Il Museo Civico Archeologico | Istituzione Bologna Musei e i Musei Civici di Mantova annunciano l’avvio di un’importante iniziativa congiunta di recupero, valorizzazione e divulgazione del patrimonio culturale attraverso il progetto "Oltre le bende": storia di un antico egiziano. Progetto per la Collezione egiziana di Giuseppe Acerbi, Museo della Città di Mantova, realizzato in collaborazione e grazie al finanziamento del Comune di Mantova con il contributo di Fondazione Banca Agricola Mantovana e Regione Lombardia.
Il progetto è stato illustrato martedì 15 giugno presso la Sala Risorgimento del Museo Civico Archeologico di Bologna. Sono intervenuti il presidente Istituzione Bologna Musei Roberto Grandi, l’assessore Sistema Bibliotecario, Valorizzazione del Sito Unesco, Politiche Giovanili, Legalità e Solidarietà Internazionale del Comune di Mantova Alessandra Riccadonna, la direttrice Museo Civico Archeologico Istituzione Bologna Musei Paola Giovetti, la direttrice Musei Civici di Mantova Veronica Ghizzi, la responsabile Laboratorio di Antropologia Istituto per lo studio delle mummie - Eurac Research Alice Paladin, la direttrice Unità Operativa Radiologia Diagnostica e Interventistica - Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna Rita Golfieri, il direttore responsabile MediterraneoAntico Paolo Bondielli.
Il progetto vede le preziose collaborazioni istituzionali con il Dipartimento di Radiologia dell’Irccs Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, l’Eurac Research - Istituto per lo studio delle mummie di Bolzano e la rivista MediterraneoAntico.
A partire dal 16 giugno e fino al 3 settembre 2021, presso la Sezione Egiziana del Museo Civico Archeologico di Bologna sarà visibile al pubblico il restauro di una mummia umana di adulto conservata nei depositi del museo dal lontano 1994. La mummia appartiene alla straordinaria collezione di antichità egizie, greche, etrusche e romane che Pelagio Palagi (Bologna, 1775 – Torino, 1860), poliedrica figura di architetto, pittore, scultore, ornatista e collezionista, destinò per lascito testamentario al Comune di Bologna.
L’intervento conservativo - affidato a Cinzia Oliva, fra i massimi esperti nel restauro dei tessuti antichi e consulente di importanti istituzioni museali – si svolgerà in tre tranches: 16-18 giugno, 12-16 luglio, 30 agosto-3 settembre 2021. Durante gli orari di apertura del museo e nel rispetto delle misure di sicurezza finalizzate al contenimento del rischio di contagio da Covid-19, i visitatori potranno osservare dal vivo quali siano le operazioni necessarie al complesso restauro tessile di una mummia egiziana dalla storia millenaria, in parte ancora inedita.
Il trattamento conservativo rappresenta la premessa necessaria al trasferimento in sicurezza della mummia, che il Museo Civico di Bologna ha concesso in prestito ai Musei Civici di Mantova per una durata di 5 anni, unitamente a un prezioso gruppo di 11 bronzetti di divinità egiziane.
A distanza di 27 anni, la mummia tornerà quindi visibile al pubblico nella sede di Palazzo San Sebastiano a Mantova per arricchire e integrare la Collezione Egiziana di Giuseppe Acerbi, costituita dai reperti archeologici raccolti dall’erudito e scienziato naturalista di Castelgoffredo (1773–1846), durante il suo soggiorno in Egitto dal 1826 al 1834 quale Console Generale d’Austria.
La restituzione alla visione pubblica della mummia appartenente alla raccolta Palagi nell’ambito della collezione Acerbi metterà a confronto due tra i più importanti collezionisti di antichità egiziane della prima metà dell’Ottocento, senza per questo esaurire il proficuo rapporto di collaborazione con le finalità culturali instauratosi tra Bologna e Mantova.
L’iniziativa costituisce, infatti, solo uno dei tasselli di un accordo pluriennale di più ampio respiro, siglato nel 2017 nell’ambito del piano di riordino complessivo delle collezioni civiche della città lombarda con l’obiettivo primario di studiare, valorizzare e migliorare la fruizione pubblica di un importante patrimonio archeologico, etnografico e storico-artistico.
Il piano strategico del Comune di Mantova prevede un complesso programma di riordino delle Collezioni civiche e consiste in un nuovo percorso espositivo per il Museo di Palazzo San Sebastiano, in cui verranno trasferiti i due importanti nuclei di reperti di Giuseppe Acerbi e di Ugo Sissa.
Il rinnovato percorso del Museo della Città in Palazzo San Sebastiano intende fornire nuove chiavi di lettura legate prevalentemente agli illustri mantovani che dedicarono parte della loro esistenza a creare un patrimonio artistico personale che ora rappresenta un eterogeneo patrimonio civico.
I nuovi allestimenti saranno un’opportunità per meglio comprendere i trascorsi collezionistici di questi reperti che come i tasselli di un mosaico raccontano la storia della città di Mantova oltre che le origini della cultura occidentale.
Nel ridefinire la nuova narrazione espositiva, il Museo Civico Archeologico di Bologna ha svolto un ruolo di attiva partecipazione mettendo a disposizione la propria esperienza e le competenze altamente qualificate di Paola Giovetti (direttrice del Museo) e di Daniela Picchi (responsabile della Sezione Egiziana) rispettivamente per la curatela scientifica del riallestimento della Collezione Mesopotamica di Ugo Sissa e della Collezione Egiziana di Giuseppe Acerbi.La mummia egizia del Museo Civico Archeologico di Bologna (Inv. MCABo EG 1976)
Storia collezionistica, ricerche diagnostiche e progetto di restauro conservativo
Pelagio Palagi acquistò questa mummia, il cui contesto archeologico di provenienza rimane tuttora sconosciuto, nel 1833 assieme a due sarcofagi a cassa e ad un’altra mummia. Il mercato antiquario offriva allora molte opportunità di acquisto, sia per l’arrivo di consistenti nuclei di oggetti direttamente dall’Egitto sia per lo smembramento di importanti collezioni costituite nel XVIII secolo e Palagi attinse certamente a entrambi i canali per i suoi acquisti.
