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Skyline di Mantovamantova2017

La Biblioteca TeresianaLa Giunta comunale ha approvato la proposta progettuale denominata “Biblioteca Comunale Teresiana inclusiva” e di aderire, quindi, all’avviso per la presentazione di proposte progettuali di intervento per la rimozione delle barriere fisiche, cognitive e sensoriali dei musei e luoghi della cultura, da finanziare nell’ambito del Pnrr.

Tramite tale progetto, dunque, il Comune di Mantova parteciperà ad un bando del Ministero della Cultura per sviluppare azioni atte a garantire la massima accessibilità fisica e cognitiva agli spazi e al patrimonio della Biblioteca Comunale Teresiana di Mantova. Il finanziamento massimo previsto per tale iniziativa è di 500mila euro.

Il progetto nasce dalle relazioni analitiche sul tema dell'accessibilità dei luoghi della cultura della città di Mantova, intrapresa da alcuni anni dal progetto di ricerca Viviamo Mantova, promosso da un gruppo di associazioni ed enti del Terzo Settore dell’area disabilità (Anffas, Aipd, Aism, Associazione Sindrome della X Fragile, Uici, Solco) e finanziato da Comune e Fondazione Comunità Mantovana.

La proposta progettuale si declina nella programmazione di azioni nelle seguenti aree d’intervento:

- Accessibilità dall’esterno: revisione strumenti informativi (sito web, brochure, materiali specifici per mostre eventi) con l’utilizzo di linguaggi semplificati, comunicazione aumentativa alternativa, sistemi di adattabilità delle applicazioni web.

- Raggiungibilità e accesso ai percorsi e ai servizi: segnaletica e percorsi tattili, realizzazione stalli parcheggio dedicati, adeguamento strumenti per favorire l’accesso (posizionamento adeguato citofonia, automazione apertura porte accesso), adeguamento arredi, adeguamento elementi servizi igienici.

- Percorsi orizzontali e verticali: acquisto dotazione per garantire piena accessibilità (montascale con cingoli, rampe).

- Realizzazione audioguide e strumentazione per la fruizione di contenuti multimediali inclusivi.

- E ancora, la formazione specifica del personale, il potenziamento dei sistemi di sicurezza e emergenza (sistema di videosorveglianza) e la valorizzazione di redazione Peba, predisposizione di percorsi guidati semplificati, specificamente ideati per disabilità cognitive.

Il progetto denominato “Biblioteca Comunale Teresiana inclusiva”, costituito da una serie di interventi (materiali e immateriali) per avviare un processo di abbattimento delle barriere architettoniche e cognitive oggi esistenti, è quindi adeguato alle richieste espresse nell’avviso ministeriale, ed è pertanto idoneo ad essere candidato per il finanziamento massimo previsto.

 

In arrivo lo psicologo comunaleLa Giunta comunale ha preso atto del “Protocollo di intesa per la promozione del benessere psicologico delle cittadine e dei cittadini”, sottoscritto, nel febbraio scorso, tra l’Anci e il Consiglio Nazionale Ordine degli Psicologi (Cnop). Inoltre, ha deliberato di coinvolgere l’Ordine degli Psicologi della Lombardia (Opl) (quale articolazione territoriale del Cnop), per l’avvio di una collaborazione finalizzata alla gestione, erogazione, valutazione e monitoraggio di interventi di sostegno psicologico che l’Amministrazione locale intende mettere a disposizione delle cittadine e dei cittadini mantovani.

Il Comune di Mantova, infatti, intende impegnarsi per l’implementazione, a livello locale, di azioni che rispondano alle finalità richiamate da tale “Protocollo”.

Il coinvolgimento dell’Opl servirà per avere un supporto di sviluppo di azioni volte a:

- attuare iniziative di sensibilizzazione per ribadire l’importanza della componente psicologica della salute abbattendo i pregiudizi e gli stigmi che sono ancora troppo diffusi nella popolazione verso la figura dello psicologo;

- dare un segnale di attenzione e speranza a tutti coloro che vivono con un disagio, operando una scelta amministrativa netta e pragmatica a partire dal livello istituzionale più prossimo ai cittadini e porre in essere una misura reale di welfare di prossimità;

- mettere in campo iniziative proprie in termini di servizi di sostegno psicologico, accessibili alla cittadinanza allo scopo di implementare la rete psicologica autonoma di sostegno locale e rispondere all’urgente necessità svelata drammaticamente dal contesto emergenziale.

No alla violenza alle donneLa Giunta comunale ha deliberato di trasmettere a Regione Lombardia, entro i termini previsti dagli accordi, l’Atto di adesione e il Piano finanziario aggiornato per le attività di prevenzione e contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne e dei/delle loro figli/e minori, al fine di proseguire il Programma 2022/2023 garantendo (fino al 30 giugno 2023) la continuità dei servizi e degli interventi in atto sostenendo le attività dei Centri Antiviolenza e delle Case Rifugio/Strutture di Ospitalità del territorio.

il Comune di Mantova – in qualità di ente capofila della Rete territoriale antiviolenza – risulta assegnatario per la realizzazione del nuovo programma di complessivi 185.000 euro.

Nell’ottica di continuità, verranno coinvolti gli enti gestori di Centri Antiviolenza e Case Rifugio/Strutture di Ospitalità già selezionati dal Comune di Mantova a seguito di specifico Avviso pubblico di manifestazione di interesse, ossia: Associazione Volontarie del Telefono Rosa di Mantova, Associazione Centro di Aiuto alla Vita (Cav) Onlus e Società Cooperativa Sociale Onlus Centro Donne Mantova.

Il nuovo programma 2022-2023 ha l’obiettivo di:

- sostenere le reti territoriali antiviolenza nell’erogazione dei servizi a favore delle donne vittime di violenza e assicurare il funzionamento del sistema regionale antiviolenza per l’ascolto, l’accoglienza, l’assistenza e l’ospitalità delle donne;

- favorire il processo di integrazione degli interventi a livello di rete, tra le reti e tra queste e Regione;

- dare continuità e potenziare i servizi erogati da Centri Antiviolenza e Case Rifugio/Strutture di Ospitalità aderenti alle Reti territoriali antiviolenza anche alla luce delle innovazioni operative sperimentate per far fronte all’emergenza sanitaria Covid-19;

- sostenere il monitoraggio delle principali dimensioni del fenomeno e delle caratteristiche delle donne che si rivolgono a Centri Antiviolenza e Case Rifugio/Strutture di Ospitalità attraverso l’implementazione da parte dei soggetti gestori dei servizi del sistema messo a punto da Istat.

GiovaniLa Giunta comunale ha accettato il contributo di 110.000 euro concesso al Comune di Mantova da Regione Lombardia per la realizzazione del progetto “Mantova per i giovani 2022/2023” nell’ambito dell’iniziativa regionale Bando E-State e + Insieme.

A seguito di tale accettazione del contributo, Regione Lombardia eroga l’anticipo pari al 70% (77mila euro) del contributo concesso e successivamente il saldo pari al 30% (33mila euro), previa rendicontazione delle attività progettuali svolte secondo le linee guida regionali.

Tale bando promuove interventi a livello territoriale finalizzati ad accrescere le opportunità di socialità e del benessere fisico, psicologico e sociale dei minori, favorendo:

- l’attivazione coordinata di tutti gli enti in una logica di welfare di comunità;

- l’accessibilità e l’inclusività;

- l’individuazione di un sistema di interventi che prosegua nel corso dell’anno al fine di contribuire ad accrescere le opportunità di accesso ai servizi a sostegno del benessere dei minori e a servizi di conciliazione famiglia lavoro.

Per realizzare il progetto, ora si dovrà costituire una rete di enti; almeno quattro, di cui almeno un ente pubblico, da coinvolgere nella fase di progettazione e realizzazione delle iniziative. L’ente capofila dovrà dovrà svolgere il ruolo di gestore dei rapporti economici con i partner rispetto al contributo regionale assegnato e al cofinanziamento.

Con il Bando E-State e + Insieme il Comune intende realizzare un programma di iniziative e attività indirizzate alla fascia d’età 0-17 anni e le loro famiglie, nel periodo 2022–2023, con la finalità principale di rafforzare e sviluppare l'offerta di servizi, per far fronte alle condizioni di disagio conseguenti alla pandemia, in modo complementare all'offerta ordinaria presente sul territorio, promuovendo e valorizzando la sinergia tra enti locali ed enti del terzo settore, nonché i processi esperienziali, di socializzazione e di inclusione dei ragazzi con disabilità.

Il MunicipioLa Giunta comunale, lunedì 1 agosto, ha accettato, in qualità di capofila del Consorzio di partner, il contributo di 82.000 euro assegnato da Fondazione Cariverona al progetto Mantova Play Green. Il Comune si impegnerà a rendicontare le spese sostenute, per ottenere l’erogazione integrale del contributo assegnato da Fondazione Cariverona, fino al valore complessivo di 106.000 euro, pari alla somma del contributo assegnato e della quota percentuale di cofinanziamento da parte del capofila Comune di Mantova e dei partner di progetto.

