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Skyline di Mantovamantova2017

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I Giardini dei Gonzaga

Tavola di sintesi dei giardini gonzagheschi censiti e della loro consistenza posti nei territori governati dalla famiglia Gonzaga e oggi parte delle province di Mantova, Cremona e Reggio Emilia

(elaborazione grafica di Tommaso Chiarini e Simone Massari - Gruppo Tea spa, 2017)

esistenteEsistente

parzialmente conservatoParzialmente conservato

scomparsaScomparso

 

 

Provincia di Mantova

Borgo Virgilio

1. I giardini della Corte del Borghetto, poi Rangoni, Giani, oggi Ronconi
2. I giardini della Corte di Pietole di Ferrante Gonzaga
3. I giardini della Corte di Cerese
4. I giardini di Corte Virgiliana (ex Corte di Pietole)
5. Il terrazzamento a giardino della Rocchetta del Frassenello
6. La Montagnola deliziosa del Castello del Borghetto

Bozzolo

7. Giardini e barchi del complesso residenziale dei Gonzaga di Bozzolo

Castel d’Ario

8. Il giardino di Paolo Camillo ed Ersilia Gonzaga del palazzo della Corte di Susano

Castel Goffredo

9. Il giardino della Corte di Gambaredolo
10. Il giardino di Palazzo Gonzaga Acerbi

Castiglione delle Stiviere

11. I giardinetti del Palazzo del Principe
12. I giardini della Rocca e del Castello
13. Il giardino del Casino Pernestano

Gazzuolo

14. Il giardino del Palazzo Rocca dei Gonzaga

Goito

15. Il barco del Castello di Goito

Gonzaga

16. Il giardineto, l’orto e il brolo della Corte di Palidano, poi giardino di Villa Maraini- Guerrieri Gonzaga, oggi Villa Alessia
17. Il giardino della palacina

Magnacavallo

18. Il giardino-brolo e il giardino sopraelevato della palazzina gonzaghesca di Corte Dosso dell’Inferno

Mantova

19. I giardini del palazzo degli eredi di Giordano Gonzaga di Vescovato in contrada dell’Unicorno
20. I giardini del palazzo di Ferrante Gonzaga in contrada del Grifone, oggi sede dell’Accademia Nazionale Virgiliana
21. I giardini del palazzo di Giovanni Gonzaga in contrada del Leon Vermiglio
22. I giardini del palazzo di Giulio de’ Nobili Gonzaga in contrada del Falcone
23. I giardini della Corte di Prada
24. I giardini della Villa di Belfiore
25. I giardini della Villa di Poggio Reale
26. I giardini di Palazzo Ducale
- 26.1 Il Giardino del Padiglione o dei Semplici
- 26.2 Il Giardino Segreto di Isabella d’Este e il Giardin de la logia delle Cita (ora Cortile/Giardino d’Onore)
- 26.3 Il giardino pensile della Palazzina di Margherita Paleologo
- 26.4 Il Giardino dei Cani (Corticella detta dei Giarelli [sassi di fiume] nell’inventario Bertazzone del 1714)
- 26.5 Il Giardino Pensile
- 26.6 Il Giardino del Baluardo
27. I giardini del Palazzo Gonzaga di Vescovato in contrada dell’Unicorno, oggi Palazzo di Giustizia
28. I giardini di Palazzo Te e dell’isola del Teieto
- 28.1 Il Giardino dell’Esedra e altri spazi verdi
- 28.2 Il Giardino Segreto e la grotta
- 28.3 Il giardino della casa del giardiniere
- 28.4 Il Giardino Segreto esterno
- 28.5 I giardini esterni
- 28.6 Il labirinto di verzura sull’isola del Teieto
29. Il giardino del Belvedere
30. Il giardino del Palazzo Bonacolsi Gonzaga Castiglioni
31. Il giardino del Palazzo da Sant’Agnese de’ Nobili Gonzaga nella contrada del Leopardo
32. Il giardino del Palazzo dei Gonzaga presso il monastero di San Francesco, oggi Palazzo d’Arco
33. Il giardino del Palazzo della Resega
34. Il giardino del palazzo di Filippo Gonzaga in contrada dell’Unicorno
35. Il giardino del palazzo di Giovanni Pietro e Girolamo de’ Nobili Gonzaga in contrada dell’Unicorno
36. Il giardino del palazzo di Mario de’ Nobili Gonzaga in contrada del Cavallo
37. Il giardino del Palazzo Gonzaga Spolverini, poi Giardino Cavriani
38. Il giardino della Ca’ Zoiosa
39. Il giardino della Munizione da legname del borgo di San Giorgio
40. Il giardino di Casa Gonzaga o dell’Abate
41. Il giardino di Palazzo di San Sebastiano o della Pusterla
42. Il giardino e gli spazi cortivi del palazzo degli eredi di Carlo Gonzaga di Vescovato in contrada dell’Unicorno
43. Il viridario del palazzo di Guido Antonio di Ottavio Gonzaga in contrada del Leon Vermiglio
44. Il viridarium della dimora di Ercole Gonzaga in contrada del Grifone

