Lo scorso 27 giugno il Segretario Generale del Comune di Mantova ha adottato una determina relativa alla vicenda Zanellini che - nel prevedibile caso di inadempienza, da parte della società Immobiliare Angeli, nelle opere di bonifica dell'area - dispone un "intervento sostitutivo in danno" a cura del Comune. In altri termini, a metà luglio via Roma potrà legittimamente bandire la gara per individuare il soggetto che si farà carico della bonifica e dello smaltimento dei rifiuti. A quel punto, nel giro di un paio di mesi le operazioni dovrebbero positivamente concludersi, così come vogliono fortemente i cittadini di Borgo Angeli, la città e la stessa Amministrazione comunale.
Trattandosi di area sottoposta a sequestro giudiziario, la vicenda è complessa e merita una ricostruzione dettagliata, in grado di evidenziare la linearità del percorso seguito dagli uffici. Il 15 gennaio di quest'anno, l'Azienda Sanitaria Locale ha riscontrato nel complesso immobiliare "ex pastificio Zanellini", in abbandono da anni, la presenza di coperture in amianto fortemente degradate, e rifiuti abbandonati di varia natura. Il Comune si è immediatamente attivato per individuare i soggetti ai quali imporre la bonifica, richiedendo nel frattempo a Mantova Ambiente un preventivo di massima: non essendo possibile stimare con precisione il peso dei materiali da rimuovere, si ipotizza un costo complessivo di circa 100mila euro. Il 24 marzo, su formale istanza presentata a suo tempo dal Comune, il Tribunale ha finalmente autorizzato l'accesso all'area.
Il 27 marzo il Sindaco ha adottato un'ordinanza per ingiungere all'Immobiliare Angeli (titolare dell'area) di intervenire. Non essendo stato possibile, tuttavia, notificare l'ordinanza presso la sede legale della società, risultata inesistente, si è resa necessaria una nuova ordinanza, notificata con successo il 26 giugno al legale rappresentante. La società, a questo punto, ha 20 giorni di tempo per produrre il progetto e avviare le operazioni. La stessa realizzazione del progetto, va detto, ha un costo che il Comune non può accollarsi fino al momento in cui scadono i termini per l'ipotetico intervento del privato; altrettanto prematura, prima di quella scadenza, sarebbe l'attivazione di un bando per appaltare il lavoro.
Si ribadisce pertanto che, esaurite le procedure di legge, sarà interesse e cura del Comune procedere con la massima tempestività.