L’artista all’epoca si era già trasferito da Milano a Torino al servizio di Carlo Alberto di Savoia come “pittore preposto alla decorazione dei Reali Palazzi”, ma queste antichità egiziane, così come varie altre, continuarono ad arricchirne la casa museo milanese, da dove furono trasferite a Bologna dopo la sua morte.
Nel passaggio da Milano a Bologna si perse contezza di questa e di altre mummie perché nascoste all’interno di sarcofagi, non sempre di pertinenza. Il primo a registrare a Bologna l’esistenza della mummia fu Giovanni Kminek-Szedlo, primo curatore della Collezione Egiziana del Museo Civico inaugurato nel 1881 in Palazzo Galvani. La mummia restò ininterrottamente esposta al primo piano del museo sino al 1994, anno in cui fu trasferita nei depositi in concomitanza al trasferimento della Collezione Egiziana in nuovi spazi museali al piano interrato di Palazzo Galvani.
La sinergia progettuale instauratasi tra i Musei Civici di Mantova e il Museo Civico Archeologico di Bologna ha fornito l’occasione opportuna per restituire alla fruizione pubblica questa mummia, stimolando nuovi studi collezionistici e avviando la pianificazione di un accurato intervento di studio e restauro conservativo necessario alle esigenze scientifiche ed espositive.
Sotto la direzione scientifica di Daniela Picchi, è stato definito un articolato programma di indagini diagnostiche per studiare i resti umani, le tecniche di imbalsamazione e i tessuti utilizzati per il bendaggio della mummia. Questo ha comportato il coinvolgimento interdisciplinare di prestigiosi istituti di ricerca e di esperti professionisti di settore che hanno proficuamente messo a confronto le proprie specifiche competenze.
Nell’ambito delle indagini di imaging, un particolare rilievo ha avuto la tomografia assiale computerizzata (Tac), effettuata nel gennaio 2020 presso il Dipartimento di Radiologia dell’Irccs Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna sotto la direzione della professoressa Rita Golfieri e del suo staff.
L’indagine ad altissima definizione, finalizzata alla diagnostica delle caratteristiche anatomiche, delle eventuali evidenze paleopatologiche, così come dello stato conservativo del corpo e delle tecniche di imbalsamazione, è stata eseguita in orario di chiusura del reparto, dove la mummia è stata trasportata all’interno di un apposito contenitore sigillato, in modo da non contaminare gli ambienti ospedalieri e non creare oneri aggiuntivi a carico della struttura sanitaria.
Un’altra struttura di eccellenza, l'Istituto per lo studio delle mummie afferente all’Eurac Research di Bolzano diretto da Albert Zink, dapprima ha esaminato sotto la supervisione di Marco Samadelli, responsabile del laboratorio di Conservazione, lo stato di conservazione della mummia riportandola ad un adeguato stato di mantenimento, mentre Alice Paladin, responsabile del laboratorio di Antropologia, ha condotto lo studio antropologico, paleopatologico e delle tecniche di imbalsamazione sul corpo mummificato.
A seguito di queste indagini è stato possibile determinare il sesso maschile dell’individuo, l'altezza di circa 160-163 cm, l'età biologica alla morte, sopraggiunta in età matura, tra i 50-55 anni, oltre a stabilire una discreta conservazione dei suoi tessuti e delle sue strutture anatomiche. L’analisi paleopatologica non ha permesso di determinare la causa di morte.
Utilizzando il metodo del radiocarbonio (14C) si è inoltre scoperto che i tessuti utilizzati per avvolgere il corpo, prelevati dal sudario e dagli strati inferiori del bendaggio della mummia, risalgono all’VIII-VI sec. a.C. Questo dato esclude che la mummia sia appartenuta originariamente ai sarcofagi acquistati da Palagi nel 1833, perché più antichi di molti secoli (Medio Regno, 2046-1794 a.C.). Il fatto non sorprende perché era abitudine diffusa nell’Ottocento quella di assemblare materiali di provenienza e datazione anche diverse per aumentare il prezzo di vendita sul mercato antiquario.
L’intervento di restauro conservativo è stato affidato alla restauratrice di tessuti antichi Cinzia Oliva. L’esame preliminare al restauro ha consentito di stabilire che il corpo è stato bendato utilizzando un ricco apparato tessile, caratterizzato da due sudari sovrapposti, presumibilmente tinti di rosso (il colorante compare solo in alcune parti, più protette dalla luce), e da bende ricavate da teli di grandi dimensioni. I guasti maggiori rilevati sono da attribuirsi alle precedenti traversie collezionistiche e alle condizioni di esposizione: l’azione combinata della luce e degli agenti inquinanti ha accelerato il degrado chimico-fisico del materiale cellulosico, indebolendone la tenuta meccanica generale.
La prolungata azione della luce combinata alla scarsa tenuta delle tinture riscontrate sui tessuti faraonici (è ragionevole pensare che tingessero senza l’ausilio di mordenzature adeguate e questo produceva tinture più deboli e maggiormente foto-sensibili) ha alterato in modo significativo le tinture originali del tessuto, indebolendone al contempo la struttura meccanica. Il restauro si propone di stabilizzare lo stato di conservazione, arrestando il degrado del materiale mediante la rimozione delle cause principali (polvere, agenti inquinanti, stress meccanico, deformazioni), di recuperare l’integrità del bendaggio, sia dal punto di vista meccanico che estetico e di studiare l’apparato tessile.