Marmirolo

45. I giardini della Corte di Marengo
46. I giardini della Corte di Villabella
47. I giardini della residenza gonzaghesca di Marmirolo e la strada alberata da Porto a Marmirolo
48. Il giardino della Palazzina di caccia del Bosco della Fontana

Medole

49. Il giardino del Palazzo del Principe

Motteggiana

50. I giardini della Corte della Saviola di sopra, poi Ghirardina

Pegognaga

51. I giardini della Corte di Polesine o Polecino
52. Il complesso dei giardini della Corte Grande di Pegognaga di Filippo Gonzaga, oggi Villa Angeli

Poggio Rusco

53. I giardini e le aree verdi delle corti del Poggio

Pomponesco

54. Il giardino del palazzo gonzaghesco

Porto Mantovano

55. I giardini del Palazzo di Porto o di Madama
56. I giardini della Montata e della Favorita
57. Il giardino della Corte Schiarino Lena

Quingentole

58. Il giardino della Villa Vescovile

Rivarolo Mantovano

59. Il barco e la Torre Stella
60. Il giardino di Corte Palazzo o Grande

Roverbella

61. Il giardino della Corte di Pellaloco

Sabbioneta

62. I giardini de La Grangia
63. Il giardino de la fontana di Palazzo Giardino
64. Il giardino del Casino del Giacinto

San Benedetto Po

65. I giardini della Corte di Portiolo

San Martino dall’Argine

66. I giardini del castello dei principi Gonzaga di San Martino dall’Argine

Schivenoglia

67. Il giardinino della Corte di Schivenoglia

Sermide

68. Il giardinetto della Corte di Sermide

Solferino

69. Il giardino e il barco del castello di Orazio Gonzaga

Sustinente

70. Il giardino della Corte di Sacchetta

Suzzara

71. I giardini della Corte di Sailetto

Provincia di Cremona

Vescovato

72. Il giardino della Rocca

Provincia di Reggio Emilia

Bagnolo in Piano

73. Il giardino del Casino dei Gonzaga di Novellara

Guastalla

74. I giardini del Palazzo Ducale
75. I Giardini del Principe o della Villa sul Po
76. Il Giardino della Duchessa in Roncaglio
77. Il giardino della villa di Margherita Gonzaga in Campo Lieto

Luzzara

78. Il giardino del Palazzo della Macina
79. Il giardino di delizie della Corte Tomba
80. Il giardino di Palazzo Gonzaga in contrada Borgo Maggiore
81. Il giardino di Villa Paralupi