Il progetto intende realizzare le seguenti azioni:

Attività 1 Coprogettazione di azioni di animazione e promozione all’interno delle scuole della città;

Attività 2 Laboratori creativi digitali all’interno per le scuole superiori di primo grado per la coprogettazione e coproduzione di videogiochi educativi green;

Attività 3 Produzione di kit destinati all’educazione ambientale.

I partner di progetto sono rappresentati da Azienda Formazione Mantova - For.Ma., Istituto Comprensivo Mantova 1, Istituto Comprensivo Mantova 2, Istituto Comprensivo Mantova 3.

Il dormitorio di via AriostoE' stato approvato dalla Giunta lo studio di fattibilità predisposto da Aspef per la riconversione e riqualificazione dell’immobile di via Ariosto, che da dormitorio pubblico diventerà Stazione di Posta (cioè spazio di accoglienza diurna e notturna), intercettando le risorse del Pnrr a tale scopo dedicate, pari a oltre 900.000 euro.

Si tratta di fatto di andare ad arricchire i servizi già presenti con nuove funzioni, spazi diurni per accoglienza e ascolto, colloqui conoscitivi dell’utenza, servizi di infermeria e lavanderia.

I posti letto per l’ospitalità notturna invece verranno diversificati, con alcuni di pronta accoglienza anche in emergenza, per periodi di breve durata (2-3 settimane), altri invece al primo piano con inserimento in percorsi progettuali di presa in carico, di respiro e durata più ampia (alcuni mesi).

I servizi diurni e notturni avranno accessi differenti e orari distinti, e si integreranno in un percorso complessivo di accompagnamento degli ospiti verso i servizi, anche con l’altra linea del Pnrr riguardante l’housing.

Il progetto di riqualificazione strutturale dell’edificio di via Ariosto prevede un intervento consistente al piano terra, con una nuova distribuzione degli spazi, il rifacimento completo di impianti idraulici e riscaldamento, e interventi di manutenzione più leggeri per gli altri piani (infissi e pavimento) nonché una ritinteggiatura complessiva. Sono previsti anche interventi sul perimetro di recinzione e sulle aree esterne, con un miglioramento dell’accesso carrabile e sul verde con una siepe arborea verso via Brennero.

La successiva gestione, verrà coordinata dall’equipe dei servizi sociali che intercetta e risponde ai bisogni delle persone in grave marginalità, in rete con i servizi del territorio, il centro di ascolto delle povertà di Casa San Simone, Caritas, gli inserimenti in percorsi housing led, gli educatori di strada per l’aggancio e l’inclusione, i servizi socio-sanitari territoriali (Serd e Cps anzitutto), il raccordo con le forze dell’ordine e le istituzioni centrali per la gestione delle situazioni più complesse.

I relatori alla conferenza stampaSupercard Cultura 2022: altre quattro istituzioni culturali del territorio aderiscono all’abbonamento museale dedicato ai cittadini di Mantova e provincia. Entrano a far parte del circuito i musei Tazio Nuvolari, l’Etnografico di Rivalta sul Mincio, il Polironiano di San Benedetto Po e la Galleria del Premio di Suzzara, visitabili con la card insieme a Palazzo Te, Palazzo e Tempio di San Sebastiano, Palazzo d’Arco, Bellini di Asola e Teatro all’Antica di Sabbioneta.

 Con l’ingresso di altri quattro musei del territorio si amplia la proposta di Supercard Cultura, l’abbonamento museale pensato da Fondazione Palazzo Te per tutti i cittadini di Mantova e provincia che consente di fruire del proprio patrimonio artistico al costo simbolico di 1 euro al mese.

Dal mese di luglio, entrano a far parte del circuito Supercard Cultura i musei Tazio Nuvolari, l’Etnografico dei mestieri del fiume di Rivalta sul Mincio, il Polironiano di San Benedetto Po e la Galleria del premio di Suzzara.

Inclusi Palazzo Te, Palazzo e Tempio di San Sebastiano, Palazzo d’Arco a Mantova, il Teatro all’Antica di Sabbioneta e il Museo Bellini di Asola, sale a dieci il numero dei luoghi d’arte visitabili con la card, con ingressi illimitati per un anno e numerose agevolazioni, tra cui riduzioni e occasioni speciali per assistere agli eventi artistico-culturali della città.

Alla conferenza stampa di lunedì 11 luglio nella Sala Consiliare del Comuje di Mantova sono intervenuti il sindaco di Mantova Mattia Palazzi, il direttore della Fondazione Palazzo Te Stefano Baia Curioni, per il museo Etnografico di Rivalta sul Mincio Chiara Comunian (Consigliere Delegato alle politiche giovanili), per il Museo Polironiano di San Benedetto Po Marco Giavazzi, già sindaco e attuale assessore al bilancio, attività produttive e commercio, protezione civile, per la Galleria del Premio di Suzzara Raffaella Zaldini, assessore alla cultura Comune Suzzara, per il Museo Tazio Nuvolari, Giuseppe Pottocar, direttore Automobile Club Mantova, Gianni Fava, Presidente Fondazione Sabbioneta Heritage, la direttrice della Fondazione Banca Agricola Mantovana Fiorenza Bacciocchini e la direttrice dei musei civici del Comune di Mantova Veronica Ghizzi.

Fortemente sostenuta dal Comune di Mantova, l’idea alla base dell’abbonamento, pensato come un vero e proprio passaporto per la cultura, è di qualificare la presenza e creare un gruppo sempre più largo di ambasciatori del patrimonio mantovano, i cittadini stessi.

“La Supercard Cultura, rivolta ai cittadini della città e della provincia – dichiara il sindaco di Mantova Mattia Palazzi – diventa più grande con l’adesione dei musei Tazio Nuvolari, l’Etnografico di Rivalta sul Mincio, il Polironiano di San Benedetto Po e la Galleria del Premio di Suzzara, che si aggiungono a quelli già aderenti. Nel 2020 abbiamo stretto un’alleanza con il mondo della cultura del nostro territorio, ora la estendiamo offrendo nuove opportunità ad ogni mantovano che ha a cuore la propria città”.

“Supercard Cultura, il progetto di apertura e partenariato con la cittadinanza provinciale promosso da Fondazione Palazzo Te – racconta il direttore Stefano Baia Curioni – oggi condiviso da 5.500 cittadini, si arricchisce ora di altre preziose adesioni. Si costituisce così un'ampia rete di istituzioni museali che rispondono alle difficoltà di questi anni pandemici con una scelta di condivisione, inclusione, rilancio: un bellissimo segnale di civiltà per il nostro territorio cui speriamo possa rispondere un'ampia partecipazione collettiva”.

Con la partecipazione dei musei che entrano nel circuito, Supercard Cultura si conferma un’importante occasione per rafforzare ancor più il rapporto dei cittadini con i tesori artistici del patrimonio pubblico e privato del territorio, contribuendo al rilancio con azioni concrete.

“L'ingresso del Museo Etnografico dei mestieri del Fiume di Rivalta sul Mincio nel circuito Supercard Cultura – dichiara il sindaco del Comune di Rodigo Gianni Grassi – oltre che motivo d'orgoglio, rappresenta una formidabile opportunità di promozione culturale e turistica per tutto il nostro territorio comunale. Ringrazio di cuore il Sindaco di Mantova e il Direttore della Fondazione Palazzo Te e auguro un buon lavoro a tutti i loro funzionari, con i quali sarà un immenso piacere poter collaborare”.

“L'adesione da parte del Museo Civico Polironiano di San Benedetto Po alla Supercard Cultura si pone nell'ottica del "fare rete" e di costruire collaborazioni sempre più fattive fra le varie istituzioni culturali che operano sul territorio mantovano – dichiara il Sindaco Roberto Lasagna –. L'iniziativa, rivolta a tutti i cittadini mantovani, si presenta quale strumento di cooperazione tra musei, per la valorizzazione delle relazioni tra gli istituti di cultura e il territorio, per la qualificazione dell’offerta di fruizione, per la promozione, per una più efficace collaborazione a livello territoriale”.

“La cultura è per tutti, e come Amministrazione abbiamo aderito con entusiasmo al circuito Supercard Cultura che rappresenta un vero e proprio passaporto per la cultura – dichiara il sindaco di Suzzara Ivan Ongari –, consentendo la conoscenza e l'accesso a tanti luoghi della cultura mantovani, in un’ottica di sinergia e reciproco scambio. Siamo pronti ad accogliere visitatori, turisti e curiosi nel nostro Museo Galleria del Premio Suzzara. Nel 1948 Dino Villani, noto pubblicitario, inventò il “Premio Suzzara”, un Premio d'Arte ma con una giuria popolare e in premio prodotti della terra. Famoso il premio costituito da un vitello, per il quale Villani conia lo slogan: “Un vitello per un quadro, non abbassa il quadro: innalza il vitello”. Nel 2002 nasce il Museo Galleria del Premio Suzzara, che oggi offre al pubblico un patrimonio di circa 1000 opere di arte contemporanea, tutte da vedere. Convinti delle ricadute positive per i cittadini di Suzzara e di tutti i Comuni aderenti al circuito, ringraziamo i promotori dell’iniziativa quali Fondazione Palazzo Te con il Comune di Mantova, Museo di Palazzo d’Arco e Fondazione Banca Agricola Mantovana”.

