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ambiente 1mantova2017

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Territorio

L’Ambrosia Artemisiifolia è una delle piante il cui polline è causa di forti allergie.

  • appartiene alla famiglia delle Composite;
  • è un'erba annuale, alta da 20 cm a 1 metro;
  • si presenta con un fusto eretto disordinatamente peloso nella parte  superiore;
  • ha foglie divise, triangolari o ovate, verdi su entrambi i lati, con peli corti;
  • produce fiori, poco appariscenti, di colore giallastro o verdognolo.

Una sola pianta può produrre da 3.000 a 60.000 semi, che possono mantenere la loro germinabilità fino a 40 anni. La fioritura ha luogo mediamente da fine luglio  a fine settembre. L'Ambrosia Artemisiifolia viene spesso confusa con la Artemisia Vulgaris, che però presenta foglie più frastagliate (biancastre nella parte inferiore) che emanano un forte odore.

Bollettino dei pollini Regione Lombardia

La Regione Lombardia ha stilato il documento "L'aria che respiro" che riporta studi sulla qualità dell'aria a livello regionale e le politiche ambientali con cui intende perseguire gli obbiettivi di contenomento delle emissioni inquinanti.

Scarica il documento della Regione Lombardia:

 

logo arpaCittadimantova.it apre una finestra quotidiana sulla qualità dell’aria: grazie alla collaborazione offerta dai dipartimenti di Mantova e di Milano di ARPA Lombardia, infatti, all’interno della sezione “Territorio” del sito ufficiale del Comune di Mantova è possibile consultare dati sulla qualità dell’aria di Mantova e provincia aggiornati su base giornaliera dalla rete di rilevamento di ARPA Lombardia.

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L'attuale normativa sulle acque destinate al consumo umano, D.Lgs. 31/2001, recepisce le indicazioni fornite dall'Unione Europea nella Direttiva 98/83/CE, stabilendo per l'arsenico, elemento cancerogeno, una concentrazione massima di 10 microgrammi/litro, al fine di garantire la massima tutela della popolazione.
Nel corso delle campagne di monitoraggio effettuate negli ultimi anni, l'Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Mantova ha riscontrato diversi esiti di non conformità per il parametro arsenico nelle acque sotterranee prelevate da pozzi privati ubicati in tutto il territorio provinciale, ad esclusione dell'Alto-Mantovano pedecollinare. I monitoraggi eseguiti hanno inoltre confermato che, grazie all'individuazione di fonti di approvvigionamento sicure ed all'installazione di idonei impianti di abbattimento, l'acqua erogata da tutti gli acquedotti pubblici della nostra provincia rispetta il limite di legge di 10 microgrammi/litro.


Nello specifico, per i cittadini già allacciati all'acquedotto, la qualità e la sicurezza dell'acqua distribuita dalla rete acquedottistica sono dimostrate dal monitoraggio "in continuo" effettuato dal Gestore TEAacque srl secondo il proprio piano di controlli interni, ai quali si aggiungono i controlli esterni effettuati direttamente dall'ASL.
Il possibile rischio di esposizione all'arsenico, attaverso l'acqua utilizzata a scopo potabile, persiste quindi solo per la popolazione non allacciata al pubblico acquedotto.

Per quanto illustrato, si è reso indispensabile che anche il Comune di Mantova si adeguasse alle indicazioni fornite nel merito ai Comuni dall'ASL di Mantova.

Nello specifico, per i cittadini residenti in zona servita da acquedotto ma non allacciati alla rete, si ricordano gli obblighi contenuti nel Locale Regolamento d'Igiene, in particolare agli artt. 3.4.52 e 4.9.1 che stabiliscono l'obbligo di allacciamento al pubblico acquedotto, laddove esistente, e all'art. 4.9.3 che sancisce la chiusura delle fonti di approvvigionamento di acqua potabile preesistenti all'estensione della rete del pubblico acquedotto, nonché gli obblighi di cui al Regolamento Regionale 24/03/2006 n. 2 che all'art. 4, comma 5, stabilisce, in riferimento ai pozzi privati ad uso domestico, che in ogni caso l'uso potabile è consentito solo ove non sia possibile usufruire del locale servizio idrico d'acquedotto e solo previa comunicazione da parte dell'utente alla competente autorità sanitaria al fine di consentire l'esercizio dei poteri di controllo delle caratteristiche qualitative dell'aqua. In ottemperanza a quanto richiesto dall'ASL, il Comune di Mantova ha emanato apposita "Ordinanza di obbligo di allacciamento al pubblico acquedotto" (Prot. 11201 del 26/03/2012).