Il progetto di riordino dei Musei Civici di Mantova
Il progetto del nuovo Museo della Città di Palazzo San Sebastiano costituisce il cuore del piano di riordino complessivo delle collezioni di proprietà civica che il Comune di Mantova sta sviluppando in accordo con le altre istituzioni museali cittadine.
Esso consiste nella realizzazione di un nuovo ordinamento museale incentrato sulle personalità che costituirono i nuclei delle collezioni conservate presso i musei. Sarà dedicata una sezione a Francesco II Gonzaga, il committente di Palazzo San Sebastiano che ospita il museo e una sezione alla statuaria greco-romana e al recupero dell’antico di Vespasiano Gonzaga. La Sala dei Trionfi di Palazzo San Sebastiano ospiterà le nuove sezioni Egiziana, Araba e Mesopotamica, con approfondimenti dedicati ai relativi collezionisti. Le opere di decorazione architettonica quattrocentesca di ambito fancelliano saranno allestire nel Tempio di San Sebastiano creando una sezione dedicata ai temi dell’architettura all’interno dello spazio albertiano.
La Collezione Egiziana “Giuseppe Acerbi”
La collezione Acerbi è frutto della passione collezionistica dello studioso, diplomatico e viaggiatore mantovano Giuseppe Acerbi (1773-1846), che soggiornò in Egitto dal 1826 al 1834, ricoprendo l’incarico diplomatico di Console Generale d’Austria.
La Collezione egiziana si compone di 414 oggetti, che datano dalla fine dell’Antico Regno (2707-2170 a.C.), al quale appartiene uno splendido e raro acquamanile in bronzo con il relativo vaso versatoio, sino all’Epoca Greco-Romana (332 a.C.-395 d.C.), documentata dalla testa bronzea in puro stile ellenistico che ritrae la regina tolemaica Arsinoe III. Come in tutte le collezioni di formazione antica e/o ottocentesca, le fasi storiche più attestate della civiltà egiziana sono il Nuovo Regno (1539-1070 a.C.) e l’Epoca Tarda (664-332 a.C.).
Sono in particolare alcune sculture in pietra raffiguranti o riconducibili a sovrani di varie epoche ad avvalorare e rendere degna di attenzione la raccolta, tra le quali tre teste di sovrano, una con corona kheperesh o casco da guerra risalente al Nuovo Regno e due con copricapo nemes databili alla XXVI dinastia (664-525 a.C.).
La collezione mantovana è inoltre caratterizzata da alcuni nuclei numericamente significativi, che ne determinano la ricchezza e varietà tipologica. Una categoria di materiali molto rappresentata è quella delle statuette funerarie che conta 127 ushabti, 4 statuette di falco-akhem, 3 statuette di Ptah-Sokar-Osiri, 2 statuette di Anubi e 2 di Ba.
Altrettanto numerosi sono gli amuleti, 128 esemplari di varia tipologia, epoca e materiale. Ragguardevole è poi anche il nucleo dei bronzetti votivi, raffiguranti varie divinità del pantheon egiziano. Il bronzetto di maggiore notorietà e pregio è rappresentato da uno splendido sarcofago in bronzo a forma di gatto, in origine collocato in un’area templare dedicata alla dea Bastet.
I materiali della Collezione Egiziana saranno integrati ed arricchiti dalla cosiddetta Collezione Araba di Acerbi costituita da reperti etnografici e naturalistici selezionati dal Console durante il soggiorno egiziano. Fra questi oggetti spiccano una magnifica sella ottomana-mamelucca, una ciotola a vernice nera con iscrizioni in arabo, strumenti musicali, armi, oltre ad animali imbalsamati, conchiglie e fossili.
La sezione di Palazzo San Sebastiano dedicata alla collezione Acerbi sarà suddivisa in quattro aree tematiche. La prima introdurrà la figura di Giuseppe Acerbi, console d’Austria in Egitto, nonché viaggiatore esperto, studioso multidisciplinare e collezionista. La seconda esporrà il nucleo più prestigioso delle antichità egiziane, ovvero le teste reali, che documentano l'interesse di Acerbi per Dinastie e sovrani a partire dalla decifrazione dei loro nomi. La terza sezione sarà dedicata a Il corredo funerario, che avrà nella mummia di Bologna il proprio fulcro espositivo e tematico, quale necessaria integrazione alle antichità Acerbi per introdurre i visitatori alla conoscenza del rituale funerario egiziano. La quarta area tematica si concentrerà su Dei e templi ai quali il diplomatico mantovano ha dedicato molte pagine delle sue note di viaggio e disegni. Questa sezione sarà arricchita dagli undici bronzetti di divinità del museo di Bologna così da rappresentare le principali divinità del pantheon egiziano.
La Collezione Mesopotamica “Ugo Sissa”
La Collezione Mesopotamica è stata raccolta dall’illustre architetto, pittore, fotografo e saggista mantovano Ugo Sissa (1913-1980), mentre ricopriva a Bagdad l’incarico di capo architetto (1953-1980). Si tratta di una collezione di proprietà privata, depositata dal 1994 presso il Museo Civico di Palazzo Te.
Essa si compone di 279 reperti mesopotamici, diversi per provenienza, epoca e tipologia, tutti esposti nel percorso di visita del museo. Questo piccolo nucleo risulta di particolare interesse anche perché le collezioni museali di reperti del Vicino oriente antico sono piuttosto rare nei musei italiani, tra cui Bologna: diventa questo un ulteriore punto di contatto sulla storia del collezionismo e sulla civiltà mesopotamica tra le due città.
Fondazione Banca Agricola Mantovana
Fondazione Bam– in coerenza con i propri scopi istituzionali, che prevedono, tra gli altri, di promuovere la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale della comunità mantovana, sostiene il progetto di riordino dei Musei Civici di Mantova, finanziando l’allestimento delle nuove sezioni egizia, araba e mesopotamica di Palazzo San Sebastiano.