“Aci ha un fondamentale obiettivo istituzionale – dichiara il Direttore dell’Automobile Club Mantova e del Museo Tazio Nuvolari Giuseppe Pottocar – e tale obiettivo è promuovere il nostro territorio fornendo servizi di elevata qualità a favore degli automobilisti e più in generale dei cittadini. L’adesione all’importante e preziosa iniziativa Supercard Cultura ci consente di rafforzare il nostro ruolo di autorevole referente nel campo della mobilità, del turismo e dell'automobilismo storico e sportivo, che presso il nostro Museo Tazio Nuvolari trovano la propria sede naturale, nel 130° anno dalla nascita dell’indimenticabile Mantovano volante”.

Proposta al pubblico nel 2020 con gli ingressi open ai Musei Civici di Palazzo Te e Palazzo d’Arco, nel 2021 l’iniziativa ha raccolto l’adesione dei Comuni di Sabbioneta ed Asola.

“Sabbioneta ha aderito da subito all’iniziativa di Fondazione Palazzo Te – commenta il sindaco Marco Pasquali –; crediamo nella forza delle sinergie e nella necessità, per il futuro, di creare sempre maggiori forme di collaborazione fra istituzioni pubbliche e private, a sostegno della cultura. La Supercard è simbolo tangibile di come la sinergia fra enti diversi può produrre beneficio per il nostro immenso patrimonio e contemporaneamente creare servizi per i cittadini. Le comunità devono tornare a sentire il patrimonio come proprio, la Supercard che si amplia è un segnale positivo e un modo di condividere competenze e opportunità che va incoraggiato e sostenuto ancora e ancora. Sabbioneta lo farà di certo anche con la nuova Fondazione Sabbioneta Heritage, altro esempio di come la sinergia fra enti, istituzioni e comunità può produrre benefici per il nostro patrimonio e per il mondo che lo circonda”.

“Il Museo Bellini di Asola rinnova il sostegno al progetto del Comune di Mantova e della Fondazione Palazzo Te legato alla Supercard Cultura – commenta il sindaco Giordano Busi –, una valorizzazione del territorio con la città e oltre la città, alla scoperta dei musei e delle loro infinite storie. Visitare un museo deve diventare un’abitudine, accedervi gratuitamente ogni volta che lo si desidera attraverso questa card è una grande opportunità per tutti. Il patrimonio museale può, e deve, essere parte della nostra quotidianità, conoscendolo e apprezzandolo potrà essere quell’importante ripartenza che dopo questi anni siamo pronti ad avviare”.

Supercard Cultura è stata realizzata grazie all’importante contributo di Fondazione Banca Agricola Mantovana: “Fondazione Bam è lieta di rinnovare, per il terzo anno consecutivo, il supporto alla card promossa da Fondazione Palazzo Te – dichiara il direttore generale Fiorenza Bacciocchini –; con questa iniziativa, intende avvicinare i cittadini a una fruizione continuativa del patrimonio artistico e architettonico della nostra provincia”.

La card è personale, è acquistabile online sul sito fondazionepalazzote.it al costo di 12 euro (ridotto studenti: 6 euro), è valida per 12 mesi dalla data di acquisto.

Supercard Cultura: arte a dismisura

Condizioni
Valida per 12 mesi dalla data di acquisto.
Acquistabile online sul sito www.fondazionepalazzote.it o presso la biglietteria di Palazzo Te.
Riservata ai residenti nel Comune e nella Provincia di Mantova.
Costo: 12 € intero e 6 € ridotto studenti.

Cosa include
Ingressi illimitati per 365 giorni dalla data di acquisto nei seguenti musei a Mantova:
- Palazzo Te
- Palazzo e Tempio di San Sebastiano
- Palazzo d’Arco
- Museo Tazio Nuvolari

e nei seguenti luoghi d’arte della provincia:
- Galleria del Premio di Suzzara
- Museo Bellini di Asola
- Museo Civico Polironiano di San Benedetto Po
- Museo Etnografico dei mestieri del fiume di Rivalta sul Mincio (Rodigo)
- Teatro all’Antica di Sabbioneta (e riduzione sul biglietto unico per la visita ai monumenti di Sabbioneta).

- Ingressi illimitati alle mostre temporanee incluse nell’iniziativa.

Agevolazioni
Accesso privilegiato a mostre ed eventi (fila “Prenotati/Abbonamenti”).
Eventi straordinari riservati, anche in collaborazione con le principali associazioni e istituzioni culturali della città.
Promozioni speciali.
Canale privilegiato per rimanere informato su tutti gli eventi di Fondazione Palazzo Te.

Come si usa
La card è personale e non cedibile.
La card ha validità di 365 giorni dalla data di acquisto.
La card va esibita in biglietteria e/o al personale dei musei ad ogni ingresso con documento di riconoscimento.

Info
www.palazzote.it

 

I musei del circuito di Supercard Cultura

PALAZZO TE

Mantova

Anticamente situato su un’isola posta al centro del quarto lago di Mantova ora prosciugato, Palazzo Te è uno dei più straordinari esempi di villa rinascimentale suburbana manierista.
L’intero complesso, decorato tra il 1525 e il 1535, fu ideato e realizzato da Giulio Romano (1499 – 1546) per Federico II Gonzaga (1500 – 1540) come luogo destinato all’ozio del principe e ai fastosi ricevimenti. Sin dall’origine il Palazzo si apriva, attraverso ampie logge, su vasti giardini destinati a rendere gradevole il soggiorno nel palazzo pensato su imitazione delle antiche ville romane.
La struttura architettonica delle facciate esterne dell’edificio è caratterizzata dalla lavorazione a bugnato delle superfici murarie e dalla presenza dell’ordine gigante di paraste lisce doriche che ne scandiscono il ritmo. All’interno il palazzo appare organizzato attorno ad un grande cortile quadrato chiuso sui quattro lati da paramenti murari a bugnato liscio scanditi dall’ordine unico di semicolonne doriche che sorreggono una trabeazione classica a metope e triglifi.
Sebbene anche esternamente si conservino tracce di zone affrescate, è soprattutto negli interni che il visitatore può apprezzare la preziosa decorazione ad affresco e i raffinatissimi stucchi che ornano la villa. L’intera decorazione degli ambienti fu realizzata su progetto di Giulio Romano che ideò non solo la struttura architettonica dell’edificio, ma anche gli splendidi cicli decorativi ad affresco, i camini, i soffitti, i pavimenti di tutti gli ambienti, curandone ogni dettaglio, per poi affidarne l’esecuzione a una serie di qualificati collaboratori.
Ospiti illustri vennero qui accolti, come l’imperatore Carlo V, che fece visita nel 1530 e nel 1532, ed il re di Francia Enrico III nel 1574.
Il palazzo, terminato nel 1535, subì un secolo dopo l’occupazione dei lanzichenecchi che misero a sacco la città di Mantova. Sulle pareti affrescate della camera dei Giganti si leggono le loro firme, datate 1631.
Veri gioielli dell’arte manierista sono in particolare la Camera di Amore e Psiche e la Camera dei Giganti.
Nelle sale del piano superiore, in origine luoghi di deposito e abitazione della servitù, sono esposte al pubblico collezioni eclettiche, direttamente o indirettamente legate a Mantova: la collezione Gonzaghesca di coni, monete, sigilli, medaglie, pesi e misure; la collezione Mondadori con i dipinti di Federico Zandomeneghi e Armando Spadini e due preziose collezioni archeologiche; la collezione egizia “Giuseppe Acerbi” e quella mesopotamica “Ugo Sissa”.

Informazioni
www.palazzote.it

Viale Te 13, Mantova
T. +39 0376 323266 | M. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Orari
Ora legale
lunedì: 13.00-19.30
da martedì a domenica: 09.00-19.30

Ora solare
lunedì: 13.00-18.30
da martedì a domenica: 09.00-18.30

PALAZZO SAN SEBASTIANO
Mantova
Il palazzo fu costruito dal 1506 al 1508 per volere del marchese Francesco II Gonzaga, marito di Isabella D’Este, probabilmente per trovare un’adeguata collocazione alle monumentali tele raffiguranti i Trionfi di Cesare di Andrea Mantegna, ora ad Hampton Court e presenti nel Palazzo solo in copia. Il nome deriva dalla chiesa omonima nelle vicinanze, progettata da Leon Battista Alberti circa 50 anni prima. Venne riccamente decorato da vari artisti fra cui Lorenzo Leonbruno, Dosso Dossi e Lorenzo Costa; nonostante le manomissioni subite negli ultimi due secoli, in cui il palazzo è stato adibito agli usi più svariati tra cui caserma, lazzaretto e circolo ricreativo, sopravvivono nelle sale le decorazioni originarie, mentre i preziosi soffitti in legno dorato furono smontati già alla fine del Cinquecento per essere destinati a Palazzo Ducale ove si trovano tuttora.
Il Museo della Città si propone di raccontare i momenti più emblematici della storia di Mantova e alcuni tratti della sua grande civiltà artistica. iI Museo propone allo stesso tempo continui riferimenti in direzione della città e del suo territorio, a partire dalla segnalazione della provenienza delle opere. La sede museale ospita inoltre al suo interno il Centro Studi e Documentazione sulle Collezioni Civiche che permette al pubblico di accedere a tutte le informazioni raccolte sulle diverse collezioni comunali ospitate nel Museo della Città così come in altre sedi museali cittadine.