Diversamente, per i cittadini residenti in zone non servite da rete acquedotto, il Comune di Mantova ha elaborato un'apposita cartografia di individuazione delle zone non servite da acquedotto, approvata con Delibera di Giunta Comunale n. 164 del 3 settembre 2013. Per tutti i cittadini residenti in tali zone, in ottemperanza a quanto richiesto dall'ASL di Mantova, il Comune ha emanato apposita "Ordinanza di obbligo di verifica analitica" (Prot. 40216 del 22/10/2013) che sancisce l'obbligo del controllo del valore del parametro arsenico dell'acqua proveniente da pozzi utilizzati a scopo idropotabile mediante l'effettuazione di due campioni all'anno, nonché informa sugli usi consentiti/ non consentiti dell'acqua in funzione del valore misurato del parametro arsenico.

Dai link sottostanti è inoltre possibile consultare l'elenco dei laboratori di analisi che hanno dato la disponibilità ad eseguire il servizio di prelievo e analisi dei campioni d'acqua, con il relativo costo.

La Giunta regionale ha approvato con delibera n. 2994 dell'08/02/2012 la proposta definitiva di ridelimitazione dei comprensori di bonifica e irrigazione, suddividendo il territorio in 12 comprensori di bonifica ed irrigazione. Il comune di Mantova risulta inserito nel comprensorio interregionale denominato "Laghi di Mantova”.
Con decreto del Presidente della Regione Lombardia n° 7169 del 6 agosto 2012 è stato costituito il nuovo consorzio di bonifica "Territori del Mincio" quale frutto dell'unione dei consorzi di bonifica “Sud Ovest Mantova” e “Fossa di Pozzolo”.

La disciplina in materia di bonifica dei siti contaminati è normata dal D. Lgs. 152/2006 e s.m.i., nonché da specifiche norme regionali che disciplinano le attività di bonifica dei siti contaminati in Regione Lombardia.
Il decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 ha assegnato alle Regioni gli adempimenti tecnico-amministrativi per la bonifica dei siti contaminati, fatta eccezione per quelli di interesse nazionale la cui competenza rimane del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
La Regione Lombardia, con legge regionale n. 30 del 27 dicembre 2006, ha trasferito ai Comuni le funzioni amministrative inerenti gli interventi di bonifica di siti contaminati che ricadono interamente nel territorio comunale e, con D.g.r. n. 8/4033 del 24 gennaio 2007, ha dettato le modalità di trasferimento delle competenze a carico dei Comuni.
A carico della Regione viene posta la responsabilità del procedimento per i siti contaminati ricadenti sul territorio di due o più comuni.

Il Comune di Mantova, già con l’entrata in vigore del D.M. 471/99, aveva provveduto all’attivazione delle procedure per i siti con situazioni di inquinamento, anche attraverso la perimetrazione sul Piano Regolatore Generale dei siti contaminati presenti sul territorio comunale. Tale attività aveva portato all’individuazione delle aree sulle quali dovevano essere condotte le attività di caratterizzazione ed i successivi interventi di bonifica e di ripristino ambientale.

Sui vari siti sono in corso, con diversi stadi di avanzamento, le procedure previste prima dal D.M. 471/99 e oggi dal D.Lgs. 152/06 e s.m.i..

