Proprietà privata, accessibile
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Foto Luigi Briselli
All’interno del Parco Regionale del Mincio, nella vasta area posta negli immediati dintorni settentrionali di Mantova, caratterizzata da terreni coltivati e prati irrigui punteggiati da numerose e interessanti corti di antica formazione e da ville edificate tra il XVIII e XIX secolo, lungo la SS 236, che consente di raggiungere la località di Marmirolo, si incontra il gonzaghesco Bosco della Fontana. Riserva naturale orientata, gestita dal Corpo Forestale dello Stato, esso costituisce una eccellenza naturalistica di assoluta importanza in quanto raro e prezioso lacerto di foresta planiziale caducifoglia, a carpino e quercia, che un tempo si estendeva su gran parte della pianura padano-veneta e che all’epoca dei Gonzaga, con un'estensione di circa duemila ettari, 'collegava' gli abitati di Goito, Soave e Marmirolo. Oggi il bosco si estende su una superficie di 233 ettari e nell’impianto presenta piazzole circolari, collegate da sistemi di viali radiali secondo il disegno risalente alla metà del XVIII secolo. Al suo interno si conserva ancora la singolare palazzina commissionata alla fine del XVII secolo dal duca Vincenzo I Gonzaga al cremonese Giuseppe Dattaro e portata a compimento da Anton Maria Viani. Luogo di svago e rappresentanza, l’edificio è caratterizzato da una impostazione planimetrica rettangolare con torri angolari circolari e da un grande loggiato centrale tripartito sormontato da un timpano che ne caratterizza il prospetto. Alla palazzina, circondata da un fossato concepito come peschiera, era strettamente connesso un giardino che si trovava proprio «adirimpeto al detto palazzo con scalinate di marmore, balaustri tavole di marmore, et una fontana nel mezo del giardino qual giardino è tutto al ordine, con pergole, fiori, stradoni, et frutti di diversi sorti». Di questo spazio oggi rimangono, assieme all’ampio sedime, i resti di una colonna centrale e la vasca quadrilobata della fontana in pietra, ornata con statue di divinità marine, eretta su una risorgiva naturale, che diede il nome all’edificio e al barco.
(tratto da C. Bonora Previdi, Il giardino della Palazzina di caccia del Bosco della Fontana, in I giardini dei Gonzaga 2018, pp. 361-364)