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Il taglio del nastroE’ stato completato l’intervento per efficientamento energetico nella scuola dell'infanzia comunale Maria Montessori, in piazzale Michelangelo 18. A tagliare il nastro venerdì 7 febbraio sono stati il sindaco Mattia Palazzi, l’assessore ai Lavori Pubblici Nicola Martinelli (affiancato dallo staff dei Lavori Pubblici) e il personale scolastico.

Sono stati portati a termine i lavori per l’isolamento termico della copertura e la sostituzione degli infissi nell’edificio. Tutto ciò consentirà di contenere i consumi energetici e di ottimizzare il rapporto tra il fabbisogno energetico (di luce e gas) e il livello delle emissioni come chiedono gli obiettivi dalle norme europee e delle leggi italiane.

La realizzazione delle opere ha comportato un investimento di 130mila euro e sono state finanziate dal Ministero dello Sviluppo Economico grazie alla legge riguardante i contributi per l’efficientamento energetico e lo sviluppo territoriale sostenibile in favore dei Comuni” per la realizzazione di progetti relativi a investimenti nel campo dell’efficientamento energetico e dello sviluppo territoriale sostenibile contenuti nel Decreto Crescita.

“Il nostro impegno per migliorare gli ambienti scolastici prosegue a pieno ritmo – hanno sottolineato il sindaco Mattia Palazzi e l’assessore ai Lavori Pubblici Nicola Martinelli -. I lavori sono stati eseguiti nei tempi stabiliti ed hanno riguardato il tetto che è stato isolato e i serramenti che sono stati sostituiti”.

Anzio Negrini e Andrea MurariSi è conclusa la prima fase del piano cestini del Comune di Mantova con la sostituzione di vecchi contenitori nei parchi, in molti quartieri e la posa di nuovi modelli. Sono 260 quelli installati, 160 collocati nei parchi e 100 nelle vie e sulle strade, di questi 57 hanno preso il posto dei contenitori precedenti, 43 sono stati i nuovi collocati.

Il piano è stato presentato giovedì 5 febbraio nella Sala Consiliare del Municipio. "La bellezza della città - ha osservato l'assessore all'Urbanistica Andrea Murari - dipende dall'ordine, dalla pulizia e da come funziona la raccolta degli rifiuti. Abbiamo pensato di uniformare i cestini dei quartieri con quelli del centro storico, di introdurre un nuovo modello nei parchi e nei giardini, in sintonia stilistica con gli altri, oltre che di potenziare il numero dei contenitori sul territorio. Sono già stati collocati 260 cestini, alla fine saranno 400”.

Il Comune, attraverso il gestore Mantova Ambiente che era rappresentato alla conferenza stampa con il direttore Anzio Negrini, ha dato attuazione alle richieste avanzate da molti cittadini per tenere più puliti strade, piazze e giardini pubblici. Il piano cestini ha un duplice obiettivo: migliorare la pulizia e il decoro di quartieri e parchi e favorire una corretta fruizione dei contenitori spesso utilizzati in modo improprio anche per conferire i sacchetti per le immondizie domestiche.

Alla conferenza stampa hanno partecipato anche la dirigente del settore Ambiente del Comune Giulia Moraschi e Mafalda Silvery dell'ufficio Ambiente.

Per il primo intervento il Comune di Mantova ha stanziato100 mila euro. Si è provveduto a sostituire 160 vecchi cestini nei parchi e giardini urbani di piazza Virgiliana, piazza Lega Lombarda, giardini di Palazzo Te, Nuvolari, Anconetta e viale Piave. Parallelamente si è provveduto a sostituire i vecchi contenitori aperti in cemento con cestini, uguali a quelli del centro storico, in molti quartieri: Belgioioso, Castiona, Cittadella, Colle Aperto, Pompilio, Ponte Rosso, Te Brunetti, Valletta Paiolo, Valletta Valsecchi. Negli stessi quartieri e nella zona B del centro storico sono state aggiunte anche nuove unità per implementare le strade più sprovviste.

I saluti dell'assessore Murari al LiceoE’ stata numerosissima la partecipazione al seminario “La sfida dei condomini: riqualificazione energetica del patrimonio edilizio” organizzato dal Comune di Mantova che si è tenuto martedì 4 febbraio nella sede del Liceo Classico Virgilio. L’appuntamento che si colloca nel progetto europeo Innovate, ha preso il via con i saluti dell’assessore all’Ambiente Andrea Murari.

