L’apertura straordinaria dei depositi di Palazzo Te sabato 5 maggio ha richiamato un vasto pubblico. Hanno varcato la soglia della villa giuliesca 562 visitatori a partire dalle 20.30. Fino all’una e venti hanno potuto vedere le opere conservate nei depositi, le esposizioni temporanee e le collezioni permanenti. I gruppi erano formati da 20 persone suddivisi in otto stazioni. Per quasi cinque ora a ciclo continuo hanno garantito il servizio 35 addetti tra staff del museo, personale di Verona 83 e volontari dell’associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani.
L’iniziativa culturale organizzato dal Comune di Mantova con i suoi Musei Civici, dal Centro Internazionale di Palazzo Te e dagli Amici di Palazzo T e dei Musei Mantovani, dunque ha avuto successo. “Quest’estate replicheremo l’iniziativa – ha annunciato il sindaco Mattia Palazzi che ha partecipato all’appuntamento -. Il successo ottenuto dimostra che sono tantissimi i mantovani curiosi di conoscere. Stiamo recuperando simboli della nostra storia come la torre della gabbia e insieme svelando il patrimonio di Palazzo Te, che speriamo un giorno di poter tenere sempre fuori dai depositi, in un luogo dedicato. Ringrazio il direttore Stefano Benetti e tutto lo staff di Palazzo Te”.
La visita organizzata nei depositi di Palazzo Te, dove sono conservate le opere delle Collezioni civiche, è stata preceduta da una tappa alla mostra-omaggio dedicata a Domenico Pesenti nelle sale dell’ala napoleonica al piano terra. Mentre al piano superiore sono stati visitati gli spazi del caveaux dove si sono potuti vedere i dipinti di Vindizio Nodari Pesenti e di alcuni artisti dell'Ottocento tra cui Mario Moretti Foggia, Archimede Bresciani, Alfonso Monfardini e Giuseppe Guindani. Oltre alle opere, i visitatori hanno potuto osservare alcuni strumenti del mestiere dell’atelier dei Pesenti, integri ed estremamente suggestivi, quali pennelli, pastelli, oli e prove di colore.
In una sala successiva si poteva ammirare il capolavoro “Primavera” di Mario Lomini, le tele di Antonio Ruggero Giorgi e alcuni dipinti dei chiaristi.
La panoramica sugli artisti mantovani ha compreso anche Ferruccio Bolognesi, Sergio Sermidi, Sonia Costantini, Renzo Margonari e Augusto Morari. Un momento del percorso ha riguardato le sculture e i gessi: i bronzetti di Fira Cadoria, Ezio Mutti, Giovanni Bernardelli, Giuseppe Gorni, Vanni Viviani, oltre all’opera ”Argonauta” di Enzo Nenci, tra i diversi esemplari conservati nei depositi del Te.
Il pubblico è stato accompagnato nelle visite dal Conservatore dei Musei Civici Roberta Piccinelli, da Monica Benini, del Centro Studi Collezioni Civiche, da Daniela Sogliani, responsabile Mostre del Centro Internazionale, da Diego Saccani e da Vanna Rubini e Maria Vittoria Grassi degli Amici di Palazzo Te.