Tale giornata si è inserita all'interno del progetto "Un passo verso", finanziato con il Bando Regione Lombardia – Avviso pubblico per lo sviluppo di interventi a favore di giovani e persone, anche a chi abusa di sostanze, in situazione di grave marginalità.
Ne hanno parlato tra gli altri Giovanni Pieretti, ordinario dell'Università di Bologna parlerà di diritto alla salute per le persone senza dimora", mentre l'assessore al Welfare del Comune di Mantova Andrea Caprini ha messo a fuoco gli obiettivi e gli strumenti del progetto per gli emarginati. Nell'ultima parte della mattinata sono state messe a confronto le esperienze analoghe che si stanno tenendo nelle varie realtà del Paese.
Il progetto, iniziato a marzo 2016 e di durata annuale, vede il Comune di Mantova, in qualità di capofila, collaborare insieme ai partner di progetto: Aspef che ha in gestione il dormitorio pubblico, la cooperativa Arca Formazione, Arca Volontariato, il Club Virgiliano con il suo servizio Sepris (Servizio di pronto intervento sociale), la Cooperativa Porta Aperta, il Consorzio Progetto Solidarietà, l'ASST di Mantova. Tra i sostenitori c'è anche Caritas.
Le finalità del progetto si riassumono nei seguenti punti.
Sperimentare nuove modalità di risposta al problema di emergenza sociale, provocato dall'aumento della presenza di persone senza dimora stabile e in condizione di grave emarginazione, mettendo a sistema ed implementando gli interventi e la rete dei servizi che intercettano, e/o si fanno carico delle situazioni a rischio o in condizione di grave emarginazione, presenti sul territorio del Comune di Mantova, con particolare riferimento ai soggetti senza dimora stabile.
Potenziare i livelli di pronto intervento (azioni di aggancio e fornitura kit di assistenza), prima accoglienza (segretariato, dormitorio, servizi di bassa soglia), presa in carico progettuale (attraverso risorse materiali e risorse umane), cercando di migliorarne il funzionamento e l'interrelazione dei tre livelli.
Coinvolgere tutti gli altri soggetti, istituzionali e non, presenti sul territorio, per condividere l'analisi più approfondita del problema, l'individuazione delle maggiori criticità, la promozione di nuove modalità di approccio, la sollecitazione a ulteriori e diverse possibilità di risposta.