Informazioni
www.centropalazzote.it/musei-civici/

Largo XXIV Maggio 12, Mantova
T. +39 0376 323266 | M. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Orari
lunedì: 13.00-19.30
da martedì a domenica: 09.00-19.30

TEMPIO DI SAN SEBASTIANO
Mantova
La storia della chiesa di San Sebastiano, costruita da Leon Battista Alberti su commissione del marchese Ludovico II Gonzaga a partire dal 1460, è decisamente complessa ed incerta tanto è vero che non abbiamo certezze circa la sua reale destinazione d’uso. Una delle ipotesi è che fosse pensata per diventare un sepolcro di famiglia ma non si percorse mai questa scelta. Nelle intenzioni dell’Alberti il Tempio presentava una pianta centrale, formata da una croce greca inscritta in un quadrato con tre absidi semicircolari; i quattro bracci dovevano essere coperti con volte a botte. L’impianto planimetrico si ripete in modo speculare nella chiesa inferiore, che ha un accesso indipendente rispetto all’aula superiore ma ricorda una cisterna tardoantica nella sua concezione.
In buona parte, l’aspetto attuale del Tempio di San Sebastiano corrisponde quindi alle intenzioni di Leon Battista Alberti e costituisce uno dei primi esempi di chiesa a pianta centrale del Rinascimento.
Durante il restauro eseguito tra il 1922 e il 1925, si decise di trasformare l’edificio, da tempo abbandonato, in sacrario ai caduti, alterandone profondamente la struttura: furono modificate le aperture, si procedette al rifacimento della volta sostituendone i pilastri e le basi che la sosteneva ma soprattutto si aggiunsero le due scalinate di accesso in facciata; la scala antica, infatti, tuttora esistente e risalente alla fine del Quattrocento, è posta all’interno di una loggia, sul lato sinistro del portico; in corrispondenza con le testate laterali del pronao, probabilmente Leon Battista Alberti aveva immaginato le due rampe d’ingresso al suo Tempio che non videro però la luce.
A giugno 2022, il Comune di Mantova e l’ufficio Musei hanno concluso il primo tassello del progetto di riordino delle proprie collezioni nelle sedi di Palazzo Te, Palazzo San Sebastiano e Tempio di San Sebastiano, restituendo alla chiesa l’originaria identità di monumento albertiano con l’ambizione di divenire un nuovo spazio di confronto sui temi dell’architettura. Il nuovo allestimento del Tempio di San Sebastiano riporta in questo spazio le sculture autentiche che un tempo lo adornavano e consente di porle in relazione ad altre opere affini per contesto culturale, offrendo spunti di approfondimento e un nuovo percorso espositivo alla città.

Informazioni
www.centropalazzote.it/musei-civici/

Via Giovanni Acerbi, Mantova
T. +39 0376 323266 | M. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Orari
lunedì: 13.00-18.30
da martedì a domenica: 10.00-18.30

PALAZZO D’ARCO
Mantova

Nel cuore della città, a pochi passi dai celebri monumenti che raccontano la gloriosa storia dei Gonzaga, si trova Palazzo d’Arco, affacciato sulla piazza omonima con il suo elegante volto neoclassico.
Il Palazzo, ricostruito nel 1782 dall’architetto Antonio Colonna, era la residenza della nobile e antica famiglia trentina dei conti d’Arco, e fu abitato sino al 1973 quando morì l’ultima discendente della dinastia, la contessa Giovanna d’Arco Chieppio Ardizzoni.
Il fascino Sette e Ottocentesco della dimora patrizia è intatto, le sale elegantemente arredate si susseguono una dopo l’altra, nella classica infilata, sfoggiando ognuna un diverso salotto o svelando l’uso di un passato non troppo recente, come la sala di Diana, un tempo sala da pranzo, che nasconde nello spessore del muro, dietro ai preziosi dipinti del Grechetto e del Musso, l’antica credenza ancora colma di porcellane.
Tutto si è preservato: la mobilia, gli strumenti musicali nella saletta della musica in stile impero, il salotto vittoriano, l’argenteria, custodita gelosamente come un tesoro di famiglia, la preziosa quadreria che vanta nomi illustri come Porbous il Giovane, Annibale Carracci, Genovesino, Alessandro Magnasco e Giuseppe Bazzani, per citarne solo alcuni. Anche la cucina è in perfetto ordine con le pareti completamente tappezzate di rami, stampi per torte e budini e tegami di ogni foggia. Si aggiunge inoltre la biblioteca di famiglia con i suoi diecimila volumi, i manoscritti, gli incunaboli e le cinquecentine nonché le raccolte di stampe e disegni antichi e il magnifico ciclo di carte da parati francesi, Vues d’Italie de Dufour et Leroy del 1823, che adorna la sala dedicata ad Andreas Hofer.
I servizi prendono dimora sulle tavole e nei salotti, rivivono nel contesto originale come solo una casa museo può ancora offrire; gli oggetti raccontano i ricordi e le storie di chi li ha toccati e posseduti in un percorso narrativo ricco di sorprese. È questa l’essenza di Palazzo d’Arco, una dimora altamente evocativa in cui gli oggetti divengono portavoce della raffinata vita quotidiana della famiglia e delle affascinanti storie dei conti.
Attraversando il giardino romantico, oltre l’esedra, si raggiungono due palazzine tardoquattrocentesche: la prima conserva al suo interno lo spettacolare Salone dello Zodiaco, interamente affrescato dal veronese Giovan Maria Falconetto con i dipinti rinascimentali dei dodici segni zodiacali. La seconda palazzina invece racchiude il gabinetto naturalistico ottocentesco del conte Luigi d’Arco, botanico e appassionato naturalista.

Informazioni
www.museodarcomantova.it

Piazza Carlo D'Arco 4, Mantova
T. 0376 322242 | M. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Orari
lunedì: 9.30-13.00
martedì: 14.30-18.00
da mercoledì a domenica: 9.30-13.00 e 14.30-18.00

 

MUSEO TAZIO NUVOLARI

Mantova

Il Museo Tazio Nuvolari è stato inaugurato nel 1985 sulla base di una precisa disposizione testamentaria del pilota, che affidò il suo patrimonio sportivo all'Automobile Club Mantova, di cui fu Presidente per ben sette anni, dal 1946 sino alla sua scomparsa.
Dal 1985 fino alla fine del 2008 il Museo fu stato collocato in un'ala del trecentesco Palazzo del Podestà, in piazza Broletto. A seguito di un'ordinanza della Pubblica Amministrazione, che per quegli stessi spazi prevedeva altri utilizzi, il Museo venne chiuso. Un'esposizione temporanea fu allestita, da settembre 2010 a dicembre 2011, presso le suggestive Sale del Capitano, nel complesso di Palazzo Ducale.
Finalmente, il 16 novembre 2012, 120° anniversario dalla nascita di Nuvolari, i cimeli e i trofei del "Mantovano Volante" hanno trovato una nuova casa nell'ex chiesa del Carmelino, in via Giulio Romano a Mantova. La nuova sede, affidata dal Comune all'Automobile Club di Mantova è stata debitamente ristrutturata al fine di adeguare i locali dell'ex Archivio storico a luogo di conservazione e fruizione delle memorie del "Mantovano volante". I lavori, condotti su progetto dell'architetto Franco Mondadori, sono stati interamente finanziati dall'associazione "Amici del Museo Tazio Nuvolari Onlus" a cui hanno aderito molti privati e aziende mantovane.
Il risultato è un dono alla cittadinanza che non solo potrà finalmente rivivere le gesta sportive di uno dei mantovani più illustri, ma anche visitare un edificio storico rinascimentale, fino ad ora inaccessibile al pubblico.

