Sabato 10 maggio, presso l'atrio degli Arcieri di Palazzo Ducale, si è tenuta la Festa della Polizia di Sato alla presenza del questore di Mantova Giuseppe Reccia e delle altre autorità cittadine, tra le quali, il sindaco Nicola Sodano, il prefetto Carla Cincarilli, l'assessore provinciale Massimo Dall'Aglio, il comandante provinciale dei Carabinieri Roberto Campana, il comandante dei Vigili del Fuco Danilo Pilotti e il vescovo Monsignor Roberto Busti. La cerimonia è stata aperta capo della squadra mobile, Loredana Vento, che ha letto i messaggi del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del ministro dell'Interno Angelino Alfano e del capo della Polizia, Alessandro Pansa.
Durante il suo discorso, Reccia, di fronte ai suoi uomini, alle altre forze dell'ordine e alle autorità non ha sottolineato: "Mantova è un obiettivo appetibile e sensibile all'offesa della criminalità organizzata di tipo mafioso - ha detto Reccia -. Nonostante non siano stati registrati nella nostra provincia episodi tali da evidenziare una palese presenza, non sono mancati tuttavia segnali di allarme per possibili infiltrazioni di quel tipo di criminalità e di capitali di provenienza illecita". Per questo il questore si è sentito in dovere di "garantire un'attenzione costante e un'attività incessante su questo fronte da parte della Polizia di Stato e di tutte le altre forze di polizia in collaborazione e in stretto accordo con l'autorità giudiziaria".
Reccia, poi, ha voluto porre l'accento anche su altre importanti questioni come la "sicurezza percepita" e la certezza della pena. Sul capitolo stranieri il capo della polizia ha ricordato che in provincia di Mantova gli immigrati sono 37.438, a cui vanno sommati gli "irregolari" il cui numero non è quantificabile vista la loro pendolarità o la stagionalità del loro impiego nel lavoro nero. Infine, encomi e lodi per otto "super-poliziotti" ai quali è andato l'applauso di tutti i presenti.