La mediapartnership di MediterraneoAntico
Quale media partner del progetto MediterraneoAntico, testata giornalistica che si occupa di storia antica e archeologia, produrrà il materiale video-fotografico che, documentando le varie fasi del restauro, sarà utilizzato a fini di studio e di produzione scientifica, ma anche per rendere noto in tempo reale al grande pubblico le successive fasi dell'intervento conservativo.
Oltre alla pubblicazione di articoli specifici e alla raccolta di news per i propri lettori, infatti, lo staff di MediterraneoAntico offre la propria collaborazione a musei e istituzioni culturali per la realizzazione di progetti legati alla comunicazione archeologica.
La Lombardia da lunedì 14 giugno in zona bianca
Pubblicato in GovernoDa lunedì 14 giugno la Lombardia è in zona bianca. La promozione è arrivata dopo tre settimane consecutive di incidenza di casi positivi al Covid sotto i 50 ogni 100.000 abitanti. Rimangono gli obblighi e divieti volti a ostacolare la diffusione dei contagi, come quello d’indossare la mascherina all'aperto e al chiuso, negli spazi pubblici e privati, mantenendo sempre la distanza interpersonale di almeno un metro. Resta in vigore il divieto di assembramento. Non c'è più il coprifuoco.
Cosa cambia con la zona bianca
Non ci sono più i limiti relativi agli orari o ai motivi dello spostamento, verso altre località della zona bianca.
Non ci sono più limiti di orario, verso tutto il territorio nazionale, se lo spostamento avviene per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.
Si può andare anche in località della zona gialla, senza doverne giustificare il motivo, nel rispetto delle specifiche restrizioni di orario previste per gli spostamenti in zona gialla e di quelle relative agli spostamenti verso le altre abitazioni private abitate.
Inevitabilmente, con i limiti orari che cadono, cessano anche le restrizioni per i locali, che potranno stare aperti sempre. In zona bianca non ci sono limiti alle tavolate all'aperto sia per i privati che per i ristoranti, mentre rimane la regola delle 6 persone al massimo al chiuso.
Stop ai limiti anche per le visite ad amici e parenti. A chi si trova in zona bianca è consentito andare a far visita a parenti o amici, restando all’interno della stessa zona, senza limiti di orario o nel numero di persone che si spostano.
Sono ancora vietate, invece, le feste private e quelle in discoteca, mentre restano gli obblighi sanitari: anche in zona bianca bisogna continuare a indossare la mascherina e a rispettare il distanziamento sociale.
In zona bianca riaprono anche le piscine al chiuso, i parchi a tema e le sale giochi e scommesse. Via libera anche ai ricevimenti per le cerimonie, ma gli invitati dovranno essere in possesso della certificazione verde.
Disco verde anche per i congressi, i convegni e per le feste dopo i matrimoni, ma con il green pass.
Mercoledì 9 giugno, nella sala Consiliare del Municipio di via Roma, è stato firmato l’accordo di collaborazione per il rilancio del turismo a Mantova, sottoscritto da Comune di Mantova, ente capofila, Confesercenti della Lombardia Orientale sede di Mantova, Confcommercio di Mantova, Confartigianato di Mantova, CNA di Mantova, Coldiretti di Mantova, Confagricoltura di Mantova, Strada dei vini e dei sapori di Mantova, Strada del riso di Mantova, Consorzio Agrituristico Mantovano “Verdi terre d’acqua”.
Con questa firma congiunta si sancisce la nascita del “tavolo del turismo”, una cabina di regia per condividere e promuovere strategie per il rilancio turistico ed economico della città. Tra le priorità il brand "Mantova città d'arte e cultura", la promozione del turismo sostenibile e la valorizzazione di Mantova come “Città d’arte, d’acqua e natura”, tra gli obiettivi anche la progettazione di azioni di rigenerazione urbana per la fruizione turistica.
“La creazione di una cabina di regia per il turismo – ha sottolineato il vice sindaco di Mantova Giovanni Buvoli - rappresenta un fattore di novità e al tempo stesso permette alla città di disporre di uno strumento capace di incrementare la nostra forza di promozione del territorio.
La novità sta nel fatto che tutti i soggetti interessati alla promozione di Mantova, non solo siedono insieme ad un tavolo ma hanno deciso di dotarsi di uno strumento che prima mancava, la cabina di regia appunto, per pianificare in modo concertato e sinergico azioni e iniziative di promozione, mettendo insieme rapporti, esperienze e competenze, definendo insieme strategie e calendari".
"Inoltre - ha proseguito Buvoli -, questa sinergia rappresenta un punto di forza notevole che aumenterà la capacità di presentare progetti e intercettare fondi, aumentando così anche la nostra capacità di collaborare e competere con altri territori.
Alcuni progetti sono già partiti come “Mantova città sostenibile”, che ha come obiettivi quelli di formare gli operatori e promuovere Mantova come città sostenibile, attraverso azioni in via di programmazione che vanno dalla formazione all’organizzazione di tour dedicati a giornalisti, blogger e influencer specializzati nel settore del turismo. Ma anche promuovere nuovi percorsi come la Via Carolingia, dove si prevedono interventi per una nuova segnaletica e percorsi guidati.
Un altro progetto prossimo a partire, già in fase di organizzazione, è quello di East Lombardy, nato nel 2017 in collaborazione con Bergamo, Brescia, Cremona, vedrà nel 2021 circa 500 operatori. Il 21 giugno a Milano verrà presentato il progetto con tutte le azioni previste. L’obiettivo del progetto è quello di incrementare la percezione positiva della destinazione Mantova puntando sul connubio artistico, naturalistico ed enogastronomico.