Novellara

82. Il giardino del Casino di Sopra o di Bell’aria, anche di San Lorenzo
83. Il giardino del Casino di Sotto

Reggiolo

84. I giardini di Villa Aurelia

loghi giardini

Testi

Progetto promosso da

Comune di Mantova, Ufficio Mantova e Sabbioneta Patrimonio Mondiale in collaborazione con Associazione degli Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani e Servizio Gestione del Verde di Mantova - Gruppo Tea spa.

a cura di Claudia Bonora Previdi e Marida Brignani

Testi a cura di Claudia Bonora Previdi, Marida Brignani, Laura Giacomini, Susanna Sassi, Vanna Rubini

Fotografie

 Le immagini sono state realizzate dai fotografi in elenco: è vietato l'utilizzo a fini commerciali delle immagini

  • I giardini di Corte Virgiliana (ex corte di Pietole)
    foto Luigi Briselli
  • Il giardino di Palazzo Gonzaga Acerbi
    Foto Lisa Tabai
  • Il barco del castello di Goito
    Foto Luigi Briselli
  • Il giardineto della corte del Palidano
    Foto di Claudia Bonora Previdi e Luigi Briselli
  • I giardini di Palazzo Ducale
    Foto Luigi Briselli
  • I giardini di Palazzo Te e dell’isola del Teieto
    Foto Luigi Briselli
  • Il giardino del Palazzo Bonacolsi Gonzaga Castiglioni
    Foto Luigi Briselli
  • Il giardino del Palazzo dei Gonzaga presso il monastero di San Francesco, oggi Palazzo d’Arco
    Foto Luigi Briselli
  • Il giardino del Palazzo Gonzaga Spolverini, poi Giardino Cavriani
    Foto Luigi Briselli e Claudia Bonora
  • Il giardino di Casa Gonzaga o dell’Abate
    Foto Claudia Bonora Previdi e Luigi Briselli
  • Il giardino di Palazzo di San Sebastiano (o della Pusterla)
    Foto Luigi Briselli
  • I giardini della corte di Marengo
    Foto Luigi Briselli
  • Il giardino della Palazzina di caccia del Bosco della Fontana
    Foto Luigi Briselli
  • I giardini della corte della Saviola di sopra, poi Ghirardina
    Foto Luigi Briselli e Marida Brignani
  • Il complesso dei giardini della Corte Grande di Pegognaga di Filippo Gonzaga, oggi Villa Angeli
    Foto Luigi Briselli
  • Il giardino della corte Schiarino Lena
    Foto Luigi Briselli
  • Il giardino de la fontana di Palazzo Giardino
  • Foto Luigi Briselli
  • I giardini della corte di Portiolo
    Foto Luigi Briselli
  • Il giardino e barco del castello di Orazio Gonzaga
    Foto Laura Giacomini e Marida Brignani
  • Il giardino di Villa Paralupi
    Foto Luigi Briselli
  • Il giardino del Casino di Sopra o di Bell'aria anche di San Lorenzo
    Foto Marida Brignani
  • Il giardino del Casino di Sotto
    Foto Marida Brignani

Autorizzazioni alla pubblicazione delle immagini

  • Accademia Nazionale Virgiliana
  • Complesso Museale di Palazzo Ducale di Mantova su concessione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
  • Comune di Mantova, Museo Civico di Palazzo Te
  • Comune di Sabbioneta
  • Bosco della Fontana-Corpo Forestale dello Stato
  • Fondazione Palazzo D’Arco (autorizzazione richiesta)
  • Fondazione Istituti geriatrici Mons. Mazzali (autorizzazione richiesta)

Ringraziamenti

Si ringraziano per la collaborazione: i proprietari delle residenze e dei giardini privati per aver autorizzato le riprese fotografiche e la pubblicazione delle immagini, l’Associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani, Monica Bedini, Tommaso Chiarini, Emmanuel Hee e MasterStudio, Laura Gradella, Giorgio Grossi, Simone Massari, Patrizia Quadri.

