E’ stato rinnovato lunedì 11 novembre il pellegrinaggio dalla Val Rendena a Mantova, in occasione della festa liturgica di San Martino. Per il ventinovesimo anno consecutivo un centinaio di fedeli provenienti dalla valle del Trentino si sono riuniti in preghiera davanti all’altare della chiesa dedicata a San Martino in via Pomponazzo per rendere omaggio ai loro antenati. Con loro hanno partecipato anche numerosi mantovani.
La messa è stata celebrata dal vescovo di Trento monsignor Lugi Bressan. Al termine della cerimonia c’è stato lo scambio dei doni tra l’assessore alla Polizia Locale del Comune di Mantova Iacopo Rebecchi e il sindaco di Pinzolo Michele Cereghini affiancati da due personalità di origine rendinese che attualmente lavorano a Mantova: il questore Paolo Sartori e il medico in pensione Marco Collini. Tutti hanno ricordato il profondo legame tra le due comunità.
La chiesa era affollata. Sui lati erano schierati i corpi di volontari di Pinzolo con le divise caratteristiche. Massiccia anche la presenza delle classi della Valle Rendana e della Martiri di Belfiore. Tra le due scuole è nata una collaborazione che è sfociata in uno scambio didattico costante durante l’anno.
Tra Mantova e Pinzolo nel 2011 è stato firmato un patto di amicizia tra le amministrazioni comunali che hanno rafforzato la reciproca stima. Sul finire del 1600 la folta comunità di emigrati rendenesi, trasferiti nel mantovano per lavoro, ottennero in permesso dalla locale diocesi di costruire un proprio altare nella chiesa di San Martino che è stato restaurato tren’anni fa.
Il legame tra le due comunità dura nei secoli. Durante il Medioevo i lavoratori della Val Rendena arrivavano a Mantova per svernare e lavorare come facchini a Porto Catena, come taglialegname, come segantini abilissimi a scolpire il legno proveniente dalle valli trentine.