“Noi sappiamo che solo nella città di Mantova oggi oltre il 30 per cento delle emissioni inquinanti in aria provengono dal riscaldamento domestico - ha sottolineato Murari -. Questo significa che siamo in presenza di edifici vetusti che non sono efficienti dal punto di vista energetico, che sprecano molta energia e che generano inquinamento, oltre che costi spropositati e inutili per le tasche dei cittadini. Abbiamo una grande opportunità per l’ambiente per l’economia che è efficientare la nostra città. Ci sono incentivi importanti. Noi volgiamo dimostrare che cambiare è possibile, oltre che dal punto di vista ambientale, anche dal punto di vista economico”.

La riqualificazione degli edifici residenziali e il miglioramento delle performance energetiche di tutto il comparto residenziale rientrano tra le priorità delle politiche ambientali e di gestione del territorio da parte del Comune di Mantova. Grazie al progetto Innovate l’ente di via Roma intende sviluppare, insieme alle diverse competenze esistenti sul territorio, strumenti per facilitare e supportare gli interventi di efficientamento energetico degli edifici residenziali con conseguente valorizzazione del patrimonio edilizio, riduzione dei consumi energetici e riduzione delle emissioni che aumentano il clima.

Durante la giornata di studio e approfondimento, al mattino si sono registrati gli interventi di esperti qualificati del settore pubblico e privato e, nel pomeriggio si è tenuto il workshop per dare spazio a discussioni e scambi di opinione in merito alla costruzione di un cosiddetto One Stop Shop e per fornire servizi integrati finalizzati alla riqualificazione energetica degli edifici.

La conferenza stampa in Sala ConsiliareL'esaurimento delle risorse fossili e gli impatti della produzione di energia sull'ambiente richiedono di riconsiderare i sistemi energetici. In questo contesto, l'energia solare è particolarmente interessante perché la risorsa è inesauribile, ben distribuita e il suo sfruttamento ha pochi impatti sulle emissioni di gas serra. In un ambiente urbano caratterizzato da un forte uso del suolo, la produzione di energia solare sui tetti degli edifici appare come una delle soluzioni più adeguate, ma i suoi potenziali sono ancora scarsamente definiti alla scala di una città.

Il Comune di Mantova ha promosso uno studio che è stato realizzato da Aerodron. Lo studio consente di conoscere la potenzialità di produzione solare dei tetti del territorio comunale che si attesta sui 78.189,5 MWh derivante da impianti fotovoltaici e 244.342 MWh da solare termico.

L’elaborato è stato presentato lunedì 3 febbraio nella sede di via Roma 39 dall’assessore all’Ambiente Andrea Murari, dalla dirigente Giulia Moraschi e dal direttore generale della Aerodron Romeo Broglia. “Dai dati – ha evidenziato Murari – emerge il potenziale di energia solare che può esprimere la città di Mantova dal fotovoltaico ed emerge la possibilità di abbattere una quota notevole di CO2 nell’atmosfera”.

“E’ un progetto innovativo a livello nazionale – ha aggiunto Broglia -. Utilizzando i droni abbiamo costruito un modello tridimensionale con la mappatura dei tetti adatti ad accogliere gli impianti”.

Considerato inoltre che per produrre un kilowattora elettrico vengono bruciati l’equivalente di 2,53 kWh sotto forma di combustibili fossili con conseguente emissione di CO2, lo studio stima una potenziale riduzione di CO2 fino a 41.518, 6 tonnellate pari a 207.593 alberi equivalenti, considerando un ciclo di vita di 20 anni.

Nel progetto ci sono 4 milioni di metri quadri coperti con 464 mila metri quadrati di area utile, con l’equivalente del lavoro di 207mila alberi in più.

Moraschi ha spiegato che sul sito del Comune, www.comune.mantova.gov.it digitando il progetto Sit, accessibile senza credenziali, tutti gli utenti potranno verificare le possibilità di produrre energia mediante i pannelli solari per alimentare gli impianti della abitazione i far funzionale le attività produttive.

Vai alla pagina del Sit.

La presentazione in ComuneE' stato presentato il nuovo sottopasso pedonale per la stazione di Mantova e interventi di riqualificazione nelle aree antistanti la stazione, volti a migliorare il decoro, l’interscambio con il trasporto pubblico locale e l’accessibilità per pedoni, ciclisti e persone a ridotta mobilità.