I siti di competenza comunale bonificati per i quali è stato rilasciato il Certificato di avvenuta Bonifica sono i seguenti:

- "Ospedale Carlo Poma" - 4.100 mq
- "S. Maria della Vittoria" - 249 mq
- "Bottoli ex Scia, P.le Porta Cerese" - 4.921 mq

 

 

I Siti di Interesse Nazionale (SIN) sono riconosciuti dallo Stato in relazione alle caratteristiche del sito, alle quantità e pericolosità degli inquinanti presenti, al rilievo dell'impatto sull'ambiente circostante in termini di rischio sanitario ed ecologico nonché di pregiudizio per i beni culturali ed ambientali.
I Siti di Interesse Nazionale in Italia sono stati istituiti a partire dal 1998 con la legge n. 426 del 9 dicembre 1998, che prevedeva l'adozione del Programma Nazionale di bonifica e identificava un primo elenco di interventi di bonifica di interesse nazionale. La legge n. 179 del 31 luglio 2002, "Disposizioni in materia ambientale", ha aggiunto altri siti da bonificare di interesse nazionale, riconoscendo anche il sito "Laghi di Mantova e Polo Chimico".
In seguito a D.M. 11 gennaio 2013, 18 dei 57 SIN non sono più ricompresi tra i siti di bonifica di interesse nazionale e la competenza per le necessarie operazioni di verifica ed eventuale bonifica all'interno di questi siti è stata trasferita alle Regioni territorialmente interessate che subentrano nella titolarità dei relativi procedimenti.
Si riporta di seguito l'elenco aggiornato dei Siti classificati di Interesse Nazionale:
BALANGERO (Piemonte)
CASALE MONFERRATO (Piemonte)
SERRAVALLE SCRIVIA (Piemonte)
PIEVE VERGONTE (Piemonte)
CENGIO E SALICETO (Piemonte – Liguria))
EMARESE (Valle D'Aosta)
PIOLTELLO RODANO (Lombardia)
SESTO SAN GIOVANNI (Lombardia)
BRESCIA CAFFARO (Lombardia)
BRONI (Lombardia)
LAGHI DI MANTOVA E POLO CHIMICO (Lombardia)
TRENTO NORD (Trentino Alto Adige)
VENEZIA - PORTO MARGHERA (Veneto)
LAGUNA DI GRADO E MARANO (Friuli Venezia Giulia)
TRIESTE (Friuli Venezia Giulia)
COGOLETO STOPPANI(Liguria)
FIDENZA (Emilia Romagna)
MASSA CARRARA (Toscana)
LIVORNO (Toscana)
PIOMBINO (Toscana)
ORBETELLO (Toscana)
TERNI PAPIGNO (Umbria)
FALCONARA MARITTIMA (Marche)
BUSSI SUL TIRINO (Abruzzo)
NAPOLI ORIENTALE (Campania)
NAPOLI BAGNOLI - COROGLIO (Campagna)
MANFREDONIA (Puglia)
BARI FIBRONIT (Puglia)
TARANTO (Puglia)
BRINDISI (Puglia)
TITO (Basilicata)
AREE INDUSTRIALI VAL BASENTO (Basilicata)
CROTONE - CASSANO - CERCHIARA (Calabria)
MILAZZO (Sicilia)
GELA (Sicilia)
BIANCAVILLA (Sicilia)
PRIOLO (Sicilia)
AREE INDUSTRIALI PORTO TORRES (Sardegna)
SULCIS - IGLESIENTE - GUSPINESE (Sardegna)

SIN “Laghi di Mantova e Polo Chimico”

Il Sito di Interesse Nazionale “Laghi di Mantova e Polo Chimico” è stato riconosciuto ed inserito nel Programma Nazionale di Bonifica con Legge n. 179 del 13 luglio 2002, in relazione alle caratteristiche del sito, alle quantità e pericolosità degli inquinanti presenti.

La perimetrazione del sito è stata definita con Decreto del Ministero dell’Ambiente del 7 febbraio 2003. La sua estensione corrisponde a poco meno del 15% del territorio del Comune di Mantova, pari a 9.519.678 mq. Oltre alle aree di pertinenza produttiva, sono state inserite nel Sito anche le aree dei Laghi di Mezzo, Inferiore e della riserva regionale della “Vallazza”.

Tra le principali aziende del Polo Chimico si ricorda lo stabilimento petrolchimico Versalis, la centrale di Enipower Mantova che produce energia elettrica, la Raffineria IES, l’industria metalmeccanica Belleli Energy CPE, l’industria metallurgica ITAS che opera nel settore della trafileria di acciai speciali ed il colorificio Industria Colori Freddi San Giorgio.