Prossimamente daremo il via ad iniziative di promozione turistica come la partecipazione al TTG di Rimini, tra il 13 e il 15 ottobre 2021, la sperimentazione del Mantova Red City Bus ovvero autobus scoperti che da settembre permetteranno ai turisti di vedere la nostra bellissima città da una prospettiva diversa, collegando Mantova a Sabbioneta e Parma, che quest’anno è Capitale della Cultura Italiana.
Al via anche la rassegna Mantova Estate con un palinsesto di circa 1000 eventi, molti dei quali anche quest’anno si terranno all’Arena Bike-In, che nell’estate scorsa ha registrato al suo esordio un enorme successo, e alcuni grandi importanti concerti avranno come location l’esedra di Palazzo Te”.
L’accordo è il frutto del lavoro sinergico sviluppato nel gennaio scorso, promosso dal Comune di Mantova insieme alle rappresentanze delle associazioni di categoria cittadine.
Con la sottoscrizione di tale Accordo, le parti intendono instaurare un rapporto di collaborazione finalizzato a condividere una programmazione culturale ai fini della promozione turistica di ampio respiro che possa interessare un triennio; condividere una promozione coordinata, costante e di lungo periodo degli eventi, manifestazioni, mostre e iniziative di forte richiamo al fine di prolungare la permanenza dei turisti sul territorio; sostenere progettualità comuni per il bene delle imprese e dell’economia locale con attenzione al turismo lento, al cicloturismo, al turismo enogastronomico e di esperienza, nonché alla definizione di nuovi percorsi e alla valorizzazione dei cammini; infine, condividere esperienze e know how acquisiti nel tempo dai singoli soggetti firmatari dell’accordo.
Per poter raggiungere tali finalità, le parti hanno concordato di costituire una “Cabina di regia” che avrà tra gli obiettivi la realizzazione di progetti di sviluppo turistico condivisi ed una programmazione annuale delle iniziative. Inoltre, si intende condividere e supportare lo sviluppo e il potenziamento di strumenti di promozione. Quali, per esempio, la progettazione della nuova versione di Mantova Sabbioneta Card, il supporto e diffusione della Supercard Cultura, servizi e azioni per il turismo di prossimità e altro ancora.
Oggetto della promozione saranno ad esempio il turismo lento, il cicloturismo, il turismo enogastronomico e di esperienza, nonché la definizione di nuovi percorsi e la valorizzazione dei cammini, temi che possono accedere a linee di finanziamento locali, regionali, nazionali ed internazionali.
Agli incontri della cabina di regia, che si terranno a cadenza trimestrale, parteciperanno rappresentanti dell’amministrazione e tecnici del Comune di Mantova e della Polizia Locale e i rappresentanti di tutte le realtà partner che hanno sottoscritto l’accordo.
L’accordo ha durata di tre anni, con possibilità di rinnovo per la medesima durata.
L’accordo di collaborazione per il rilancio del turismo è stato firmato dal sindaco di Mantova Mattia Palazzi e dall’assessore al Turismo e vicesindaco Giovanni Buvoli, dal direttore di Confcommercio Mantova Nicola Dal Dosso, dai presidenti di Confesercenti della Lombardia Orientale sede di Mantova Gianni Rebecchi, di Confartigianato Mantova Lorenzo Capelli, di CNA Mantova Massimo Randon, di Coldiretti Mantova Paolo Carra, di Confagricoltura Mantova Alberto Cortesi, della Strada dei vini e dei sapori di Mantova Gianni Boselli, della Strada del riso di Mantova Giuseppe Corradini e dal rappresentante legale del Consorzio Agrituristico Mantovano “Verdi terre d’acqua” Claudia Rasori.
Prosegue la settima edizione di Mantova Giardini di Cultura, progetto di rete sbocciato nel 2014 e poi realizzato annualmente dalla primavera 2015. Linfa della rassegna culturale è la co-progettazione fra un gruppo di soggetti molto differenti tra loro, ma legati da un filo conduttore, il legame tra cultura e natura in un approccio sempre nuovo.
La rassegna ha preso il via nella serata di martedì 8 giugno nel cortile del Centro Culturale Baratta. L’incontro aveva per titolo: ”Bat Night. I pipistrelli e gli alberi serata dedicata al mondo dei pipistrelli” a cura del Centro Culturale Baratta e dello Sportello Pipistrelli”. Il prossimo appuntamento è in programma venerdì 11 giugno alle 18, sempre nel cortile del Centro Culturale Baratta in corso Garibaldi 88, con la presentazione del libro “Camminare nel paesaggio. Notizie e idee di viaggio in Appennino settentrionale tra il fiume Reno e il torrente Enza” (E. Lui editore), a cura di Giovanni Margheritini e Alessandra Demonte, organizzata dal Cai Club Alpino Italiano-Sezione di Mantova e dal Centro Culturale Baratta - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .
Complessivamente sono tredici gli appuntamenti che avranno luogo in sei contesti naturali; l’edizione 2021 si svolge da giugno a settembre con l’obiettivo di scoprire la vita degli alberi e degli uccelli e la loro presenza sul territorio mantovano attraverso incontri, spettacoli, laboratori ed altre attività all’aperto.
Giardini di Cultura è promosso all’interno di Mantova Estate nell’ambito del Piano Mantova del Comune di Mantova. La stessa Amministrazione ha individuato in Giardini di Cultura una ricchezza per il proprio territorio, decidendo così di supportarla con un contributo economico oltre che attraverso l’attivazione diretta del Centro Culturale Baratta.
Al percorso Mantova Giardini di Cultura 2021 hanno collaborato: l’Associazione per i Monumenti Domenicani (capofila), l’Associazione Porta Giulia Hofer, il Cai Club Alpino Italiano – Sezione di Mantova, la Cooperativa Charta, il Circolo Culturale Il Notturno, l’Associazione ilturco, Garden Club di Mantova, lo Sportello Pipistrelli, oltre a Bonini Garden.
