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Mantova e Matera, una comune esperienza di città di cultura e di cura In evidenza

I relatoriLe città di Mantova e Matera hanno attivato, dal 2021, una partnership che vede le realtà della cooperazione sociale, supportate dalle amministrazioni locali, impegnate in uno scambio di pratiche, modelli e progettualità sul tema del welfare culturale.

Si è quindi creata a Mantova una rete di partner che coinvolge Comune di Mantova, consorzio Sol.Co. Mantova, consorzio Pantacon, e aprirà la collaborazione ad altri enti ed istituzioni del territorio, con l'obiettivo di lavorare sul tema del welfare culturale e delle opportunità di inclusione, co-progettazione e lavoro ad esso correlate.

L’iniziativa nasce da un progetto che dal 2021 coinvolge anche il consorzio di cooperative sociali La città Essenziale di Matera, le cooperative sociali Simpatria di Suzzara e Oltre l’Arte di Matera, con il supporto del Consorzio Nazionale della Cooperazione Sociale Gino Mattarelli, e insieme al Comune di Matera, iniziativa presentata mercoledì 4 maggio nella Sala Consiliare del Comune di Mantova dall’assessore al Welfare del Comune di Mantova Andrea Caprini, dalla presidente del Solco Manuela Righi, da Rosangela Anna Maino della Cooperativa Oltre l’Arte di Matera e da Flavio Cortellazzi di Pantacon.

Il 5 e 6 maggio a Mantova è in programma un evento durante il quale si incontreranno le realtà materane e mantovane rispettivamente impegnate in progetti sociali e culturali.
L'obiettivo generale è dare seguito al rafforzamento della partnership e costruire un momento di lavoro congiunto sui temi welfare e cultura, utile a definire sensibilità comuni, cornici teoriche, scambio di pratiche e un programma di lavoro che possa definire una road-map concreta di collaborazione tra le realtà che lavorano nel sociale e nella cultura.

Le due giornate, che prevedono anche l’attivazione di laboratori artistici per utenti con disabilità che frequentano i servizi diurni e residenziali del territorio, saranno dedicate in particolare agli operatori del settore sociale e culturale in vista di una progettazione condivisa con un momento di apertura e restituzione alla città, in programma il 6 maggio, dalle ore 14.30 alle 16.30, presso la Sala degli Stemmi del Comune di Mantova.

“Il tema del welfare culturale è interessante – sottolinea Andrea Caprini, assessore al welfare del Comune di Mantova-, non solo perché prova a mettere in connessione due ambiti apparentemente distinti, in realtà molto più interconnessi di quanto sembri a prima vista. Ma anche perché ciò che emergerà dalla due giorni di lavori ci aiuterà a mettere a fuoco meglio come immaginiamo Mantova domani, intendendo con ciò riflettere su temi quali inclusione, accessibilità, patrimonio, sostenibilità, e conferire uno spazio di azione politica concreta a questi contenuti. Sarà anche un’occasione importante per riannodare la collaborazione nata con la città di Matera, entrambe già capitali della cultura, proiettate verso una dimensione di città d’arte a misura d’uomo”.

“Parlare di welfare culturale è una sfida interessante e un’occasione quando questo tema viene approcciato in forme non tradizionali – sottolinea Manuela Righi, presidente del consorzio Sol.Co. Mantova. Se i diversi linguaggi dell’arte in questi anni sono stati spesso strumenti di cura, farne un’esperienza di promozione al benessere non solo delle categorie fragili, ma di vero e proprio welfare comunitario, è un’opportunità per la comunità locale. L’intento dell’incontro e del lavoro condiviso che si vuole avviare sul territorio è quello di aprire nuove prospettive di progettazione, provando a costruire basi fondati su due importanti pilastri della comunità coesa, il welfare e la cultura, e cercando di superare i confini che spesso limitano il reale campo d’azione delle persone più fragili”.

“Per La Città Essenziale questo incontro di progettualità e territori si pone in continuità con i processi virtuosi e circolari che abbiamo avviato da tempo a Matera e non solo – spiega Giuseppe Bruno, presidente del Consorzio La Città Essenziale e Consorzio Nazionale CGM. E’ proprio del nostro lavoro cercare sempre nuovi slanci per integrare finalità inclusive e di impatto sociale con strategie di impresa che valorizzano l’economia del territorio, l’identità dei luoghi che abitiamo e il potenziale umano che fa crescere le nostre comunità. Nella cooperazione e nella dimensione di rete questi slanci si moltiplicano, così come la capacità generativa del nostro operato. Questo viaggio è iniziato a giugno 2021, quando ancora eravamo alle prese con l’emergenza pandemica e sentivamo tutti il bisogno di riprendere la spinta creativa, e ora non può che proseguire con il vento a favore”.

“Le reti che funzionano – sottolinea Matteo Rebecchi, presidente del consorzio Pantacon - sono quelle che si misurano nella pratica di un progetto, di un’azione di una collaborazione fattiva. Pantacon crede che i tempi di una sinergia di sistema tra cultura e welfare siano maturi e che sia ora di costruire una sperimentazione che sposti un po' più in là l’orizzonte di noi operatori che troppo spesso ci fermiamo alla categoria cui ci sentiamo di appartenere – bibliotecari, attori, guide turistiche, storici dell’arte, educatori, psicologi - dimenticando che è nello scambio e nella condivisione in generale che troviamo il senso del nostro agire. Serve che ci riconosciamo nel ruolo che ricopriamo ovvero quello di chi ha cura della relazione con l’altro, sia questo un bambino alla scoperta di un museo, una persona fragile che partecipa a un laboratorio di fotografia, un anziano che va a teatro o una famiglia che cerca supporto per la gestione dei figli. Siamo tutti dei facilitatori, dei trasmettitori, dei curatori e in questo serve riconoscerci: per questo l’incontro del 5-6 maggio speriamo sia il primo di una serie di appuntamenti per conoscersi e iniziare una vera e propria relazione, reale e concreta”.

 

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