Informazioni
www.tazionuvolari.it

Via Giulio Romano (angolo via N. Sauro), Mantova
T. 0376 894391 | M. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Orari
da lunedì a venerdì: solo su prenotazione
sabato e domenica: 10.00 – 18.00

 

MUSEO CIVICO GOFFREDO BELLINI
Asola


La raccolta del museo di Asola nasce dalla collezione privata del Cavaliere Goffredo Bellini, il quale ne dispose l'esposizione al pubblico nel corso degli anni Venti: alla morte di Bellini la raccolta rimase a disposizione del Comune, che ne curò la manutenzione all'interno del museo comunale. L'interesse collezionistico di Bellini si rivolse da subito e con vivacità al materiale archeologico, sia attraverso acquisizioni sul mercato antiquario (in particolare una kylix attica a figure nere e una stele funeraria egizia), sia attraverso la raccolta di reperti che, a cavallo tra la fine dell'800 e i primi del '900, si cominciarono a rinvenire copiosamente nel comprensorio territoriale a oriente dell'Adda e a sud dei laghi alpini. Alla collezione del Bellini si affiancarono nel corso degli anni altri materiali provenienti da scavi e ricognizioni nell'area, depositati presso il museo dalla Soprintendenza Archeologica della Lombardia. Importanti benché quantitativamente modesti sono i rinvenimenti di materiale neolitico della cultura del vaso a bocca quadrata e dei materiali dell'età del Rame (frammenti di ceramica di tipo campaniforme e di tipo Chassey-Lagozza), oltre ad alcune asce neolitiche in pietra verde dal territorio. Più significativi e abbondanti sono i materiali della cultura di Polada (età del Bronzo Antico, olle e boccali di impasto) e materiali della cultura palafitticolo-terramaricola (età del bronzo medio e recente, ceramica di impasto, bronzi, osso lavorato). Sporadici e poco contestualizzati risultano invece i rinvenimenti dell'età del ferro, anche se sono presenti materiali che trovano confronti con contesti importanti come Fontanella Mantovana per la prima età del ferro e l'Etruria padana per l'epoca arcaica, mentre sono presenti materiali molto interessanti da contesti celtici (armi, gioielli, ceramica) che trovano confronti nella importante necropoli di Carzaghetto e di Remedello. Per le epoche più recenti, oltre a materiale romano di varie classi purtroppo con pochi dati di rinvenimento (ceramica fine da mensa, ceramica comune da mensa e da cucina, anfore, lucerne, vetri, metalli, una piccola raccolta numismatica e alcune epigrafi, tra cui di rilievo un testo tardoantico con dedica di un impianto termale), sono presenti alcuni materiali da contesti di scavo: in particolare sono interessanti i complessi funerari rinvenuti nei pressi di Asola che documentano un momento avanzato della romanizzazione delle popolazioni celtiche stanziate in pianura padana (Asola, Fondo Pasquali e Sorbara, Palazzina Fiorita).
Informazioni
www.museiarcheologici.net/index.php/it/musei/22-museo-civico-g-bellini

Via Giuseppe Garibaldi 7, Asola
T. 0376 733075 | M. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Orari
da lunedì a venerdì: 9.00-13.00
sabato 9.00-12.00
domenica: 15.30-18.30
chiuso tutte le domeniche di agosto

MUSEO ETNOGRAFICO DEI MESTIERI DEL FIUME
Rivalta sul Mincio (Rodigo)

Il Museo Etnografico dei Mestieri del Fiume di Rivalta sul Mincio si trova in un’ampia area verde a pochi metri dal fiume, in un antico edificio rurale completamente ristrutturato nel 2008. Il Museo è l’evoluzione del progetto “Centro Parco” – istituito nel 1996 dal Parco del Mincio con il Centro Parco delle Bertone di Goito –, una struttura espositivo-didattica agile, pur se scientificamente ineccepibile, capace di stimolare l’interesse dei visitatori per l’ambiente naturale circostante.
Il fiume Mincio infatti, nel suo percorso di una decina di chilometri da Rivalta a Mantova, forma una vasta palude di quasi 2.000 ettari, la Riserva Naturale Regionale “Valli del Mincio”, una zona umida di eccezionale interesse naturalistico e di importanza internazionale. Sempre nel 1996, una donazione al Comune di Rodigo da parte del signor Roberto Coffani di numerosi oggetti, arnesi, utensili e reperti tipici del luogo e dei mestieri che vi si praticavano, ha completato la struttura espositiva e ne ha ampliato le finalità, che da quel momento hanno compreso anche la tutela, conservazione e promozione di tale patrimonio.
Il percorso espositivo è suddiviso in diverse sezioni: le prime illustrano la geomorfologia del territorio mentre le successive ricostruiscono la storia della presenza dell'uomo, dalle palafitte, agli insediamenti Etruschi, alle regolazioni idrauliche medievali e rinascimentali, fino ai giorni nostri.
Ampio spazio espositivo è dedicato anche alla flora e alla fauna della Riserva, per fornire un'idea dell'elevato valore di biodiversità che questo complesso ecosistema racchiude.

Informazioni
www.ecomuseovallidelmincio.org

Parco del Mincio, Rivalta sul Mincio, Rodigo (MN)
T. 0376/653924 | M. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Orari
lunedì: 8.30 - 12.00
da martedì a giovedì: 15.00 - 18.00
venerdì: 08.30 - 12.30
sabato e domenica solo su prenotazione

TEATRO ALL’ANTICA
Sabbioneta

Il Teatro all’Antica è un importante capitolo della storia del teatro italiano: costruito tra il 1588 e il 1590 su progettazione dell’Architetto vicentino Vincenzo Scamozzi, è il primo teatro stabile europeo. Terminato il teatro nel 1590, lo Scamozzi affermò che aveva realizzato uno spazio in grado di contenere buon numero di spettatori, con alcuni camerini disposti da un capo (foyer) e all’atro (i camerini per gli attori), nonché la zona per i musici. Munì il teatro di una gradinata destinata alla nobiltà, sovrastata da una loggia per le gentildonne. Sul palco era collocata una scena fissa formata da una prospettiva di edifici, costruiti in legno dipinto, i quali formavano una gran piazza da cui si dipartiva una via centrale. L’edificio, costruito ex novo e senza legami con strutture preesistenti, reca l’iscrizione: “Roma Quanta Fuit Ipsa Ruina Docet” (“Le stesse rovine insegnano quanto grande fu Roma”), a dichiarare al colto visitatore il legame profondo, e addirittura la matrice creativa, fra Sabbioneta e Roma.
La città moderna voluta da Vespasiano Gonzaga, ha infatti come costante modello di riferimento l’Urbe, ricca di vestigia antiche, testimonianza della gloria e della potenza dell’Impero romano. Sulle pareti laterali del teatro, in corrispondenza dell’orchestra, racchiusi dall’architettura dipinta di due archi di trionfo, campeggiano infatti vedute di Roma: a sinistra, guardando la scena, è rappresentata la piazza del Campidoglio, in cui il Palazzo Senatorio mantiene l’aspetto medievale con i due torricini laterali, mentre il Palazzo dei Conservatori, a destra, mostra già l’aspetto attuale. Di fronte è riconoscibile invece la Mole Adrianea con il ponte di Castel Sant’Angelo. Si tratta di vedute topografiche mediate dalle incisioni tratte dal volume L’antichità di Roma di Andrea Fulvio, edito a Venezia nel 1588, conservato al tempo nella biblioteca ducale.
Sull’acroterio, ovvero sulla sommità, sono collocate le statue in stucco di Ercole, Minerva, Nettuno, Bacco, Artemide (Diana), Apollo, Mercurio, Venere, Marte, Efesto, Era e Giove.
Le effigi dei Cesari sono dipinte a monocromo a figura intera sulla parete di fondo della loggia. Nelle nicchie alle estremità del colonnato si riconoscono, a destra i busti degli imperatori Augusto e Traiano, a sinistra Alessandro Magno, il più grande condottiero dell’antichità, posto a celebrare le virtù guerriere del duca di Sabbioneta.
Dal 1996 il vuoto quasi metafisico del palcoscenico è stato riempito con una fantasiosa ricostruzione della scena perduta.

Informazioni
https://www.visitsabbioneta.it/it/monumenti-luoghi/il-teatro-allantica/

Via Teatro 9, Sabbioneta
T. 0375 221044 | M. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Orari
lunedì 10.00-14.00
da martedì a venerdì 10.00-13.00, 14.30-18.00
sabato e domenica 10.00-13.00 e 14.30-19.00

 

MUSEO CIVICO POLIRONIANO

San Benedetto Po

Inaugurato nel 1977, il museo ha sede negli spazi che furono i dormitori, la biblioteca e lo scriptorium dell'antico monastero di San Benedetto in Polirone, fondato nel 1007 da Tedaldo di Canossa. La finalità dell’istituzione museale è recuperare testimonianze (materiali e immateriali) della pianura solcata dal fiume Po, tra le Prealpi e l’Appennino Tosco-Emiliano. Lungo il percorso espositivo, allestito nei piani superiori, si possono ammirare oltre 13.000 oggetti. La prima parte è dedicata alla cultura materiale e alla società rurale, mentre la seconda racconta la magia, la religione popolare, le leggende e le espressioni artistiche della Pianura Padana. Il museo inoltre propone la conoscenza del complesso monastico benedettino di Polirone, che durante il Medioevo fu il punto principale della bonifica del territorio. Da non perdere la collezione di teatro di figura popolare, la sezione storico-archeologica e quella dedicata ai carri agricoli padani.