Le attività di caratterizzazione condotte in questi anni hanno permesso di ricostruire nel dettaglio lo stato di contaminazione dei terreni e delle acque presenti all’interno del Sito di Interesse Nazionale; ad eccezione di alcune aree non ancora caratterizzate o nelle quali la caratterizzazione deve essere completata.

I dati ottenuti hanno evidenziato una forte contaminazione dei terreni dovuta a solventi organici aromatici, solventi organo-alogenati, idrocarburi leggeri e pesanti, MTBE, metalli pesanti e localmente anche PCB e PCDD/PCDF.

Per quanto riguarda lo stato qualitativo delle acque di falda, monitorato periodicamente attraverso campagne coordinate di rilevamento idrochimico, oltre a idrocarburi totali, composti aromatici ed MTBE, sono state evidenziate alcune situazioni critiche legate alla presenza diffusa di prodotto surnatante in corrispondenza della Raffineria IES, dello stabilimento Belleli Energy CPE e dello stabilimento petrolchimico Versalis, e alla presenza di solventi organici clorurati che, nel settore settentrionale del SIN, raggiungono concentrazioni estremamente elevate.

Nel 2008 si sono concluse le attività di caratterizzazione delle aree lacuali e fluviali incluse nel SIN, nonché le analisi effettuate su sedimenti, acque, benthos, bivalvi e pesci. Tra le principali criticità si segnala la contaminazione dei sedimenti nell’area lacuale della Vallazza.

Conferenze di Servizi SIN Laghi di Mantova e Polo Chimico

Accordo di Programma per il SIN “Laghi di Mantova e Polo Chimico”

Con Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare n. 308 del 26 novembre 2006 che modifica ed integra il Decreto Ministeriale n. 468 del 18 settembre 2001 concernente il Programma Nazionale di Bonifica dei siti inquinati, sono state assegnate al sito “Laghi di Mantova e Polo Chimico” apposite risorse finanziarie per il completamento degli interventi di messa in sicurezza e di bonifica.

Al fine di accedere ai finanziamenti previsti dal Programma nazionale di bonifica e quindi di assicurare la messa in sicurezza d’emergenza, la bonifica ed il recupero ambientale delle aree pubbliche contaminate, senza pregiudicare i necessari ammodernamenti impiantistici delle aziende presenti nel sito, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Regione Lombardia, Provincia di Mantova, Comune di Mantova, Comune di Virgilio, Comune di San Giorgio di Mantova e Parco del Mincio hanno sottoscritto, in data 31 maggio 2007, l’Accordo di programma per la definizione degli interventi di messa in sicurezza d’emergenza e successiva bonifica nel Sito di Interesse Nazionale di “Laghi di Mantova e Polo Chimico”.

Nel marzo 2013 è stato sottoscritto l’Atto sostitutivo del sopra citato Accordo di Programma in quanto, a seguito dell’assegnazione di nuove risorse finanziarie, si è reso necessario aggiornare il quadro tecnico-finanziario e procedere alla rimodulazione/riprogrammazione degli interventi e dei relativi costi.

L’Atto sostitutivo è articolato in due distinte sezioni: una “Sezione Attuativa”, nella quale vengono indicati gli interventi di immediata attivazione da realizzarsi con le risorse immediatamente disponibili, ed una “Sezione Programmatica”, nella quale vengono indicati gli interventi ritenuti necessari, coerenti con gli obiettivi dell’Accordo stesso, ma che non dispongono al momento delle condizioni tecnico-finanziarie necessarie per essere attivati (progettazione, copertura finanziaria, ecc.). Tale atto, attraverso gli interventi immediatamente attivabili inseriti nella “Sezione Attuativa”, contestualmente alla riqualificazione ambientale delle aree ricadenti nel SIN intende favorire gli obiettivi di sviluppo e riqualificazione del tessuto produttivo che insiste sul medesimo sito, con diminuzione degli impatti sull’ambiente, sui cittadini e sulla sicurezza dei lavoratori.

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Il Comune di Mantova è Registrato EMAS e certificato ISO 9001:2005 e ISO 14001:2015

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