   

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Uno studio per i giardini  dei  Gonzaga

Nell’ambito del Piano di Gestione del sito Mantova e Sabbioneta, iscritto nella Lista del patrimonio mondiale dell’Unesco nel 2008 – strumento  finalizzato ad assicurare la conservazione nel tempo dei valori alla base che hanno reso possibile la prestigiosa iscrizione – emergono  con particolare  rilevanza gli elementi di forza e le carenze del quadro conoscitivo attualmente disponibile su alcuni dei beni monumentali più rappresentativi. Nasce per questo il progetto I giardini dei Gonzaga. Studio storico rilievo e analisi per il recupero e il restauro, finanziato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo al fine di ampliare la conoscenza e l’analisi sui beni patrimoniali con l’obiettivo di preservarli e tutelarli.
Lo studio, curato e coordinato dall’Ufficio Mantova e Sabbioneta Patrimonio Mondiale dell’Unesco dei due Comuni, con la collaborazione degli Amici di Palazzo Te e dei Musei mantovani e la direzione scientifica di Paola Eugenia Falini, ha come obiettivi la valorizzazione e la conoscenza  dei giardini di epoca gonzaghesca, al pari delle architetture e delle consistenze strutturali. Mai questo patrimonio era stato indagato in maniera sistematica per consentirne una lettura analitica in grado di individuare gli elementi tipologici, le caratteristiche architettoniche e strutturali e le permanenze al fine di assicurare le misure più appropriate alla loro conservazione e manutenzione.
Se la mission di un sito Unesco è quella di conservare e tutelare i valori del  patrimonio mondiale riconosciuto, tutti gli elementi che lo compongono hanno la necessità di essere individuati ed analizzati al fine di valorizzare le rappresentazioni culturali che concorrono alla loro composizione. Pertanto, la mancanza di elementi conoscitivi d’insieme su alcuni dei beni monumentali più rappresentativi – quali i giardini gonzagheschi urbani e suburbani delle due città di Mantova e Sabbioneta – ha reso necessario intraprendere questo importante studio per la loro conoscenza e riscoperta.

Nonostante il giardino sia un organismo fragilissimo e la sua durata nel tempo naturalmente breve, a Mantova il trascorrere dei secoli non ha completamente cancellato i giardini delle numerose residenze gonzaghesche del tempo della Signoria (1328-1708): una traccia di questo patrimonio persiste e chi lo desidera può tuttora soffermarsi a contemplare alcuni spazi secolari che, sia pure con un impianto assai diverso e denominazioni di più recenti proprietari, conservano memoria dell’esistenza dei giardini gonzagheschi. Seguire questa antica trama verde per conoscerne la storia, dà, inoltre, modo di scoprire itinerari meno consueti, nobili edifici e personaggi che sono stati parte significativa della città.

Itinerario 1

Percorrendo la città da est a ovest, dai giardini di Palazzo Ducale al bel giardino romantico della casa museo dei conti d’Arco (già Palazzo dei Gonzaga presso San Giovanni delle Carrette), attraversando piazza Sordello, sulla destra, al n. 12, si incontra tra alte mura il verde ridente di Palazzo Bonacolsi - Castiglioni, di committenza incerta, ma secolare proprietà Gonzaga. Dal medievale vicolo Bonacolsi, per via Cavour - via Tassoni, si raggiunge via Trento, che delimita l’interessante quartiere di San Leonardo. Al n. 21, unico esempio di giardino privato monumentale affacciato sulla pubblica via, il giardino Cavriani, rifacimento e ampliamento in forme ottocentesche del giardino di Palazzo Gonzaga Spolverini, celebra le glorie della cultura mantovana. Il giardino fronteggia la fastosa residenza dei Cavriani, mentre, accanto a questa, l’attuale sede degli Istituti geriatrici Monsignor Arrigo Mazzali conserva inattesa al proprio interno una quieta area verdeggiante che risale al giardino di Casa Gonzaga (già Palazzo Schivenoia poi dell’Abate).
L’itinerario prosegue per via Concezione e piazza S. Giovanni fino a Palazzo d'Arco - piazza Carlo d'Arco 4.