Il progetto di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) che migliorerà l’accessibilità alla stazione ferroviaria, trasformandola così in un efficace nodo di mobilità integrata e in un polo di servizi connessi al viaggio, è stato avviato la scorsa estate con la firma del Protocollo d’intesa tra il sindaco Mattia Palazzi e il direttore Stazioni di Rfi Sara Venturoni. Giovedì 31 gennaio il sindaco e la Giunta di Mantova hanno presentato il progetto definitivo sviluppato in questi mesi da Rfi, e attualmente in fase di completamento dell’iter di approvazione, progetto che prevede inoltre nuove aree verdi, arredi urbani di pregio, nuova illuminazione, nuovi percorsi ciclo pedonali e aree di sosta per le biciclette.

L’investimento complessivo è di 2,2 milioni di euro, di cui 500mila euro a carico del Comune. Il progetto è stato candidato da Rfi nell’ambito del programma europeo Connecting Europe Facility – Cef per beneficiare di uno specifico finanziamento, grazie agli elevati requisiti in termini di sostenibilità, vivibilità degli spazi urbani, offerta multimodale e accessibilità.

“Il progetto di riassetto del sistema di accessibilità e di ridisegno delle aree esterne completa l’intervento di riqualificazione funzionale della stazione già realizzato da Rfi, consentendo ai cittadini di godere di spazi attrezzati con nuovi servizi, pensati per le persone, con particolare attenzione alle utenze più fragili - ha sottolineato Venturoni -. La collaborazione tra Rfi e il Comune è fondamentale per garantire sia in fase progettuale, sia gestionale, un sistema di mobilità urbana ben integrato con il trasporto ferroviario, che vede una nuova centralità della stazione nella vita cittadina di ogni giorno. L’intermodalità privilegia la mobilità dolce e il trasporto pubblico locale, permettendo alla stazione di esprimere il proprio potenziale a supporto delle politiche di sviluppo urbano sostenibile”.

“E' un’opera che la città attendeva da sempre e che migliora l’accesso alla stazione, elimina le code e riqualifica lo spazio urbano integrando la stazione alla città - ha evidenziato Palazzi -. Dopo tanti anni, finalmente Comune ed Rfi lavorano insieme”.

 

Come sarà.

 Come sarà.

I soggetti che hanno firmato il protocolloMercoledì 29 gennaio nella sede municipale di Mantova in via Roma 39 è stato sottoscritto il nuovo Protocollo d’intesa “#finalmenteunagioia over 50” e rinnovato quello per i giovano under 29. Gli accordi sono stati firmati dal sindaco Mattia Palazzi e dai partner Istituzionali che partecipano alla realizzazione del progetto. Erano presenti anche il vice sindaco Giovanni Buvoli e l’assessore al Welfare Andrea Caprini.

I soggetti che hanno aderito al protocollo sono Provincia di Mantova, Camera di Commercio Mantova, Cgil Mantova, Cisl Asse del Po, Cst Uil Cremona-Mantova, Associazione Nazionale delle Agenzie per il Lavoro Assolavoro, Confcommercio Mantova, Associazione Industriali Mantova, Associazione Piccole e Medie Industrie di Mantova, Collegio Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Mantova, Confartigianato Imprese Mantova, Confcooperative Unione Provinciale di Mantova, Confesercenti della Lombardia Orientale Sede di Mantova, Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa di Mantova, Legacoop Lombardia Comitato Territoriale di Mantova, Confagricoltura Mantova, Confederazione Italiana Agricoltori Est Lombardia Sede di Mantova, Consorzio Agrituristico Mantovano, Federazione Provinciale Coldiretti Mantova, Forum Terzo Settore di Mantova, Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggistici e Conservatori della Provincia di Mantova, Ordine degli Ingegneri della Provincia di Mantova, Ordine Avvocati di Mantova, Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Mantova, Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Mantova e Collegio dei Periti Industriali di Mantova.