Csv Lombardia Sud, centro di servizio per il volontariato, ha facilitato la condivisione di idee in uno spazio di confronto tra i diversi attori del progetto arrivando così a definire l’edizione annuale. L’intero ciclo di appuntamenti è inserito nell’ambito di La Trama dei Diritti, uno spazio culturale oltre il Festival dei Diritti promosso dallo stesso Centro di Servizio per il Volontariato, e si propone di sensibilizzare la comunità verso il raggiungimento dell’Obiettivo 15 di Agenda 2030: proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre.
Ecco gli appuntamenti successivi in programma:
•sabato 12 giugno ore 20, alla serra di Bonini Garden via Pilla 48°: “Quello che gli alberi non dicono”, conversazione con Elisabetta Mura, Anna Volpi e Fabio Bortesi – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
•giovedì 1 luglio ore 18 nel giardino di Casa Andreasi in via Frattini 9: “Quale albero? Dal Paradiso terrestre al giardino romantico alla Land Art: l’albero è il re del giardino. Storia e filosofia del verde costruito dall’uomo”, un incontro con Maria Rosa Macchiella esperta in educazione ambientale, autrice di numerosi libri, articoli e conferenze su ecologia e vegetazione del territorio padano, un appuntamento a cura di Associazione per i Monumenti Domenicani – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
•sabato 10 luglio ore 18 al Parco Andreas Hofer in piazza Porta Giulia a Cittadella: “Le radici della memoria conversazione” con Tiziana Gozzi e visita guidata allo Spazio culturale Andreas Hofer Mantova Mito Memoria a cura di Associazione Porta Giulia Hofer – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
•giovedì 22 luglio ore 21 nel cortile del Centro Culturale Baratta in corso Garibaldi 88 “Storie di alberi, giardini e giardinieri letture sceniche” a cura di Centro Culturale G. Baratta e Cooperativa Charta – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
•giovedì 5 agosto ore 21 nel cortile del Centro Culturale Baratta in corso Garibaldi 88: “Le voci della terra” spettacolo organizzato dal Circolo Culturale Il Notturno con il cantautore Daniele Goldoni e il musicista Massimo Minotti – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
•mercoledì 25 agosto ore 21 nel cortile del Centro Culturale Baratta in corso Garibaldi 88: “La vegetazione e gli uccelli: storie di un legame molto speciale” con Marilena Perbellini: prima parte sul tema Alberi e siepi, conosciamo insieme quali uccelli li frequentano e il loro avvicendarsi nelle diverse stagioni dell’anno – a cura del Centro Culturale G. Baratta – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
•mercoledì 1 settembre ore 21 nel cortile del Centro Culturale Baratta in corso Garibaldi 88: “La vegetazione e gli uccelli: storie di un legame molto speciale” con Marilena Perbellini: seconda parte sul tema: “Anche la vegetazione cittadina ospita molte specie di uccelli, scopriamo come ognuno di noi può influire positivamente sulla biodiversità in città” a cura del Centro Culturale Baratta Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
•sabato 4 settembre ore 21 alla serra di Bonini Garden in via Pilla 48°: “L’odore degli alberi percorso olfattivo” a cura di Bonini Garden – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
•domenica 5 settembre ore 8 alla Stazione Ornitologica di Pegognaga in strada Falconiera 7: “La vegetazione e gli uccelli: storie di un legame molto speciale” con Marilena Perbellini; la terza parte osservazione sul campo e le tecniche di studio degli uccelli – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
•venerdì 17 settembre ore 18 nel cortile del Centro Culturale Baratta in corso Garibaldi 88: “La poesia degli alberi” con Mino Petazzini, presidente della Fondazione Villa Ghigi, e la presentazione dell’antologia pubblicata da Sossella Editore, nella quale ha raccolto le più belle liriche dedicate in tutte le epoche e in tutti i continenti a fiori, alberi e arbusti – a cura dell’Associazione ilturco e il Centro Culturale G. Baratta – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
•domenica 26 settembre dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 in un giardino segreto, che verrà comunicato a chi si iscriverà, Alberi Poeti l’installazione sonora inserita all’interno del programma di Interno Verde 2021, a cura di Garden Club e Associazione ilturco – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Tutti gli eventi sono a ingresso libero con prenotazione obbligatoria alle mail indicate, secondo la normativa vigente.
Info: www.giardinidicultura.org
Piscina Dugoni, aperta l'area estiva
Pubblicato in GovernoIl parco e la vasche dell’area estiva della piscina comunale Dugoni hanno aperto giovedì 10 giugno. Forus, l’azienda spagnola che ha in gestione l’impianto, leader in Europa nella gestione di impianti sportivi, ha predisposto l'apertura al pubblico. Si potrà accedere tutti i giorni fino alle 20 (alle 19,30 l’uscita dall’acqua). L’ingresso alla struttura è subordinato alla misurazione della febbre e alla trascrizione del nome, cognome e del numero di telefono.
La palestra aprirà i battenti il 1° luglio.
A partire dal 11 giugno presso l'impianto sono iniziate le iscrizioni ai corsi di nuoto collettivi e individuali, ai corsi di fitness in acqua e al camp estivo.
Sono stati inaugurati i lavori di riqualificazione di piazza Diaz a Formigosa. Sono state ultimate le opere ed è stato ripristinato il transito dell'autobus. Sono stati investiti 190mila euro. E’ stato completato il collegamento ciclopedonale con strada Formigosa e il resto del quartiere. Inoltre, è stata riqualificata la piazza attraverso la sostituzione del vecchio asfalto con una nuova pavimentazione di pregio e la sistemazione delle aree laterali confinanti con la chiesa. Un ulteriore intervento è stata la realizzazione del nuovo impianto di illuminazione pubblica.