Itinerario 2

Se muoviamo da sud a nord-ovest, dai giardini di Palazzo Te a piazza d’Arco, sul limite del centro storico ci imbattiamo in una piccola ombrosa area pubblica addossata al cinquecentesco Palazzo di San Sebastiano - lato viale della Repubblica - sorto come residenza privata del marchese Francesco II Gonzaga. I giardinieri contemporanei hanno qui impiantato un elaborato disegno di aiuole geometriche al centro delle quali si innalzano alberi da frutto, chiara citazione dei giardini rinascimentali in cui era collocato il complesso. Analogo orientamento si ritrova nell’area pubblica - via Ivanoe Bonomi 3 - che scherma un lato della secentesca chiesa di Sant’Orsola, parte del convento voluto da Margherita Gonzaga, duchessa di Ferrara, come dimora vedovile. Nel raggiungere Sant’Orsola, incamminandoci per via Giovanni Acerbi, troviamo il giardino della Casa di Andrea Mantegna - via G. Acerbi n. 47 -, una volta collegato a quelli di Palazzo San Sebastiano. La verde distesa informale a prato piantumato suggerisce la memoria degli spazi aperti caratteristici delle zone presso le mura della città come compaiono nella Urbis Mantuae Descriptio del 1628.
Da qui, per via Carlo Poma, su cui insistono la Casa di Giulio Romano e la prestigiosa residenza secentesca dei Guerrieri Gonzaga, ora Palazzo di Giustizia, eretta da Anton Maria Viani, si arriva a via Giovanni Chiassi ove, al n. 54, ancora esiste un giardino che fu del Palazzo dei Gonzaga di Vescovato. Prendendo poi via Viani, accanto alla chiesa di San Maurizio, attraversato il giardino di Palazzo Valentini, ombreggiato da esotiche piante, e corso Vittorio Emanuele II , ci si trova di fronte la facciata di Sant’Orsola, anch’essa del Viani. Lo squarcio novecentesco di via Bonomi porta alla medievale via Solferino e, svoltando a destra verso il corso del Rio, da via Scarsellini si arriva al giardino dei d’Arco - piazza C. d'Arco 4.

Le ricerche e gli studi condotti attraverso una rilettura dell’iconografia e della cartografia storica, incrociata con le fonti archivistiche, nell’intento di definire un primo quadro dei giardini e delle aree verdi poste a complemento delle numerose residenze gonzaghesche nel territorio del "Mantovano storico", hanno permesso di censire 84 siti tra le attuali province di Mantova, Cremona e Reggio Emilia. 
Ne sono scaturiti risultati inediti e inaspettati che consentono di iniziare a delineare i contorni del complesso sistema di aree verdi che corredavano numerose residenze gonzaghesche e che abbracciavano, e spesso intrecciavano, situazioni tipologicamente diverse: dal giardino segreto al labirinto, dagli spazi di rappresentanza alle aree produttive degli orti e dei broli, fino alla costituzione di luoghi deputati alla caccia, recintati e protetti non meno dei giardini di delizia. Una trama complessa di spazi in grado di caratterizzare con la propria presenza l'assetto complessivo del territorio, mettendo in evidenza come non solo il ramo principale dei Gonzaga di Mantova potesse fruire di una articolata rete di residenze e aree verdi con funzioni differenziate e complementari, ma come anche i rami 'minori' tendessero a replicare sui territori di loro competenza, in base alle rispettive disponibilità economiche, un analogo sistema che seppe imprimere un carattere distintivo al disegno del territorio.

(tratto da C. Bonora Previdi, M. Brignani, I giardini dei Gonzaga nei territori dell’ex Ducato di Mantova e dei limitrofi feudi dei rami collaterali, in I giardini dei Gonzaga 2018, pp. 177-181).