Dopo il via libera della Giunta, che ha deciso di proseguire per tutto il 2020 le azioni relative al progetto riservato agli under 29 e di raddoppiare la sfida, implementando la nuova progettualità a favore degli over 50, la parola torna al tavolo istituzionale per la formalizzazione del Protocollo d’intesa.
L’attività del progetto #finalmenteunagioia, svolta nel triennio 2017 – 2019, ha indubbiamente segnato un successo per i risultati ottenuti con la stabilizzazione e l’assunzione di una cinquantina di giovani.
È stato possibile cogliere segnali importanti sulla popolazione giovanile del Comune di Mantova e, sia pur nel contesto nazionale e locale di crisi economica e dell’occupazione, le azioni di #F1G hanno permesso di introdurre nel mercato del lavoro giovani che altrimenti ne sarebbero rimasti ai margini. La maggioranza dei tirocini è sfociata in un’assunzione, ma anche chi si è fermato al tirocinio ha potuto sperimentare esperienze e competenze sul campo.
Questo è lo spirito che ha animato la riflessione su queste tematiche e che ha portato ad applicare le buone pratiche anche ad un target diverso da quello giovanile, finora interessato dal progetto.
Pur in assenza di dati circoscritti al Comune, gli interventi del servizio sociale comunale e le notizie di chiusura o di crisi di aziende mantovane, riportano la sensazione che sul territorio permanga una situazione problematica relativa all’occupazione, che presenta particolari criticità nella fascia di popolazione di età superiore ai 50 anni.
E’ opinione condivisa che la questione lavoro diventa cruciale nell’età in cui le persone si sentono fisicamente più vulnerabili e, in questa fase della vita, la perdita del lavoro/disoccupazione rischia di diventare un trauma spesso insormontabile, con conseguenze a livello personale e sociale.

L’aumento del lasso di tempo che intercorre tra oggi e l’ultima occupazione, è direttamente proporzionale alla difficoltà di rioccuparsi e allo sviluppo di forme di depressione bloccanti.
Le ripercussioni non sono limitate alla sfera personale e sociale ma intaccano anche le risorse pubbliche a causa del ricorso frequente ed inevitabile ad un’assistenza economica passiva.
Il confronto con le parti datoriali e sindacali del territorio, coinvolte nel progetto #finalmenteunagioia under 29, ha portato ad un nuovo disegno dedicato specificatamente agli over 50, per il quale l’Amministrazione Comunale ha destinato a bilancio nell’anno 2020 150.000 euro. Questi fondi saranno destinati all’attivazione di misure di politica attiva per favorire la conversione e riqualificazione degli espulsi dal mercato del lavoro, al fine di riattivarli e ricollocarli in aziende del territorio.
Le azioni previste saranno diverse, in quanto non si può prescindere dalla percezione di responsabilità personale e sociale che fa capo alla generazione over 50, dovuta all’ansia di sostenere un nucleo famigliare e arrivare all’età pensionabile senza affanno.

Il progetto guarda a questa fascia fragile con il rispetto che merita con l’accompagnamento alle politiche attive e misure dotali, se possibile, o, al limite, di tirocinio di breve durata finalizzato all’assunzione.
Si è condiviso infatti di non privilegiare la formula del tirocinio, se non in caso di necessità, e di premiare la stabilizzazione anche minima del rapporto di lavoro (incentivi premianti per le aziende variabili da 1000 a 2500 euro).
Trattandosi di target diverso da quello giovanile, si è inoltre scelto di introdurre, tra le possibilità di contratto, anche quelle offerte dalle agenzie interinali, le quali dovranno sottostare alle precise regole del progetto, non mortificando i beneficiari con esperienze di lavoro troppo brevi e non propedeutiche alla stabilizzazione futura.

Come per #finalmenteunagioia under 29, il Comune non offre false speranze, ma concrete opportunità di comprendere come potersi promuovere in ambito lavorativo, a partire dalla necessaria formazione propedeutica a ogni forma di riconversione; come valorizzare le proprie capacità e riconvertire le proprie professionalità anche in un mercato in cui non sono più richieste; come organizzare un’efficace ricerca di lavoro e, non ultimo; come favorire il matching tra imprese e forza lavoro.
L’apporto di tutti i componenti del tavolo istituzionale, così come degli operatori accreditati, cui ora passa la parola per avviare le azioni progettuali, è stato fondamentale.

L'entrata in città dalla pista ciclabile di San GiorgioA partire da sabato 1 febbraio a Mantova sono revocate le misure temporanee di primo livello. L’Arpa ha verificato il rientro dei valori di Pm10 entro i 50 microgrammi per metro cubo per due giorni consecutivi, pertanto scatta la revoca delle disposizioni previste dopo quattro giorni consecutivi di superamento. Viene quindi sbloccata la circolazione per le autovetture diesel fino a Euro 4 compreso.