Informazioni
www.turismosanbenedettopo.it

P.za Teofilo Folengo 22, San Benedetto Po (MN)
T. 0376 623050 | M. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Orari
da lunedì a venerdì su prenotazione solo per gruppi
sabato e domenica: 9.30 - 12.30 e 15.00 - 18.00

GALLERIA DEL PREMIO SUZZARA
Suzzara

Il museo nasce nel 2002. La collezione si è formata a partire dalla prima edizione del Premio di Suzzara nel 1948. L’orientamento verso la linea realista dell’arte, attenta alle problematiche sociali, fu supportato dall’idea di equiparare il valore dei prodotti del lavoro artistico, con quello contadino e operaio. Oggi il Premio, con la formula Arte-Lavoro-Impresa, rilegge la propria tradizione: gli artisti collaborano con le aziende del territorio per produrre opere d’arte come bene comune.
Il 2018 segna un anniversario importante per il Premio Suzzara, uno tra i più longevi premi d’arte in Italia; una lunga storia fatta di 49 edizioni e una collezione di oltre ottocento opere che dal 2002 sono ospitate dal Museo Galleria del Premio Suzzara. Il Comune di Suzzara attraverso il Museo ha deciso di celebrare questo importante traguardo ripensando il Premio dalle sue fondamenta, proponendo una formula innovativa che non dimentica il suo passato glorioso. Per la prima volta il Museo Galleria del Premio Suzzara invade le aziende per consolidare il rapporto tra il mondo dell’arte e quello dell’industria, coinvolgendo gli artisti e promuovendo la progettualità di cui l’arte contemporanea è capace. Le aziende e gli artisti stanno quindi trasformando il Premio Suzzara in un organismo fluido, basato su una pratica collaborativa e virtuosa, secondo il binomio ormai collaudato “lavoro e lavoratori nell’arte”. Nel ruolo di mediatore tra artisti e eccellenze industriali della città la Galleria del Premio promuove questo progetto come potente veicolo di innovazione e integrazione tra la cultura d’impresa e la poetica artistica contemporanea.

IL PASSATO
La storia industriale di Suzzara risale alla fine dell’800, quando nel piccolo centro della provincia di Mantova, arrivò la ferrovia e Francesco Casali diede il via al processo di industrializzazione della città iniziando a costruire macchine agricole. Nello stesso periodo l’Ing. Piazzalunga fondò la Scuola di Arti e Mestieri con l’obiettivo di educare la forza lavoro operaia, considerata il cuore dello sviluppo sociale ed economico di Suzzara. Il Premio Suzzara nasce nel 1948 grazie alla mente geniale del pubblicitario Dino Villani che, appoggiato dalla lungimiranza dell’allora sindaco Tebe Mignoni e sostenuto dall’apporto fondamentale di Cesare Zavattini, decise di organizzare il premio.
Tanti sono gli artisti che in 70 anni e in 49 edizioni hanno partecipato al Premio Suzzara: Armando Pizzinato, Renato Guttuso, Giuseppe Zigaina, Renato Birolli, Aligi Sassu, Domenico Cantatore, Giulio Turcato, Franco Francese, Bepi Romagnoni, Titina Maselli negli anni Cinquanta e successivamente a cavallo tra gli anni ’70 e ’80 le opere di molti altri autori come Mauro Staccioli, Nicola Carrino, Giosetta Fioroni, Concetto Pozzati, Gianfranco Pardi, Gianni Colombo, furono acquisite dalla Galleria Civica d’Arte Contemporanea, che nasce a metà degli anni Settanta.

Informazioni
www.premiosuzzara.it

Via Don Bosco 2/a, Suzzara (MN)
T. 0376 513513 | M. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Orari
da martedì a venerdì: 9.00 - 13.00
sabato: 09.30 - 12.30 e 15.00 - 18.00
domenica: 15.00 - 18.00

La presentazione in aula consiliareSarà una parata di stelle mercoledì 13 luglio a Mantova in piazza Sordello in occasione dell’evento gratuito Yoga Radio Bruno Estate. Sullo stesso palco ci saranno Elettra Lamborghini, Rocco Hunt, Tananai, Federico Rossi, Francesco Gabbani, Cristiano Malgioglio, Cristina D'Avena, Luigi Strangis, Alex, Giordana Angi, Matteo Romano, Follya, Federico Baroni, i Ricchi e Poveri, i Mattia Bazar e gli ospiti internazionali Topic e Tom Walker.

L’appuntamento è a partire dalle 20 nel cuore della città. La serata è stata presentata lunedì 11 luglio nella Sala Consiliare del Comune di Mantova dall’assessore del Comune di Mantova Iacopo Rebecchi, dal presidente ed editore di Radio Bruno Gianni Prandi e dallo speaker Enzo Ferrari.

“Mantova è felice di accogliere, finalmente dopo 3 anni, in piazza Sordello l’eccezionale concerto del Yoga Radio Bruno Estate – ha osservato Rebecchi -. Sarà un’occasione per divertirsi e ascoltare bella musica insieme a tanti giovani e tante famiglie, in una cornice straordinaria“.

“Yoga Radio Bruno Estate significa grandi nomi della musica, festa e divertimento per un pubblico eterogeneo – ha spiegato Prandi-. Siamo onorati che il successo crescente di questi anni abbia consentito al nostro evento musicale di diventare uno dei più importanti dell’estate italiana, con un considerevole sforzo in termini organizzativi. Ringrazio il Comune di Mantova per il patrocinio e per l’ospitalità in questa città meravigliosa, dove siamo leader di ascolti nei sette giorni e ringrazio Yoga che porterà nelle quattro tappe del nostro tour, una carica di gusto, freschezza e allegria in un mix di colori e sapori, è una partnership che valorizza la migliore musica italiana unita alla frutta di qualità raccolta proprio in questo periodo. Yoga è il nome del succo di frutta… l’eccellenza che colorerà questa rassegna estiva all’insegna del ritorno ai concerti live e all’intrattenimento”.
“Bella musica, divertimento e ritrovata socialità sono una proposta ideale per le serate estive de LA5 – ha fatto sapere Marco Costa, direttore Reti Tematiche Mediaset - uno sprint di energia e leggerezza, perfetto per il canale Mediaset dedicato alle donne giovani e dinamiche”.

Cristiano Malgioglio a Mantova intonerà il suo ultimo successo “Sucu Sucu” mentre il cantautore Francesco Gabbani sarà presente con il nuovo successo “Peace & Love”.

Elettra Lamborghini e Rocco Hunt faranno ballare con la hit estiva "Caramello", brano realizzato insieme alla star spagnola Lola Indigo.

Attesa alle stelle per il giovane produttore e cantautore del momento Tananai, Federico Rossi che presenterà il nuovo singolo “Le Mans” ed il gruppo musicale Follya tornato al successo con il singolo “Morto per Te”.
Direttamente da Amici saranno sul palco del Yoga Radio Bruno Estate anche Luigi Strangis con “Tienimi Stanotte” e Alex con “Non Siamo Soli”.

Ospiti della serata anche i cantautori Giordana Angi, Matteo Romano e Federico Baroni.

Per la gioia di grandi e piccini sarà presente Cristina D'Avena, direttamente dal Regno Unito l'artista dei record Tom Walker con il suo ultimo singolo intitolato “Serotonin” e dalla Germania il noto disc jockey, musicista e produttore discografico Topic.
A presentare la serata saranno Alessia Ventura ed Enzo Ferrari.

Sarà possibile seguire Yoga Radio Bruno Estate Mantova in diretta sulle frequenze di Radio Bruno, su Radio Bruno Tv (in Lombardia sul canale 190) e tramite la app Radio Bruno. Grazie all’accordo con Mediaset, la serata andrà in onda su La5 a fine agosto.

I relatori alla conferenza stampaDal 12 luglio al 23 agosto, torna, per la sua seconda edizione “Festa di piazze”, quattro appuntamenti, di martedì, in spazi meno noti della città rivissuti per una sera in una modalità, culturale, diversa e sorprendente.

Le piazze da sempre, sono teatri a cielo aperto in cui tutto può accadere, sono anche dei musei, con una loro storia, o dei salotti.

Per questa ragione, e, visto il successo dello scorso anno, in tempi di pandemia con difficoltà ad incontrarsi in spazi chiusi, l’Associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani, grazie al contributo e al supporto del Comune di Mantova, nei mesi estivi torna a proporre una fruizione nuova e diversa di alcune piazze, del centro storico della città, da conoscere e vivere in modo inusuale dai cittadini e dai turisti, luoghi non topici ma tutti da scoprire.

Un ciclo di eventi diffuso e partecipato, in zone diverse della città, in piazze che, almeno per una volta, verranno valorizzate viste in una chiave diversa anche grazie al contributo di vari artisti.

Un evento ormai annuale, e che ad ogni edizione proporrà luoghi diversi, che parte con le piazze Polveriera, Canonica San Pietro, San Leonardo e Bertazzolo-Sermide.

In ogni spazio si susseguiranno eventi culturali di danza, teatro, letteratura e musica, appuntamenti agili, da strada, in moduli distinti, a ingresso gratuito.

“Una serie di 'festa di piazza', come recita il titolo di una canzone di Edoardo Bennato, per l'estate mantovana alla ricerca di un po’ di normalità nonostante il perdurare della pandemia – dice Italo Scaietta, presidente dell'associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani -. Una serie di occasioni in cui si potranno conoscere i risvolti storici di luoghi abitualmente sotto agli occhi dei cittadini ma mai colti nei rispettivi aspetti culturali e godervi di eventi proposti da formazioni e compagnie che sono tornate ad incontrare il pubblico in presenza e in sicurezza”.