Per visualizzare la mappa completa dei giardini censiti CLICCA QUI

La mappa di Google consente di identificare la posizione corretta dei giardini censiti tra i più significativi, di cui è possibile visualizzare la scheda all'interno del sito

storiagiardini

Nicolas Sanson, Carte Nouvelle du Duché de Mantoue da Nouveau Théâtre d’Italie,
Pierre Mortier, Amsterdam, 1704
(ANV, Raccolta Balzanelli, F1 II 42)

I Gonzaga, capitani del popolo, marchesi e poi duchi, governarono Mantova ininterrottamente per quasi quattro secoli (dal 1328 al 1707); ordinando tutti gli aspetti della realtà cittadina, del suo territorio e dell’organizzazione istituzionale dello stato, condizionarono progressivamente lo sviluppo economico, le realtà religiose regolari e secolari e l’ambiente artistico e culturale, trasformando la città in uno dei più ricchi e aggiornati centri della cultura rinascimentale italiana ed europea.

Fin dalle origini, però, assieme a quella dei Gonzaga di Mantova, si sviluppò la meno celebre ma altrettanto straordinaria avventura dei rami collaterali, la cui storia documenta il complesso intreccio fra i diversi rami familiari, la fitta rete di parentele illustri e le intricate vicende politiche di Casa Gonzaga che ebbero singolari riflessi anche sulla struttura insediativa territoriale. Formatisi con Gianfrancesco Gonzaga (a cui l’imperatore Sigismondo aveva concesso il titolo di marchese, condizione feudale dotata del privilegio della primogenitura), questi portarono alla divisione del territorio e alla formazione di quei feudi, impropriamente definiti ‘minori’, talvolta riannessi al casato principale, altre volte ulteriormente frammentati, che si svilupparono in particolare in territorio mantovano e a cavallo con le attuali province di Brescia, Cremona e Reggio Emilia. Piccoli feudi, sempre influenzati dal punto di vista politico, diplomatico e in materia economica dalle scelte dei Gonzaga di Mantova, formalmente autonomi ma in genere filo-imperiali, che, in particolare tra Cinque e Seicento, rivestirono un significativo ruolo politico, concretizzatosi in prestigiosi riconoscimenti nobiliari e in rilevanti interventi di progettazione e trasformazione edilizia e urbanistica che incisero profondamente sul costruito del territorio, definendo tracce materiali, in parte ancora ben visibili, che seppero esprimere le gerarchie, i valori e i simboli propri di ciascuna corte, con differenze culturali, architettoniche e paesaggistiche fra le diverse zone che affondavano le proprie radici in vicende e tradizioni differenti.

(tratto da C. Bonora Previdi, Dimore e giardini dei Gonzaga: fasti e rappresentanza dei rami collaterali, in I giardini dei Gonzaga 2018, p. 59).

Uno studio per i giardini dei Gonzaga

Nell’ambito del Piano di Gestione del sito Mantova e Sabbioneta, iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nel 2008 – strumento  finalizzato ad assicurare la conservazione nel tempo dei valori alla base che hanno reso possibile la prestigiosa iscrizione – emergono  con particolare  rilevanza gli elementi di forza e le carenze del quadro conoscitivo attualmente disponibile su alcuni dei beni monumentali più rappresentativi. Nasce per questo il progetto I giardini dei Gonzaga. Studio storico rilievo e analisi per il recupero e il restauro, finanziato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo al fine di ampliare la conoscenza e l’analisi sui beni patrimoniali con l’obiettivo di preservarli e tutelarli.
Lo studio, curato e coordinato dall’Ufficio Mantova e Sabbioneta Patrimonio Mondiale dei due comuni, con la collaborazione dell'Associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani e la direzione scientifica di Paola Eugenia Falini, ha come obiettivi la valorizzazione e la conoscenza  dei giardini di epoca gonzaghesca, al pari delle architetture e delle consistenze strutturali. Mai questo patrimonio era stato indagato in maniera sistematica per consentirne una lettura analitica in grado di individuare gli elementi tipologici, le caratteristiche architettoniche e strutturali e le permanenze al fine di assicurare le misure più appropriate alla loro conservazione e manutenzione.
Se la mission di un sito UNESCO è quella di conservare e tutelare i valori del  patrimonio mondiale riconosciuto, tutti gli elementi che lo compongono hanno la necessità di essere individuati ed analizzati al fine di valorizzare le rappresentazioni culturali che concorrono alla loro composizione. Pertanto, la mancanza di elementi conoscitivi d’insieme su alcuni dei beni monumentali più rappresentativi – quali i giardini gonzagheschi urbani e suburbani delle due città di Mantova e Sabbioneta – ha reso necessario intraprendere questo importante studio per la loro conoscenza e riscoperta.