Si ricorda che rimangono in vigore le misure permanenti previste dall’accordo “Aria” con la Regione Lombardia. Per maggiori informazioni si può consultare il sito del Comune di Mantova all’indirizzo: http://www.comune.mantova.gov.it/index.php/ambiente/qualita-aria/1747-inquinamento-atmosferico-stagione-2018-2019-protocollo-aria-avvisi-ai-cittadini

La cerimonia al BibienaDopo la cerimonia di consegna delle Medaglie d'Onore ai familiari dei cittadini italiani militari e civili deportati ed internati nei lager nazisti, che si è tenuta lunedì 27 gennaio al Teatro Bibiena con la presenza del Prefetto Carolina Bellantoni, sono proseguiti nel pomeriggio gli eventi istituzionali della Giornata della Memoria che ricordano gli orrori del 1945, nel giorno in cui furono liberati i superstiti del campo di concentramento di Auschwitz.

Alle 15 presso la Stazione Ferroviaria, binario 1, c’è stata la commemorazione del Porrajmos, che ha rievocato la persecuzione su base razziale subita dai Sinti e dai Rom. Il ricordo dell’Olocausto è stato accompagnato dalle canzoni della tradizione zigana di Silvan, mentre Carlo Berini ha presentato l’installazione in metallo che sarà collocata alla stazione in ricordo delle deportazioni. Per il Comune ha parlato l’assessore al Welfare Andrea Caprini.

Alle 16 presso la Sinagoga "Norsa" in via Govi 13 il presidente della Comunità Ebraica Mantovana Emanuele Colorni ha letto i 99 nomi gli ebrei mantovani deportati e deceduti nei campi di concentramento nazisti.

Alle 17.30 il Bibiena ha ospitato la cerimonia commemorativa della Giornata della Memoria a cui hanno partecipato le autorità cittadine e i consiglieri comunali e provinciali. Dopo l’introduzione del presidente del consiglio comunale Massimo Allegretti, sono intervenuti anche il sindaco Mattia Palazzi e il presidente della Provincia Beniamino Morselli.

“Ringrazio – ha sottolineato Allegretti – il Consiglio Comunale cittadino perché senza incertezze, e senza distinguo, ha concesso all’unanimità la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre. Una scelta e un gesto importante nel momento in cui riaffiorano veri e propri moti d’odio, in varie zone d’Europa, non ultimo anche in Italia. Questo deve indurci ad una riflessione del nostro agire quotidiano. Qualsiasi orientamento politico ha il dovere di rispettare i valori e i confini che la nostra democrazia repubblicana si è data. La senatrice Segre ha attraversato la storia d’Europa dall’abisso più profondo, all’aurora che chiede e vuole speranza in un mondo di eguali. L’Europa di oggi sta muovendo i primi passi. Noi figli di questo meraviglioso Continente, dalla storia nobile e tragica insieme, dobbiamo farci carico di ciò che siamo stati, per costruire un’Europa che per la prima volta dopo millenni ha deciso di anteporre la pace”.

"Da poco tempo sono state collocate quattro pietre d'inciampo - ha osservato il sindaco Palazzi - dedicate alle vittime della famiglia Levi in via Principe Amedeo - ha osservato Palazzi--. Servono per ricordare il loro sterminio e quello di tante persone che sono state massacrate per un'idea atroce. L'inciampo serve per riflettere su quello che successo. Quel male può uccidere ancora. L'antisemitismo può riprentarsi, è ancora una realtà da sconfiggere. Ringrazio per il lavoro di educazione alla memoria che si sta facendo nelle scuole".

La prolusione è stata affidata al professore di storia Moderna presso l’Università di Bologna Valerio Marchetti. Il docente ha affrontato il tema: “Shoah e genocidi”. “Il Novecento – ha detto - è stato un secolo di genocidi e stermini di massa, dei quali l’Olocausto è il più orrendo per il numero delle vittime della furia nazifascista. Gli orrori del ‘secolo breve’ continuano purtroppo ancora oggi”. Valerio Marchetti è stato professore ordinario di storia moderna all'università di Bologna dove ha insegnato anche storia dell'ebraismo, ha condotto il seminario di lingua e cultura yiddish, ha istituito la prima cattedra in Italia di storia della shoah e dei genocidi. I suoi studi di storia moderna sono stati dedicati prevalentemente alla storia del dissenso religioso nell'Europa del sedicesimo e diciassettesimo secolo. La ricerche sulla storia dell'ebraismo in età contemporanea riguardano soprattutto la formazione della storiografia ebraica di lingua tedesca, yiddish e russa.

