Considerato l'elevato numero di istanze pervenute, si sospende la raccolta delle domande per la valutazione. Nel caso in cui dovessero risultare risorse residue assegnabili, sarà nostra nostra cura riaprire il bando con adeguata pubblicità. Gli appuntamenti già fissati per le domande cartacee saranno mantenuti.
Il centro Studi Leon Battista Alberti, a fianco dell’amministrazione del Comune di Mantova, si è occupato di dare alle stampe uno studio di Davide Allegri dedicato ai lavori dell’architetto mantovano Renzo Zavanella. La pubblicazione è il risultato dello studio organico e completo sulla figura di questo professionista, delle sue connessioni e dei suoi rapporti con gli altri Maestri dell’architettura moderna e con le avanguardie artistiche del Novecento, con particolare riferimento all’amicizia con Lucio Fontana. L’opera di Zavanella – attraverso i suoi intensi e duraturi rapporti con la grande impresa italiana, i capitani d’industria pionieri della moderna produzione – è inoltre strettamente connessa con la storia sociale, culturale ed economica della Lombardia tra le due guerre, fino al boom economico e al miracolo italiano degli anni Sessanta.
Il progetto è sostenuto anche dal Politecnico di Milano e dal Ministero dei Beni Culturali.
Il volume indaga la multiforme e variegata produzione di Renzo Zavanella (1900-1988), architetto e designer mantovano che ha operato a Milano tra la fine degli anni Venti fino alla morte. Nel suo piccolo studio domestico (via Pancaldo prima e via Tiepolo poi) con la sola sorella Bice come unica e fedele collaboratrice Zavanella progetta visionari padiglioni fieristici, oggetti e mezzi di trasporto dal design straordinariamente innovativo, residenze, uffici, tombe (piccoli capolavori tra arte astratta e razionalismo purista realizzati con Lucio Fontana) intessendo, lungo una carriera professionale ultradecennale, rapporti con i maggiori protagonisti della cultura architettonica e artistica del Novecento italiano.
Renzo Zavanella costituisce un importante satellite di quella costellazione tipicamente lombarda e milanese che fa riferimento alla variegata galassia del professionismo colto, all’interno della quale si sono poi riscoperti, spesso con ritardo, progettisti di indubbio valore. Figura spuria che “non si è mai vista riconoscere il suo giusto posto nella storia dell’architettura contemporanea”, è stato però qualcosa di più e di diverso anche rispetto a questa definizione. Nato a Mantova allo scoccare del Secolo breve la sua vicenda, che si svolge quasi tutta a Milano, costituisce un capitolo sostanzialmente obliterato del grande romanzo dell’architettura del Novecento. Tra le due guerre collabora con Gio Ponti e Luciano Baldessari ed è “compagno di strada” di alcuni dei maggiori protagonisti della cultura architettonica e artistica italiana: più direttamente con Enrico Ciuti, Lucio Fontana (col quale realizzerà piccoli capolavori di architettura funeraria al Monumentale di Milano), Raffaello Giolli, Giulio Minoletti, Giuseppe Pagano, Edoardo Persico, Agnoldomenico Pica; più marginalmente Franco Albini, Ignazio Gardella, Giancarlo De Carlo, Carlo De Carli, Ernesto Nathan Rogers, Marco Zanuso. Nel secondo dopoguerra è, tra gli architetti, uno dei maggiori protagonisti del “miracolo economico” italiano, disegnando i nuovi spazi e gli oggetti simbolo della società del consumo di massa e concentrando la propria attività professionale su diversi fronti: dall’architettura espositiva (che sarà, per tutta la sua carriera, settore privilegiato di sperimentazione), al design di interni, dal nascente settore dell’industrial design (dove l’oggetto “di serie” sarà da lui concepito come “pezzo unico” dalla raffinata artigianalità del dettaglio, in un approccio sospeso tra Albini e Mollino), fino ad arrivare allo studio e alla realizzazione di prototipi da prodursi in serie per abitazioni-tipo e per gli edifici a servizio della meccanizzazione diffusa (stazioni di rifornimento, autogrill).
Il Comune darà inizio lunedì 25 maggio alla disinfestazione delle zone verdi, ma un ruolo determinante nel contrasto alla proliferazione delle zanzare deve essere svolto dai cittadini. Per questo, abbiamo messo in distribuzione presso uffici comunali, biblioteche e scuole, volantini esplicativi su come evitare lo sviluppo di focolai di infestazione.
Inoltre, è in distribuzione gratuitamente un prodotto larvicida di ultima generazione per il controllo ecologico del ciclo vitale delle zanzare. Nei tombini e nelle caditoie, laddove non è possibile rimuovere i ristagni d’acqua, sarà possibile intervenire con questo larvicida eco-friendly che, formando un film sottile su tutta la superficie acquatica, impedisce alle larve e alle pupe di svilupparsi per un periodo di quattro settimane.
