Di recente, per contrasto, si è aperta una riflessione con riferimento al tifo legato al rugby, alla pallavolo e al basket, contesti nei quali, nonostante i numeri della partecipazione siano in certi casi confrontabili, il tasso di incidenti e disordini è decisamente inferiore.
Sul tifo calcistico - proprio perché coinvolge molte persone e perché è alla ribalta delle cronache principalmente per episodi negativi - si concentra il dibattito e la riflessione sulle possibili soluzioni al problema e si registra una tendenza a rispondere al fenomeno con strumenti di tipo repressivo.
Gli obiettivi del progetto sono:
Promuovere un confronto partecipato sui principi etici dello sport, favorire il dialogo e l'approfondimento sul tema del tifo e del sostegno alla squadra in un ottica di superamento della repressione a favore della compartecipazione. Coinvolgere nel dialogo tutti gli attori che ruotano intorno all'evento sportivo per aiutare a comprendere le diverse ottiche in gioco. (Giocatori, arbitri, società sportive, tifosi, media, forze dell'ordine, istituzioni, ecc.)
Favorire la partecipazione attiva e creativa alla partita, attraverso l'ideazione di nuove modalità di sostegno partecipato.
Prevenire i fenomeni negativi (violenza, razzismo, ecc) mettendo in luce i valori positivi espressi dalle tifoserie (attaccamento alla maglia, amore per i propri colori, legami con le tradizioni della città, impegno di tempo e denaro per la realizzazione di iniziative di sostegno alla squadra, ecc.) e i valori che vengono espressi in sport dove il tifo è una risorsa da valorizzare e non un problema da contrastare.
Canalizzare l'energia del tifo attraverso modalità di espressione positive (cori, striscioni, coreografie, ecc.), anche proponendosi come strumento di mediazione per far incontrare le esigenze di sicurezza e quelle di animazione del tifo. Favorire l'avvicinamento e la partecipazione agli eventi sportivi da parte dei bambini e delle famiglie.
Favorire la crescita nei giovani delle sensibilità necessarie per vivere le "tensioni" in un contesto positivo.
I destinatari/e sono i ragazzi/e delle scuole medie e dei primi due anni delle superiori, età nella quale si cominciano a prendere le prime decisioni in autonomia e si comincia a frequentare gli ambienti di aggregazione sociale senza il controllo diretto della famiglia.
Le attività previste dal progetto sono:
incontri nelle scuole con formatori esperti in dinamiche di gruppo e percorsi educativi, dialogo partecipato, attività di coinvolgimento non frontali, esperienze sul campo, incontri con giocatori, arbitri, giornalisti, forze dell'ordine, tifosi, società sportive. Al termine di ogni anno di progetto viene realizzato un convegno con esponenti del mondo dello sport e del tifo a livello nazionale.
Per informazioni:
Comune di Mantova
Settore sport
Tel. 0376 338201