E' iniziata la demolizione dello scheletro di via GraysonHanno preso il via giovedì 23 gennaio le operazioni di demolizione dello scheletro di via Grayson costruito 16 anni fa. L’intervento, che riguarda un’area di 7mila metri quadrati di superficie, è nel piano di trasformazione di Fiera Catena e Anconetta di Mantova Hub.

Lo spazio lasciato libero dall'edificio verrà occupato da piazza Polveriera, ampliata e completamente riqualificata con un nuovo giardino. Di fronte sorgerà la palestra dell'Istituto Superiore Mantegna, la cui nuova sede verrà costruita nel corpo della vecchia ceramica. I lavori dureranno due mesi. Lo scheletro in cemento armato di via Grayson da anni è uno dei simboli del degrado del quartiere di Fiera Catena. In azione un escavatore cingolato il cui braccio ha iniziato a “pinzare” la struttura in cemento armato partendo proprio da via Grayson verso piazza Polveriera e proseguendo poi verso via Cappadocia. Per motivi di sicurezza è stata chiusa prima via Grayson e parte di piazza Polveriera (ma verrà garantito comunque il doppio senso di marcia nella piazza).

Successivamente, circa dalla metà di febbraio, verrà chiusa anche via Cappadocia. Gli abitanti delle vie limitrofe, già incontrati dai tecnici del Comune e dall'assessore Andrea Murari alla presenza della ditta che realizza la demolizione, verranno costantemente aggiornati sulle varie fasi dei lavori e sulla chiusura delle strade. Sono stati posti segnali stradali per dare opportune indicazioni agli automobilisti sulle varie deviazioni.

“Ci avevano detto che era impossibile abbatterlo – ha commentato il sindaco di Mantova Mattia Palazzi -, invece abbiamo dimostrato il contrario. Quando si lavora i problemi si risolvono. Consegniamo una città migliore di quella che abbiamo trovato. Riportiamo economia e cultura in una zona che è stata per tanti anni abbandonata e degradata”. "È un momento straordinario – ha aggiunto l’assessore all’Urbanistica Murari-. Dopo tanti anni siamo riusciti a far partire la demolizione di questo scempio edilizio che deturpa il quartiere. Un altro passo concretissimo verso la rigenerazione di Fiera Catena e il recupero dell’area di San Nicolò”.

Il logo della BiennaleNel mese di marzo del 2020 Mantova ospiterà la prima edizione della Biennale della Fotografia Femminile, ideata dall’Associazione la Papessa e con la direzione artistica di Alessia Locatelli; un evento unico al mondo, che porterà in città a partire dal 5 marzo mostre di grandi fotografe italiane e internazionali, talk, letture di portfolio, workshop, proiezioni e residenze artistiche.

Il programma è stato illustrato giovedì 16 gennaio nella sede del Comune di Mantova dal consigliere delegato per la cultura Comune di Mantova Giovanni Pasetti, per l’associazione La Papessa da Anna Volpi, dal direttore artistico Bff Alessia Locatelli e l’Italian Photo Award Cecilia Pratizzoli.

In una società in cui ancora non esiste una piena parità di genere e la cui storia è spesso raccontata da occhi maschili, la fotografia femminile è poco rappresentata e spesso stereotipata e la Biennale è l’occasione per dare la giusta visibilità a importanti progetti di eccezionali fotografe da tutto il mondo.

Grazie al supporto e al Patrocinio del Comune di Mantova e al Patrocinio della Provincia di Mantova la Biennale avrà luogo in location talvolta chiuse al pubblico e in luoghi storici permettendo così di scoprire la città attraverso punti di vista diversi dall’ordinario. Il tema di questa prima edizione è il lavoro, un tema quanto mai attuale e scottante, che riguarda tutti, al di là del genere, ma un tema particolarmente delicato se declinato al femminile; la Biennale ha quindi, tra gli altri, lo scopo di veicolare messaggi di uguaglianza attraverso la fotografia.

La professione fotografica è una delle industrie che vede una maggioranza di uomini tra le sue file, anche se negli ultimi anni numerose fotografe sono salite alla ribalta del grande pubblico dimostrando di avere dalla loro forza, ingegno e sensibilità per affrontare tematiche anche forti e crude.