La ricerca

Il progetto di ricerca, durato circa due anni, condotto da un gruppo di lavoro formato da studiosi, storici dell’arte, architetti ed esperti agronomi, ha previsto dapprima il censimento e lo studio dei giardini gonzagheschi eretti nel territorio dell’antico Ducato mantovano, attraverso un ampio spoglio archivistico e catastale, mentre successivamente è stato dedicato all’analisi dettagliata e allo studio dei due organismi urbani di maggiore rilevanza: il giardino di Palazzo Giardino a Sabbioneta e i giardini di Palazzo Te a Mantova.

Lo studio è stato quindi impostato attraverso  diverse modalità operative.
Partendo dalla raccolta delle diverse informazioni storico-bibliografiche, archivistiche ed iconografiche disponibili, coordinata da Claudia Bonora Previdi e Marida Brignani, esso ha potuto fornire l’identificazione dei principali giardini gonzagheschi all’interno del territorio mantovano e restituirne la storia e i principali caratteri costitutivi.
La fase successiva dello studio è stata indirizzata all’organizzazione sistematica delle informazioni raccolte e alla predisposizione di un inventario e di una schedatura storico-critica dei giardini raccolta in una monografia in forma di Atlante. Per ciascun giardino, sono state raccolte le fondamentali informazioni disponibili con il rimando alle fonti cartografiche,  iconografiche, archivistiche e bibliografiche esistenti, senza trascurare un cenno allo stato di conservazione.
A questo studio sono seguite due ricerche particolareggiate: una sul giardino di Palazzo Giardino a Sabbioneta, l’altra sui giardini di Palazzo Te a Mantova, mirate espressamente all’identificazione delle esigenze di intervento, così strutturate:

  • analisi storica sia del complesso edilizio principale, sia degli annessi giardini, dalle origini ai nostri giorni, identificando le tappe fondamentali della loro evoluzione nel tempo;
  • rilievo  attuale, alle diverse scale, sia del complesso edilizio principale sia del parco e del giardino  pertinente, nonché il rilievo fotografico e topografico di ciascuno;  
  • analisi tematiche dello stato attuale (accessibilità, fruibilità, destinazioni d’uso esistenti);
  • analisi delle condizioni statiche e manutentive delle strutture  edilizie, degli elementi di arredo e delle componenti vegetali attualmente presenti;
  • valutazione dello stato di conservazione di ciascuna componente e definizione delle relative necessità e modalità d’intervento.

Gli esiti

Tutti gli studi, le ricerche, le immagini, i rilievi, la cartografia e le restituzioni scientifiche e progettuali coordinate da Paola Eugenia Falini e Patrizia Pulcini,  sono state poi pubblicate nei tre volumi (Del Gallo Editore) di cui ai rispettivi link (clicca sui titoli per scaricare l'INDICE dei volumi):

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Le pagine che seguono, a cura di Claudia Bonora Previdi, Marida Brignani e dell'Ufficio Mantova e Sabbioneta Patrimonio Mondiale, focalizzano l’attenzione su una parte dei giardini gonzagheschi ancora esistenti e in qualche caso visitabili, citandone in sintesi gli aspetti storici e descrittivi presenti nel primo volume.

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