Al taglio del nastro, giovedì 3 giugno, sono intervenuti il sindaco di Mantova Mattia Palazzi, l’assessore ai Lavori Pubblici Nicola Martinelli, il tecnico progettista Stefano Gorni Silvestrini. “Con questa opera – ha commentato Palazzi – l’area davanti alla chiesa è diventata più bella, ordinata e fruibile grazie ad una riqualificazione con materiali nuovi e di pregio. Si tratta di piccoli interventi, ma importanti per i nostri quartieri. Soprattutto chi abita più distante dal centro città deve sentire il Comune al proprio fianco”.
"Abbiamo portato a termine un’opera di riqualificazione molto importante - ha dichiarato Nicola Martinelli -, richiesta a più riprese dai residenti. Insieme con i tecnici stiamo anche valutando i lavori di recupero e pulizia del monumento centrale".
La pista ciclabile è stata realizzata con i materiali già utilizzati per gli interventi precedenti. Il percorso è stato realizzato in mattoncini autobloccanti di colore grigio. Nel punto di innesto con strada Don Lindo Tirabassi il colore dei mattoncini è rosso mattone per evidenziare il pericolo rappresentato dall'attraversamento.
I lavori hanno permesso di valorizzare i beni presenti in piazza Diaz. Per questo si è scelto di spostare la fermata del bus e la pensilina in via Formigosa sulla banchina che ospita anche la ciclabile.
Tutto ciò ha consentito di connettere gli elementi architettonici di maggiore interesse. Sono sati messi in relazione il Monumento ai Caduti e la fontana che costituiscono i beni principali dello spazio civico, spazio che è stato chiuso al traffico ed è stata riorganizzata la circolazione.
Tuttavia, è stato mantenuto l'accesso dei mezzi di trasporto pubblico che transitano ogni ora e possono invertire il senso di marcia dopo la fermata di via Formigosa. Il percorso è stato realizzato con lastre di calcestruzzo di formato grande rifinite con uno strato superiore di aggregato di granito.
I paracarri in granito che circondavano il sagrato sono stati spostati al limitare della nuova zona di intervento.
L’intervento sulle pavimentazioni ha interessato tutta l’area fino all'accesso della piccola chiesetta posta ad ovest. E’ stata inoltre riordinata l’area verde vicina agli edifici della canonica.
Mantova ha celebrato la festa del 2 giugno, la 75esima, all’insegna della sobrietà, ma anche di un cauto ottimismo per il susseguirsi delle riaperture di tante attività. La cerimonia istituzionale è stata comunque rispettosa delle misure di contenimento del Covid-19.
I festeggiamenti sono iniziati alle 10 davanti al Famedio dei Caduti di Mantova con lo schieramento dei militari, dei rappresentanti delle forze dell’ordine e delle associazioni combattentistiche e d’Arma. In prima linea anche le autorità che hanno assistito all’evento iniziato con l’alzabandiera e l’esecuzione dell’Inno Nazionale. Erano presenti tra gli altri il prefetto Michele Formiglio, il sindaco Mattia Palazzi, il presidente del consiglio comunale Massimo Allegretti, il presidente della Provincia Beniamino Morselli, i parlamentari Anna Lisa Baroni e Matteo Colaninno, la consigliere regionale Antonella Forattini, il vescovo Marco Busca, don Stefano Peretti e il questore Paolo Sartori.
Il Prefetto Formiglio ha letto il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Mentre in piazza risuonava l’Inno del Piave, un gruppo ristretto di autorità è entrato nel sacrario del Famedio per deporre la corona d’alloro in onore ai Caduti. Subito dopo si è tenuta la benedizione.
La Residenza Sanitaria Assistenziale Monsignor Mazzali di via Trento 10 è stata ampliata e sabato 29 maggio sono stati inaugurati i lavori eseguiti. Il palazzo storico di origini quattrocentesche è stato sottoposto ad una ristrutturazione strutturale delle coperture. E’ stata rimessa a nuovo e allargata l’ala est dell'edificio, in prossimità del muro di confine con vicolo Cappuccine. Con la realizzazione di queste opere è aumentata la superficie della cucina esistente al piano terra e strutturato un nuovo Centro Diurno Integrato nei due piani superiori.
L’intervento è stato presentato nella sede della Fondazione Arrigo Mazzali con gli interventi del sindaco Mattia Palazzi, della presidente della Fondazione Mara Gazzoni, della consigliere regionale Alessandra Cappellari e di altri.
In seguito agli eventi sismici verificatisi nel mantovano nel maggio del 2012, la Fondazione commissionò approfondite indagini geologiche, sismiche e geognostiche per determinare il livello di sicurezza degli stessi.
Grazie a questi studi e tenuto conto delle specifiche caratteristiche di inabilità degli assistiti, il Consiglio di Amministrazione decise di realizzare un radicale intervento di riqualificazione del “fabbricato B” presso la sede di via Trento, intervento conclusosi nel 2016, mentre l’altro immobile della fondazione, denominato “fabbricato A”, oggetto dei lavori di ristrutturazione, iniziati nel 2019 e terminati tra il febbraio e il marzo di quest’anno.
La recente opera ha portato al miglioramento sismico del Fabbricato A, attraverso un’azione di riabilitazione strutturale delle coperture. E’ stato, inoltre, realizzato l’ampliamento dell’ala est, in prossimità del muro di confine con vicolo Cappuccine, per aumentare la superficie della cucina già esistente al piano terra e realizzare un nuovo Centro Diurno Integrato al primo e al secondo piano.
Lo stabile è sottoposto a vincolo storico-artistico che rende impossibili interventi invasivi sull’impianto strutturale originario. Per questo motivo si è proceduto con un progetto che ha migliorato significativamente la risposta della struttura rispetto alle sollecitazioni sismiche, senza poter raggiungere la completa protezione.