Cosa è utile fare
Per evitare la nascita e la proliferazione delle zanzare occorre evitare i ristagni d’acqua in bottiglie, barattoli, lattine, bicchieri, annaffiatoi, secchi e bacinelle, sottovasi, bidoni e vasche, teli di plastica che coprono cumuli di materiali, abbeveratoi per animali, grondaie otturate, pneumatici, anfore, rocce ornamentali. I bidoni e gli altri recipienti che non possono essere vuotati dovranno essere coperti da una zanzariera.
La zanzara comune (Culex pipiens molestus) e la zanzara tigre (Aedes albopictus) sono vettori di malattie anche gravi come West Nile, Dengue, Chikungunya, Zika e la filariosi per gli animali, è quindi indispensabile adottare misure che ne contrastino la proliferazione. Alle zanzare basta pochissima acqua per riprodursi, dalle uova si sviluppano larve che si trasformano in pupe, queste in poco tempo diventano individui adulti; questo processo dura dagli 8 ai 15 giorni a seconda della temperatura.
L’adulto di Zanzara Tigre non presenta particolare attitudine al volo, gli spostamenti delle femmine sono solitamente di qualche centinaio di metri dal focolaio di sviluppo delle larve. A volte, grazie all’azione del vento, possono andare anche più lontano, anche se mai oltre un chilometro dal luogo di origine.
Nei centri abitati l’infestazione di Aedes albopictus è associata, sul suolo pubblico, ai tombini e alle bocche di lupo per lo sgrondo dell’acqua piovana delle strade.
Dove si trova il larvicida
I cittadini potranno trovare il prodotto larvicida presso la sede del Club delle Tre Età, in via Indipendenza 2, e presso la sede della Tea Spa allo sportello di distribuzione dei sacchetti, in vicolo Stretto 12.
Il Club delle Tre Età è aperto tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 11.30 e dalle ore 14.30 alle ore 18, gli orari di apertura dello sportello Tea sono: lunedì, martedì, giovedì e venerdì dalle ore 8 alle ore 13.45, mercoledì dalle 14 alle 18:30, sabato dalle ore 8 alle 12.45. I cittadini dovranno presentarsi con un documento che attesti la residenza a Mantova.
Si ricorda che gli animali insettivori come rondini, rondoni, balestrucci e pipistrelli si nutrono ogni giorno di migliaia di insetti. Si tratta di specie in declino fortemente tutelate dalla legge. Distruggere i nidi o uccidere questi animali è un reato penale.
Continua il progetto digitale #sempreconTE, ideato da Fondazione Palazzo Te, per condividere con il pubblico contenuti di approfondimento, lezioni, letture, podcast, musica e materiali di archivio video e audio. Nato come risposta alle gravi difficoltà degli ultimi mesi, il progetto guarda al futuro e offre un contributo concreto attraverso la cultura e la pratica artistica. Utilizzando il lavoro di progettazione e ricerca condotto negli ultimi anni e quello attualmente in corso, Fondazione Palazzo Te ha elaborato 6 percorsi tematici sulla storia del Palazzo, dei Gonzaga e sui contenuti delle attività degli ultimi anni.
In queste settimane, le produzioni si concentreranno su tre nuove serie:
la prima “Gli Dei della volta dei Giganti”, della collana #ilMitoèParolaViva, prende ispirazione dalla volta della stanza dei Giganti di Palazzo Te per raccontare le storie e le vite degli dei, abitanti del monte Olimpo.
La seconda e la terza serie appartengono entrambe al percorso #PalazzoTEeiGonzaga, con i racconti e i segreti di una delle principali corti del rinascimento italiano. Nella prima, “Giulio Romano visto dagli altri”, a cura di Guido Rebecchini, scopriamo come l’artista è stato descritto o rappresentato dal cinquecento al novecento dai brillanti sguardi di Pietro Aretino, Vasari, Tiziano, Heinrich Wölfflin, Bernard Berenson e Ernst Gombrich.
La terza serie, “Giulio Romano: documenti e testimonianze”, a cura di Daniela Ferrari, indaga il felice connubio tra l’artista e il committente Federico II Gonzaga, svelando aspetti della vita di Giulio legati non soltanto alla sua produzione artistica e architettonica.
Questi nuovi contenuti, insieme agli oltre 40 già pubblicati sui canali social della Fondazione, sono raccolti nella nuova sezione Mnemosyne del sito www.fondazionepalazzote.it , un luogo dedicato alla memoria e alla creazione, un prezioso canale per restituire al pubblico l’attività di progettazione della Fondazione.