 Gli appuntamenti sono realizzati anche grazie alla collaborazione di associazione Mantova Carolingia, associazione Mantova Ebraica, Archivio di Stato e Amici dell’Archivio di Stato, Alkemica, Diocesi di Mantova e Tea Spa.

 

PROGRAMMA DELLA RASSEGNA

Martedì 12 luglio ore 21

Piazza POLVERIERA, in collaborazione con Associazione Mantova Carolingia. Saluti istituzionali e relazione sul recupero del quartiere.

Danza / Juvenis danza di Giovanna Venturini “Identity. Letture attuali sull’individuo”
Coreografie: GRETA BRAGANTINI e GIOVANNA VENTURINI
Interpreti: LINDA BATTOCCHIO, WILLIAM MAZZEI, CARLOTTA POZZA, MONICA ZANOTTI
Musiche: ANDREA LOVO e AUTORI VARI
Costumi: IUVENIS DANZA
Descrizione: IDENTITY indaga attraverso il linguaggio della danza contemporanea un tema tanto ampio quanto complesso: la dialettica tra individualità e identificazione, indagando la complessità delle relazioni come strumenti che definiscono l’identità in una ricerca di unicità. Il lavoro coreografico di GRETA BRAGANTINI e GIOVANNA VENTURINI si sviluppa con il contributo creativo dei quattro interpreti, LINDA BATTOCCHIO, WILLIAM MAZZEI, CARLOTTA POZZA e MONICA ZANOTTI e si innesta sulla ricerca musicale di ANDREA LOVO.

Musica Jazz – Manina Syoufi Quintet - "Tributo a Billie Holiday"
Manina Syoufi (voce), Fabrizio Trullu (piano), Attilio Zanchi (contrabbasso), Igor Palmieri (sax tenore), Tommy Bradascio (batteria), Manina Syoufi di origine armena nata in Siria, è un artista della personalità poliedrica. Oltre ad una consolidata attività come cantante jazz di grande esperienza internazionale, Manina è una pittrice professionista. Laureata all'Accademia di belle Arti di Venezia sotto la guida del pittore mondiale "Emilio Vedova" con i massimi voti. In contemporanea studia il canto jazz privatamente. La sua voce ricorda in modo straordinario quella di "Billie Holiday" di cui interpreta, con una sua espressività del tutto personale e riconoscibile, una gran parte del suo repertorio. Manina è accompagnata da un quartetto d'eccezione formato da Fabrizio Trullu al piano, Attilio Zanchi al contrabbasso, Igor Palmieri al sax e Tommy Bradascio alla batteria.

Sarà possibile visitare l’orto carolingio.
Bar: Bar Code e Arci Papaqua.

 

Martedì 26 luglio ore 21

Piazza CANONICA SAN PIETRO, in collaborazione con Casa di Rigoletto e Parrocchia del Duomo.

Concerto del Quartetto della classe di Percussioni del conservatorio di musica “Lucio Campiani” di Mantova del M° Athos Bovi.
Esecutori: Marco Coghi, Giacomo Leali, Luca Musco e Roberto Enea Varalta.
Programma: Wilcoxon: marce 1 e 125, G.Perin: Aforisma 2 e D Friedman: Almost Blue.

 Accademia Teatrale “Francesco Campogalliani” - “Indovina chi viene a cena. Il teatro in cucina”. Regia: Maria Grazia Bettini, Chiara Prezzavento e Mario Zolin.

Un tempo fu cibo, poi fu spettacolo: così fu teatro. Il legame tra teatro e cibo è antico tanto quanto la capacità dell’uomo di imporsi sulla scena. Gli attori reciteranno brani di opere i cui autori hanno celebrato i riti del “mangiare”. La cucina sarà protagonista di questa serata. Una carrellata di ricette mantovane e non, recitate in chiave comica e ironica, e fra una portata e l’altra brani teatrali dedicati a pranzo, cena e dessert.
D’altra parte il cibo è parte essenziale della nostra vita, così come la sua rappresentazione ha caratterizzato “scenari naturali” e il realismo di grandissimi autori teatrali. Storie e personaggi di queste opere rappresentano l’atto del mangiare, che esprime il senso vero di una parte essenziale del nostro “essere”: lo stare insieme in famiglia, il racconto, la conoscenza, il confronto… la convivialità.

Concerto blues Follon & Jo
Il duo propone il Blues del Mississippi rivisto in modo personale. Il chitarrista Follon Brown è uno dei migliori musicisti europei, con stile vicino al Texas Blues. Jo Pinna, armonicista e cantante è ai vertici del Blues europeo da diversi anni. Insieme sono garanzia di qualità e spettacolo.

 

Martedì 9 agosto ore 21

Piazza SAN LEONARDO

Danza /COD danza, coreografia di Chiara Olivieri - GOODBYE - "Sull’amore e dintorni"
Lo spettacolo racconta la relazione di due coppie che fluttuano con ironia, paradosso e crudeltà nel tourbillion della vita. “Goodbye” è la storia di tanti, forse di tutti perché l’amore è una imprevedibile giostra di piani segreti, cliché e aspettative. Durata: 20 minuti circa.

Teatro/ ARS Creazione Spettacolo - “Le notti bianche” dal racconto scritto da Fëdor Mikhailovič Dostoevskij con Adriano Evangelisti
“Dio mio! Un intero attimo di beatitudine! È forse poco, sia pure per tutta l’intera esistenza di un uomo?”
La risposta a questa semplice domanda è il fulcro centrale del meraviglioso racconto che Adriano Evangelisti interpreta rinvigorendo le parole di Fëdor Dostoevskij con una partecipazione emotiva e una adesione totale. Chi non ha mai immaginato di poter trovare negli occhi di uno sconosciuto tutta la felicità che merita? “Il sognatore” vive questa vibrante, straordinaria illusione nell’arco di quattro notti e una indimenticabile alba.

 

Concerto jazz con il duo Scardovelli Vallicella. Horizon
Il duo sfrutta il linguaggio jazzistico per presentare un repertorio che va oltre il genere stesso, ricco di poetica, colori e creatività. La musica si contamina grazie ad elementi tipici della tradizione mediterranea e africana. L’interplay tra i due musicisti permette di evolvere e trasformare i brani, fornendo paesaggi sonori che si rinnovano ad ogni esecuzione. Ne scaturisce una musica dinamica, intima ma al tempo stesso di grande impatto e ritmicità.
Luca Scardovelli (chitarra), Matteo Vallicella (contrabbasso)
Bar: Arci Virgilio e Doulin

 

 Martedì 23 agosto ore 21

Piazza BERTAZZOLO-SERMIDE, in collaborazione con Archivio di Stato e Amici dell'Archivio di Stato, Comunità ebraica e Alchemika.

Conversazione sul quartiere ebraico a cura della Comunità Ebraica di Mantova

Teatro Magro: “A mena dito”, un'”antologia” di pagine a scelta del pubblico....

Produzione under35 di Teatro Magro dedicata ai libri:
“A menadito”.
«A menadito è un ciclo di incontri teatrali/performativi dedicati a libri (famosi e non) in cui i due attori presenti in scena conoscono e ricordano interamente a memoria un libro ciascuno. Ogni attore conosce a memoria il libro. Lo conosce bene, benissimo, “a menadito” in ogni sua pagina, in ogni anfratto di ciascuna parola scritta, in ogni suo passaggio – sia anche nascosto o sottinteso».
Il pubblico ha la facoltà di chiedere all’attore il numero di una pagina, causale, e l'attore, dopo una rapida lettura introduttiva delle prime righe della suddetta pagina, comincia a raccontare, da quel punto in poi, cosa accade nel libro. Tutto a memoria. Tutto a menadito. «Perché quel libro lo conosce bene, lo conosce in ogni sua increspatura della punteggiatura, in ogni suo approfondimento, in ogni possibile contesto e sotto-testo. Il libro gli appartiene e lui stesso appartiene al libro».
E così, da uno stralcio di narrazione si aprono frammenti performativi: aneddoti, collegamenti, rimandi, risposte, epiloghi, immagini e suggestioni.
L’atto teatrale continua, si può selezionare ancora, e ancora, e ancora. Davanti a sé il pubblico ha una sorta di wunderkammer - una stanza delle meraviglie dove i collezionisti raccoglievano oggetti straordinari.
Lo spettacolo di “A menadito” è tratto da “Il Giardino dei Finzi-Contini” di Giorgio Bassani con Desirée Mora e “Ogni cosa è illuminata” di Jonathan Safran Foer |
con Lorenzo Mirandola entrambi attori under35 di Teatro Magro.
Credits
regia | Flavio Cortellazzi
scenografie, musiche, costumi | Teatro Magro
produzione | Teatro Magro
foto | Stanislav Sevcenco

Concerto di musica Klezmer “La fisarmonica nel ghetto” con David Sarnelli (fisarmonica) dal balcone dello studio di Carlo Bonfà.
I protagonisti della musica comunemente definita "klezmer" sono da sempre il violino e il clarinetto; ma anche la fisarmonica, ormai da tempo, si è inserita in questo genere musicale e ora ne fa parte a pieno merito, in piccoli e grandi complessi.
Strumento completo e versatile, la fisarmonica suona e nel contempo accompagna sia le ballate e preghiere tipiche della tradizione chassidica e sefardita, che le sfrenate danze che segnano i rituali del matrimonio e delle feste comandate.