Il nuovo corpo di costruzione ha permesso l’ampliamento dei locali dedicati alla cucina, con il riordino e l’efficientamento del lay-out interno, oltre al potenziamento della capacità produttiva del servizio, che oggi sforna più di 230.000 pasti l’anno.
L’ampliamento del fabbricato ha consentito anche di trasferire il Centro Diurno Integrato, precedentemente attivo in via Vittorino da Feltre a Mantova, in locali non di proprietà della Fondazione.
Questo importante servizio, rivolto ad anziani con compromissioni parziali o totali dell’autosufficienza e con necessità assistenziali che non richiedono ancora un ricovero in Rsa, offre in regime diurno, prestazioni socio – assistenziali, sanitarie e riabilitative garantendo alle famiglie sostegno e consulenza.
La nuova collocazione del Centro Diurno Integrato, ha consentito agli utenti di usufruire di spazi ricreativi di cui solo la sede dispone, creando maggiori opportunità di animazione e di socializzazione. All’interno della sede di via Trento sono presenti un bar, frequentato in tempi normali tanto da utenti interni che esterni alla Fondazione, un teatro dove quotidianamente vengono proposte attività aventi carattere ricreativo e ludico ma anche di stimolazione e riattivazione.
Vi sono ampi spazi verdi dotati di gazebo e una serra-giardino terapeutico dove anche persone con disturbi del comportamento possono camminare in sicurezza senza l’utilizzo di contenzioni. Il trasferimento del Centro Diurno Integrato ha permesso alla Fondazione di risparmiare i costi per l’affitto della struttura nella quale il servizio aveva sede, quelli per il trasporto dei pasti, della biancheria, dei generi vari di magazzino e per lo spostamento di personale.
L’importo di spesa sostenuti per realizzare l’intero progetto ammonta a circa 3.500.000 euro, di cui 2,5 milioni di autofinanziamento. Il rimanente milione è stato assicurato, all’interno dei progetti emblematici maggiori della Fondazione Cariplo, per 500 mila euro dalla Regione Lombardia, partner della fondazione Cariplo e per i restanti 500 mila dal Comune di Mantova.
La Fondazione Bam ha, inoltre, contribuito all’acquisto degli arredi della zona giorno del Centro Diurno Integrato con un contributo di 30 mila euro.
Riparte il cantiere di piazza Frassino
Pubblicato in GovernoDopo un lungo periodo di fermo, dovuto alle vicende giudiziarie della società, a seguito delle numerose iniziative dell’Amministrazione comunale tese a favorire lo sblocco dei lavori, l’attività del cantiere potrà riprendere sino al compimento dell’opera. In data 25 maggio 2021 il Tribunale di Brescia ha infatti autorizzato l’utilizzo da parte della Ghisiolo s.r.l. delle somme necessarie a terminare le opere previste nel progetto di riqualificazione della piazza, circa 200 mila euro, una decisione che vedrà il cantiere ripartire il 7 giugno 2021, come annunciato dalla stessa azienda.
I lavori di piazza Frassino e la riqualificazione di strada Madonnina sono finanziati dalla Ghisiolo s.r.l. come oneri di urbanizzazione.
Il cantiere era stato sospeso a fine luglio 2020 nell’ambito di una vicenda giudiziaria in capo al Tribunale di Brescia, e a fine settembre 2020 il Tribunale ha nominato il nuovo Amministratore con il quale l’Amministrazione Comunale si è interfacciata costantemente per trovare una soluzione che permettesse la ripresa del cantiere.
“Si è trovata una soluzione ad una partita estremamente complessa e difficile per le vicende giudiziarie della società appaltante – ha commentato l’assessore ai Lavori Pubblici Nicola Martinelli-. Dal fermo cantiere di luglio 2020, abbiamo lavorato costantemente in stretta collaborazione con i soggetti interessati e con il nuovo amministratore, che ringrazio, per avviare un percorso che portasse ad una ripresa dei lavori della piazza, consapevoli dei disagi causati dal cantiere ai cittadini e alle attività commerciali ivi presenti. Oggi finalmente possiamo dire che il cantiere riparte, la piazza verrà completamente ultimata, con la nuova pavimentazione e la nuova illuminazione”.
“Anche se il fermo del cantiere non è dipeso dal Comune – ha aggiunto il sindaco Mattia Palazzi -, voglio scusarmi con i residenti del Frassino per i disagi che hanno dovuto subire. Chi rappresenta la città è giusto si scusi se ci sono inciampi, per quanto non di nostra responsabilità. Abbiamo cercato ogni soluzione per farlo ripartire, ringrazio il tribunale di Brescia che ha autorizzato la fine lavori”.
E’ stata presentata la nuova auto elettrica consegnata in comodato d’uso gratuito al Comune di Mantova. All’evento, venerdì 28 maggio, in piazza Mantegna, sono intervenuti l’assessore del Comune di Mantova alla Mobilità Sostenibile Iacopo Rebecchi e Franco Nouvenne, presidente della concessionaria Giovanzana Srl. L’auto messa disposizione è una Renault Zoe. Rimarrà in gestione al Comune per un anno e servirà per svolgere una serie di servizi sul territorio.
“L’iniziativa – ha spiegato Rebecchi - è volta al contenimento della spesa per autoveicoli dell’ente e delle emissioni inquinanti, oltre che alla valorizzazione e alla promozione di veicoli ecosostenibili. Sarà affidata allo Sportello Unico e all’Anagrafe per i collegamenti tra gli uffici e i sopralluoghi. La nostra intenzione è di sostituire l’attuale flotta comunale con auto ecologiche, si tratta di un bel segnale per il rispetto dell’ambiente”.
“L’auto elettrica nel contesto urbano è meno invasiva delle altre – ha aggiunto Nouvenne –. Abbiamo risposto all’appello del Comune sposando questa filosofia perché condividiamo l’idea di una nuova mobilità in città. L’auto elettrica è comoda da guidare ed è ecologica”.