Le fotografe invitate a questa prima edizione della Biennale sono le seguenti.

Rena Effendi
Transylvania: built on grass
Fotografa e documentarista originaria dell’Azerbaijan, con la fotogra!a indaga l’umano, le persone e la cultura in contesti di ingiustizia sociale, conflitto e sfruttamento. Transylvania: built on grass è un colorato scorcio di vita nelle remote campagne della Romania.


Sandra Hoyn
Fighting for a Pittance
Fotografa tedesca, inizia la sua carriera nel 2005 come fotogiornalista per riviste ed Ong a cui affianca progetti personali focalizzati sul sociale, sui diritti umani e sull’ambiente. A Mantova propone un crudo documentario fotografico sulla boxe infantile praticata in Tailandia: una serie di immagini in bianco e nero che documentano la durezza dei combattimenti minorili di boxe e lo sfruttamento ad essi connessi. Le foto mostrano non solo la violenza del ring, ma anche la pressione psicologica che va di pari passo con la competizione sfrenata. Bambini e bambine si allenano portando il loro corpo e la loro mente al limite, mentre vestono gli abiti di lottatori adulti.

Annalisa Natali Murri
Cinderellas
Fotografa freelance italiana, dopo il diploma alla scuola di fotografia architettonica ed urbana ed una laurea in ingegneria, avvia una serie di progetti personali e documentaristici, ispirati a questioni sociali ed alle loro conseguenze psicologiche. Alla Biennale porta un intenso lavoro sulle Hijras transessuali del Bangladesh, un tempo venerate e rispettate per la loro appartenenza al “terzo genere”, oggigiorno queste donne transgender soffrono invece gravi situazioni di povertà e negazioni di diritti, trovandosi costrette a prostituirsi per sopravvivere. Ma non è la tragedia di queste discriminazioni che ci viene mostrata nelle immagini in bianco e nero di Murri. Il suo ritratto delle Hijiras è piuttosto un incontro intimo, silenzioso e profondamente rispettoso.


Claudia Corrent
Vorrei
Bolzanina con una passione per la fotografia sin da giovanissima, studia filosofia, approfondendo simultaneamente l’aspetto comunicativo ed estetico dell’immagine. Cogliere il Genius loci paesaggistico è la sua missione principale. Esplorando il concetto di “vita laburista”, i dittici del progetto "Vorrei" ritraggono adolescenti studenti di una scuola professionale.

Daro Sulakauri
!e Black Gold"
Studia cinema e fotografia a Tbilisi, in Georgia, per poi diplomarsi in fotogiornalismo documentaristico all’Icp di New York. The Black Gold ci porta nel vivo delle condizioni lavorative dei minatori georgiani di Chiatura: ogni giorno gli uomini si avviano verso le miniere, lavorando in condizioni durissime e pericolose per 8-12 ore al giorno per un salario di 270 dollari. Il progetto è accompagnato da un’installazione video.

Nausicaa Giulia Bianchi
Women Priests Project"
Fotografa documentarista profondamente orientata sui temi della spiritualità legata al femminile e al divino. Il suo lavoro documenta la missione di “disobbedienza”, rinnovamento e spiritualità condotta dalle donne prete.

Eliza Bennett
A Woman’s work is never done
Autrice inglese con un Master of Fine Arts alla London Art School porta un progetto sul ricamo che è tradizionalmente associato all’idea di lavoro femminile, inteso come opera minuziosa e agile, distante dalla fatica fisica del lavoro maschile. Eliza Bennet utilizza lo strato superiore della sua pelle come tessuto da ricamo sovvertendo così la contrapposizione tra lavoro maschile e femminile. Attraverso l’uso di una tecnica considerata femminile, l’artista restituisce l’immagine rappresentativa delle mani di donne impiegate in occupazioni ancillari e invisibili alla società, mostrando come il lavoro delle donne sia ben lungi dall’essere facile e leggero. Il suo progetto prevede un’installazione video.

Erika Larsen
Quinhagak. Works between 2015-2019
Fotografa e narratrice statunitense è molto nota per i suoi saggi. Documenta le culture che mantengono stretti legami con la natura “dove il paesaggio è estremamente importante per le persone”. Le sue opere sono esposte in mostre monogra!che e collettive in gallerie di New York, Washington, Phoenix, Los Angeles, Mosca, Barcellona, Bologna e molte altre città. Il lavoro che porta è ambientato a Quinhagak, la quale si trova sul fiume Kanektok sulla riva est della baia di Kuskokwim, meno di un miglio dalla costa del Mare di Bering in Alaska, dove Larsen è tornata regolarmente durante gli ultimi quattro anni. Le immagini prodotte sono note del tempo che ha trascorso in questi luoghi, un tempo - parte di una storia collettiva - che, sommandosi, forma un’unione di tempi sovrapposti.