E’ possibile visitare la Sagrestia dell'Archivio di Stato di Mantova e alla mostra di antichi documenti ebraici, conferenza su Gabriele Bertazzolo nello spazio di Alkemica in via Norsa 4 e di visita allo studio d’artista Carlo Bonfà (con ingresso da via Pomponazzo).

 

LE PIAZZE

Piazza Polveriera
Piazza Polveriera, nell’antica contrada della Nave, il quartiere Fiera-Catena, è lo spazio pubblico forse più recente della città: l’inaugurazione risale all’ottobre 2021. Il toponimo, del 1787, proviene da una "Santa Barbara", un deposito di esplosivi, che sorgeva nella zona. Come gran parte delle piazze cittadine, l'attuale piazza Polveriera è frutto di una demolizione, in questo caso quanto mai meritoria: fino all’anno scorso lo spazio era, infatti, occupato dal grande scheletro fatiscente di un edificio mai completato. Al suo posto è sorta una piazza giardino, con un’area centrale a prato e carpini, tigli, pyrus, aceri, ed anche una quercia, disposti su tre filari. Due grandi filari di alberi segnano, inoltre, il cono visivo di chi percorre lo spazio provenendo dalla ex ceramica verso piazza Polveriera: si definiscono così i margini di un’area pubblica interamente pedonale, in cui le zone verdi costituiscono luoghi da vivere per l’intero quartiere. La riqualificazione di piazza Polveriera permette poi di riscoprire la cortina edilizia su via Cappadocia, riassegnando alla storica via il ruolo urbano originario legato alla chiesa del Gradaro e alla devozione di san Longino, ruolo spezzato nel Novecento dallo stabilimento della “Ceramica mantovana”. La riconversione dell’area fa parte del più ampio progetto di Mantova Hub del Comune di Mantova.

Piazza Canonica San Pietro
La “piazza Canonica San Pietro” occupa gli spazi (un chiostro e due cortili) un tempo dedicati alla vita comunitaria della “Canonica” della Cattedrale. È dunque il risultato di demolizioni avvenute in epoche diverse, il che ne spiega la configurazione irregolare e asimmetrica. Il riferimento storico della piazza risale a prima dell’anno mille, a quando, nei luoghi dell’attuale piazza, si svolgeva, all’interno del complesso degli antichi edifici, la vita della “canonica” ossia del clero che officiava il tempio principale della città.
La piazza attuale si estende all’ombra dell’abside della Cattedrale e vi si giunge da un sola parte, un accesso che, ai tempi del Rinascimento, era ancora sbarrato da una muro con relativa porta. L’area, che anticamente apparteneva alla piccola città della prima cerchia, è il secondo punto più alto di tutto il centro storico della città (il più alto è piazza Lega Lombarda).
La piazza dunque restò popolata di edifici legati al culto fino a quando restò attiva la vita comunitaria del clero della cattedrale, cioè fino agli inizi del XIV secolo: in seguito gli edifici della “canonica” cominciarono a trasformarsi in case d’abitazione ad uso singolo e privato.
Anche la denominazione della piazza subì dei cambiamenti: fra la seconda metà del Settecento e il primo Ottocento si chiamò “corte della Canonica” o “Piazzetta della Canonica”. La denominazione attuale “Piazza Canonica San Pietro” risale al tardo Ottocento.

Piazza San Leonardo
Piazza San Leonardo, nella medievale contrada del Corno, prende il nome dall'antichissima chiesa di San Leonardo Abate, tra le prime erette a Mantova (VI secolo). Delle epoche più remote della chiesa purtroppo poco rimane, avendo il manufatto subito diversi rifacimenti nel corso dei secoli, fino all'attuale forma neoclassica dovuta alla ricostruzione del 1793, su progetto dell'architetto Giovanni Battista Marconi. Conservano impronte dello stile romanico e del tardo gotico il campanile e la Cappella Cavriani, con un interessante affresco del primo Cinquecento, il “Redentore e Profeti”. Il tessuto sociale della contrada del Corno, denominata cosi perché si protende a forma di corno nel Lago di Mezzo, era fondamentalmente umile, come ci testimonia la toponomastica sopravvissuta: vicolo Pagliaio, Bindolo, Agucchie, Pietà, Ospitale, ma, accanto agli edifici architettonicamente modesti, non mancano rilevanti edifici storici, dall’ex Ospedale maggiore della metà del Quattrocento al settecentesco Palazzo Cavriani. Dirimpetto alla chiesa, s’innalza l’ex convento delle monache cappuccine: dopo un periodo di importante sviluppo - tanto che la sua estensione arrivò fino all’attuale area dell’Istituto Mons. Mazzali - il convento, decaduto e ammalorato, fu trasformato in ospedale militare, come ricorda la lapide all’ingresso “sanando militi”, per volontà dell’imperatore Giuseppe II, dopo le soppressioni degli ordini monastici. Qui si trovava anche il cimitero dei soldati, poi trasferito nella zona di San Nicolò, sul lago Inferiore. Per i Mantovani, il grande edificio, che va fino al tratto delle mura verso il Lago di Mezzo, ha però un curioso suggestivo nome, di cui non è tuttora chiara l’origine: Palazzo del Mago. La denominazione “Cappuccine” è conservata solo per il teatro, ricavato nella cappella barocca dell’ex monastero, verso piazza San Leonardo.

Piazza Gabriele Bertazzolo e piazza Sermide

Sorgono nel cuore dell’antico Ghetto di Mantova (1610/1798), frutto entrambe della demolizione degli edifici che sorgevano fitti negli spazi angusti del quartiere ebraico.
L’intitolazione a Gabriele Bertazzolo (Mantova 1570/1626) - ingegnere idraulico, sovrintendente alle acque del Ducato di Mantova, autore delle celebri piante prospettiche della città (1596 e 1628, postuma) – è novecentesca, la piazza era prima denominata Dottrina Cristiana accomunata al vicolo che la delimita sul lato settentrionale.
Negli anni Trenta del Novecento, uno dei non pochi piani regolatori per il risanamento dell’ex ghetto, abbattè una parte delle cortine murarie nell’intreccio di vicoli dell’area e ne derivò uno slargo regolare al posto di vicolo del Monte (vi sorgeva il Monte di Pietà) e di una parte del Contradello del Tissano (nome ripreso dal paese Tizzano, nel parmense, dove l’importante famiglia dei Norsa, che abitava nel Contradello, aveva cospicui affari).
Dopo ulteriori demolizioni negli anni Cinquanta-Sessanta, negli anni Settanta, l’area fu invece oggetto di recupero di quanto si era salvato: riqualificati alcuni edifici con pregevoli e caratteristici elementi tra via Governolo e piazza Sermide, limitato l’inserimento di palazzi e palazzine condominiali ex novo, si cercò di ridare dignità e restituire identità agli spazi urbani alterati. Piazza Bertazzolo fu sistemata in parte a giardinetto, un quadrato a prato recintato con catenelle e ombreggiato da quattro tigli, illuminato da lanterne su pali e su mensole all’antica.
Via Ugo Norsa (parte dell’antico Contradello) che ha mantenuto l’invaso di quando si chiamava Vicolo del Regresso (1787), collega piazza Bertazzolo a una piazza Sermide molto alterata rispetto all’immagine ottocentsca.
La piazza nacque nella seconda metà dell’Ottocento, dopo la demolizione degli edifici compresi tra due vicoli, vicolo dell’Olio e vicolo del Tombino, ed ebbe il nome di “Sermide” nel 1898, a ricordo della distruzione della cittadina mantovana avvenuta nella guerra del 1848 ad opera dell’esercito austriaco.
In origine la piazza era chiusa, una sorta di grande cortile, per cui chi vi arrivava poteva ricollegarsi al resto del tessuto urbano solo tornando sui propri passi, da cui la denominazione di Regresso alla strada di collegamento. Solo negli ultimi decenni del Novecento il toponimo Regresso fu sostituito e la tranquilla via intitolata al celebre linguista Ugo Norsa(Mantova 1866/1943), mentre piazza Sermide finiva coll’ospitare un grande garage sotterraneo con la conseguente servitù di grate e sfiatatoi tra aiole verdi, ma prive di alberature..

La squadra in ComuneSono stati premiati giovedì 7 luglio in Comune i Mustangs Mantova, la squadra di football americano della provincia virgiliana che ha partecipato al campionato nazionale Csi 2022 in modalità Five Men. A consegnare le targhe per i meriti e i risultati sportivi è stato il consigliere delegato allo Sport del Comune di Mantova Fabio Madella che si è congratulato per il successo della formazione. Le targhe sono state consegnate alla squadra, al presidente e allenatore Antonio Battista e ad alcuni giovani giocatori del team.

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