Il progetto social #sempreconTE e la nuova sezione web Mnemosyne di Fondazione Palazzo Te propongono un modo nuovo di custodire il rapporto con la città, attraverso parole e immagini che possono accorciare le distanze, rompere la lontananza e mantenere vicini.
Mnemosyne: la nuova sezione del sito di Fondazione Palazzo Te
Una raccolta di contenuti sull’arte e la cultura accessibili a tutti
I contenuti social proposti da Fondazione Palazzo Te, ideati per il progetto #sempreconTE per offrire un contributo concreto attraverso la cultura, sono raccolti e disponibili online nella nuova sezione Mnemosyne del sito www.fondazionepalazzote.it : in allegato è scaricabile il Comunicato stampa
I PERCORSI TEMATICI
Palazzo Te e i Gonzaga: negli anni del suo splendore, la famiglia mantovana è stata una delle più importanti e machiavelliche corti del Rinascimento. In questa pagina sono proposti racconti e segreti della vita a corte, approfondimenti su Giulio Romano e sul palazzo.
Spazio Te: si riconferma anche digitalmente uno spazio di condivisione, di ricerca e di rilancio del fare arte, un luogo in cui le capacità creative della città trovano legittimazione. Qui sono disponibili contributi musicali, produzioni teatrali e performance di artisti che si sono esibiti a Palazzo Te e allo Spazio Te.
Scuola di Palazzo Te: è stata creata nel 2018 con il progetto di accrescere le capacità di azione, di pensiero e di sviluppo nel campo della produzione cultura. In questa pagina sono proposte interviste agli artisti che sono intervenuti come docenti, testimonianze dei percorsi formativi e approfondimenti sui temi affrontati durante le lezioni a Palazzo Te.
Il mito è parola viva: Palazzo Te, nel Cinquecento, è stato pensato e realizzato come luogo di rappresentazione e di ospitalità, segreto e pubblico nello stesso tempo. Le Metamorfosi di Ovidio e molti altri miti della tradizione greca rivivono nelle sale del museo con narrazioni che rilanciano il mistero della distanza del divino e della sua prossimità. In questa pagina sono disponibili i video-racconti di famosi miti come Amore e Psiche nell’omonima sala, La Caduta di Fetonte nella camera delle Aquile, Aci e Galatea nella sala di Amore e Psiche, Orfeo ed Euridice nella sala di Ovidio.
Trilogia sul femminile: l’Annunciazione e la trascendenza, la rappresentazione erotica e del desiderio, e il mito di Venere sono le componenti di un programma espositivo dedicato all’esplorazione del femminile nei suoi diversi aspetti. L’Annunciazione è stato il primo capitolo, con la mostra “Tiziano/Gerhard Richter. Il Cielo sulla Terra”; “Giulio Romano. Arte e desiderio” è stato il secondo passo, in cui si è esplorato il riflesso della donna nello sguardo maschile; Venere sarà il terzo capitolo, che aprirà una ricerca sull’origine della figura di Venere e sulla permanenza della “forma” del suo mito nell’arte rinascimentale. Nella pagina sono condivisi pensieri, conferenze, immagini sul mito e sulla realtà del femminile.
Arte e follia: sono proposte riflessioni sul rapporto tra arte, marginalità, follia e cura, a partire dall’esperienza della mostra su Carlo Zinelli, che ha offerto l’occasione di esplorare la frontiera tra la pratica artistica e la pratica psicoterapeutica.
- Comunicato_stampa_sezione_Mnemosyne.pdf (2344 Scaricamenti)
Sarà possibile seguire la diretta streaming della seduta del consiglio comunale di Mantova che si svolge martedì 19 maggio alle 10.
Clicca qui.
Da lunedì 18 maggio 2020, le Biblioteche Baratta e Teresiana riaprono le proprie porte agli utenti.
La Biblioteca Baratta sarà aperta dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00: l’accesso sarà consentito solo per la restituzione e/o prestito del materiale (libri e dvd). Per evitare tempi di attesa, è consigliata la prenotazione del materiale che si intende prendere a prestito: per prenotare, è possibile mandare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure telefonare allo 0376-352701.
La Biblioteca Teresiana sarà aperta dal martedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00: l’accesso sarà garantito massimo a 5 persone per volta a turni di 3 ore ciascuno solo su prenotazione per i servizi di prestito e consultazione del solo materiale della biblioteca.
Per prenotare, è possibile inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure telefonare allo 0376-338450 / 338460.
Maggiori informazioni sui siti delle biblioteche e sulle loro pagine social.
Avviso di bando misura regionale a favore delle persone con disabilita’ grave o in condizone di non autosufficienza – dgr 2862/2020 -
scadenza presentazione domande ore 16.30 del 18/06/2020