, poi Ghirardina (Motteggiana)

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Proprietà privata

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Foto Luigi Briselli

Uno dei più significativi complessi gonzagheschi – realizzato nell'ultimo quarto del XV secolo sotto la direzione degli ingegneri di corte Luca Fancelli e Giovanni da Padova e adattato un secolo dopo da Bernardino Facciotto a residenza estiva per il duca Guglielmo – è ancora oggi splendidamente conservato insieme alle sue pertinenze giardiniere. Occupa una superficie di circa 10.000 metri quadrati e si trova a Motteggiana, poco distante dalla piazza comunale, appena schermato dalle folte siepi di bosso del viale d'ingresso e dagli alberi che gli fanno cortina.
L'organizzazione della corte, così come la redazione originaria delle sue fabbriche conclusa entro il 1477, rappresentano un modello di residenza agricola gonzaghesca dove convivono l'aspetto del piacere e la funzionalità produttiva, perfettamente integrati.
Voluta da Ludovico Gonzaga, II marchese di Mantova, conobbe vari passaggi di proprietà fra la casa dominante e il ramo di Guastalla per giungere nel 1637 nella disponibilità dei Ghirardini dai quali prese il nome e ai quali rimase fino al 1812. Nel 1929 fu acquistata dagli attuali proprietari che la restaurarono accuratamente alla fine del secolo.
La progettazione e la costruzione degli spazi verdi della corte, in particolare del cortile pensile e del giardino formale, costituiscono parte integrante del complesso rinascimentale. La presenza del giardino è infatti documentata dal 1474, quando si procedette alla copertura delle due scale d'accesso al cortile pensile. Si costruì in seguito il muretto merlato che recingeva orto, brolo e giardino. Quasi un secolo più tardi, Ferrante Gonzaga di Guastalla sotto la guida di Domenico Giunti, rinnovò l'impianto dei giardini nei quali vennero messi a dimora granati e codogni e furono posate le colonne del pergolato. Mentre questi spazi si trovavano dietro la residenza, la peschiera e la colombaia, presenti almeno dal XVI secolo e in seguito perdute, erano collocate nel prato antistante il palazzo.
Oggi il giardino è ancora ripartito in riquadri di bosso con alberi di melograni e al centro svetta un gazebo ricoperto di vite americana. Anche il brolo conserva le colonne che reggevano il pergolone e l'impianto ordinato degli alberi da frutto.

(tratto da L. Valli, I giardini della Corte della Saviola di sopra, poi Ghirardina, in I giardini dei Gonzaga 2018, pp. 366-372)

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