Betty Colombo
La Riparazione, progetto realizzato con Save the Planet e Canon.
Classe 1975, è una fotoreporter italiana che lavora con le principali testate giornalistiche italiane e straniere occupandosi prevalentemente di reportage di viaggio e attualità. Il rapporto tra uomo e natura è qualcosa di controverso e stupefacente. La Terra cambia, un po’ per sé stessa e molto a causa nostra. Ma il pianeta sa muoversi per auto-ripararsi e così cerca di fare l’uomo. L’uomo distrugge il pianeta e poi lo cura, entrambi si feriscono a vicenda per poi aggiustarsi.
Questo lavoro parla di riparazione; riparare il guasto per conservare al posto di cambiare. Quattro !nestre su altrettanti momenti in cui l’uomo e la natura cercano un dialogo per la salvezza comune.Quattro serie raccontano un territorio colpito da un incendio, un trapianto di polmoni, il salvataggio di un animale, un intervento di chirurgia plastica a seguito di un’ustione.

Palazzo Te nello spazio del Giardino Segreto ospiterà la proiezione dei lavori di Maria Grazia Beruffi Chinese Whispers e Claudia Amatruda Naiade, la prima e la seconda classificata del Premio Musa 2019. Il premio è dedicato alla produzione di portfolio fotografici ed è rivolto a tutte le fotografe (donne), senza nessuna distinzione tra amatrici e professioniste. L’ambito del premio è rivolto alla fotogra!a italiana femminile, possono partecipare fotografe, senza limitazioni relativi al linguaggio scelto, che vivono sul territorio italiano.

Aldeide Delgado
La nuova donna: narrazioni di genere nello sviluppo della fotografia cubana
Storica dell’arte e curatrice cura una collettiva di sei artiste le cui fotografie ci danno un assaggio di diverse storie attraversate dalle tematiche di genere. La mostra è parte delle attività di promozione del Women Photographers International Archive (Wopha), un’organizzazione emergente dedicata alla ricerca, alla promozione, al supporto e all’educazione sul tema del ruolo della donna e di coloro che si identi!cano come tali, in fotografia.

E infine la mostra La Fatica delle Donne, dalla Collezione Donata Pizzi composta interamente da lavori di fotografe italiane, dal 1965 ad oggi.

La Biennale avrà anche un circuito Off grazie alla open call che ha ricevuto 117 proposte di partecipazione da tutto il mondo. Dieci fotografe sono state selezionate per essere messe in mostra in un circuito off allestito in locali pubblici nel centro di Mantova. Tre fotografe vinceranno premi dati da Vice Italia (pubblicazione), Fotofabbrica (buono stampe) e R84 Mutlifactory Mantova in collaborazione con Studio Meraki, Studio d’arte Galana e Federica Bottoli (residenza artistica con produzione di una mostra).

La Biennale della Fotografia Femminile già da questa prima edizione si avvale di collaborazioni prestigiose con partner quali LifeGate, Fujifilm Italia, Moak, il premio Musa e l’Italy Photo Award.

LifeGate e Fujifilm Italia sosterranno la comunicazione della Bbf attraverso i social media e con alcuni passaggi radiofonici; Moak, che da alcuni anni promuove il concorso internazionale di fotogra!a Fuori Fuoco e condivide con la Bbf la passione per le arti visive, sarà invece presente all’inaugurazione e durante l’intera durata dell’evento con il suo punto caffè.

Infine i premi: il Premio Musa proietterà durante la Biennale le prime due opere vincitrici della prima edizione del concorso, mentre la collaborazione con l’Italy Photo Award ci consentirà di far partecipare i due migliori portfolio selezionati durante le letture al premio nazionale.

La Biennale della Fotografia Femminile promette dunque di diventare un evento imperdibile per chi ama l’arte e la fotografia e per tutti coloro che desiderano “aprire gli occhi” su quanto sta succedendo oggi nel mondo grazie alla visione di grandi autrici, interpreti della realtà.

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